Motomondiale | Balaton Park 2025 - Commento LIVE Gara

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Credits: Account X McLaren F1 Team

La McLaren ha fatto saltare il banco. Non si è limitata a tornare competitiva: ha preso il comando, ha dettato il ritmo e ha messo in fila tutti. Dopo anni di rincorsa, di promesse e di progetti in cerca d’identità, il 2025 ha segnato la svolta definitiva. La MCL39 non è solo una monoposto vincente: è il simbolo di una rivoluzione tecnica e culturale che ha riportato Woking al centro del mondo.

Il team: quando la perfezione non è un caso

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Credits: Area Media Pirelli Motorsport

Il voto pieno non è un regalo, è una constatazione. La McLaren ha costruito una macchina che ha funzionato ovunque: nei circuiti cittadini, nei tracciati tecnici, nelle piste ad alta velocità. La MCL39 ha saputo adattarsi a ogni condizione, ha gestito le gomme con intelligenza e ha mostrato una superiorità aerodinamica che ha messo in crisi persino Red Bull.

Il lavoro del team tecnico è stato chirurgico: il pacchetto evolutivo portato tra Imola e Barcellona ha trasformato una buona macchina in un’arma totale. La gestione strategica è migliorata sensibilmente, con scelte coraggiose e differenziate tra i due piloti. In Ungheria, la decisione di mandare Norris su una sosta e Piastri su due ha ribaltato la gara e ha regalato la storica vittoria numero 200 al team.

Andrea Stella ha orchestrato tutto con la calma di chi sa dove vuole arrivare. Ha tenuto insieme due piloti affamati, ha gestito tensioni crescenti e ha mantenuto il focus sul risultato. Il box non è sempre stato sereno, ma è stato vincente. E in Formula 1, questo fa tutta la differenza.

Voto: 10

Lando Norris: costante e veloce ma l'aspetto mentale è da migliorare

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Credits: Area Media Pirelli Motorsport

Finalmente. Dopo anni di attesa, di podi mancati e di vittorie sfiorate, Norris ha trovato la sua dimensione. Ha vinto quattro gare (Australia, Monaco, Austria, Gran Bretagna), ha firmato la doppietta a Silverstone davanti al suo pubblico e ha messo il sigillo sulla duecentesima vittoria McLaren in Ungheria. Il suo 2025 è stato il più maturo, il più completo, il più convincente.

Ma non è stato perfetto. In Canada ha commesso un errore strategico grave, ignorando il box sotto la pioggia e buttando via una vittoria già scritta. In Belgio ha perso la pole per un soffio e ha dovuto accontentarsi del secondo posto. E nei duelli con Piastri ha mostrato qualche nervosismo di troppo, soprattutto in Austria, dove il contatto tra i due ha rischiato di rovinare una doppietta.

Norris è stato spettacolare, aggressivo, emotivo. Ha guidato con il cuore, ma ha imparato a usare anche la testa. Se riuscirà a mantenere la lucidità nella seconda metà di stagione, il titolo non sarà solo un sogno. Sarà una possibilità concreta.

Voto: 9

Oscar Piastri: profilo da Campione del Mondo in costruzione

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Credits: Area Media Pirelli Motorsport

Silenzioso, glaciale, letale. Piastri ha fatto sembrare facile ciò che facile non è. Ha vinto sei gare (Cina, Bahrain, Arabia Saudita, Miami, Spagna, Belgio), sta guidando il mondiale piloti praticamente dall'inizio di stagione e ha mostrato una costanza da veterano. Il suo stile è chirurgico: non sbaglia, non si espone, non si lascia coinvolgere.

Il sorpasso su Verstappen a Miami è stato uno dei momenti più iconici dell’anno: pulito, deciso, da manuale. In Belgio ha dominato con autorità, e in Spagna ha gestito la gara con una freddezza che ha fatto impallidire i big. Ma in Ungheria ha dovuto incassare: la strategia del team lo ha penalizzato, e il suo commento post-gara ha lasciato intendere che la pazienza ha un limite.

Piastri ha mostrato il profilo di un campione del mondo in costruzione. Ha il talento, ha la testa, ha la fame. Gli manca solo una cosa: il carisma da leader. Ma se continua così, non tarderà ad arrivare. E quando lo farà, sarà difficile stargli davanti.

Voto: 9,5

Vincenzo Buonpane