Contestualmente alle scuderie di F1 che entrano nella pausa estiva, Pirelli ha concluso parte dei lavori di sviluppo relativi alle gomme del 2024. Le ultime gare, dove la pioggia ha fatto capolino, hanno sollevato alcune critiche sulla gomma da bagnato che potrebbero spingere Pirelli allo sviluppo di una gomma "super intermedia".

Test a Spa-Francorchamps

I test Pirelli sulle gomme per la prossima stagione hanno subito un cambio di traiettoria. Il meteo del dopo GP del Belgio a Spa-Francorchamps, ha fatto sì che Aston Martin e McLaren lavorassero sulle gomme da bagnato. Lance Stroll, Stoffel Vandoorne, Lando Norris ed Oscar Piastri hanno provato differenti tipi di coperture di tipo intermediate ed extreme wet per il 2024. Nella due giorni di test, registriamo la migliore prestazione di Vandoorne, collaudatore Aston Martin, in 1:57.631, per quanto l'indicazione non abbia riferimenti in funzione della specifica di gomma testata.

Mario Isola ha commentato: "Come nel weekend del Gran Premio del Belgio, anche in questi due giorni di test a Spa non c'è stata tregua dalla pioggia. Di conseguenza ci siamo dovuti limitare al lavoro di sviluppo sulle gomme intermedie ed extreme wet, su un asfalto che cambiava molto in base alla quantità di acqua sulla superficie. Nonostante le difficoltà abbiamo percorso quasi 1.500 km con Aston Martin e McLaren. È stata una sessione molto utile, che ci ha permesso di raccogliere dati importanti per pianificare il nostro programma di test da oggi e la fine dell'anno, ora ci aspettiamo una breve pausa prima di affrontare la parte finale della stagione".

I problemi sul bagnato

Quasi contemporaneamente allo svolgimento dei test, Pirelli ha proposto di introdurre un terzo tipo di pneumatico per l'utilizzo in condizioni di pioggia. Da anni i piloti criticano le coperture da bagnato (wet) della Casa milanese e l'ultima gara a Spa-Francorchamps non ha fatto eccezione. George Russell ha parlato una gomma "inutile", mentre altri piloti hanno parlato dell'impiego possibile solo dietro la Safety Car, quando le regole ne impongono l'uso.

La mescola da bagnato riduce il rischio di aquaplaning, con quantità ingenti di acqua, ma rallenta i tempi, cosa che induce i piloti a passare quanto prima alla specifica intermedia, che non offre le stesse prestazioni nei confronti dell'aquaplaning. Come se non bastasse, queste coperture contribuiscono alla scarsa visibilità negli eventi con pista bagnata, con gli spruzzi alimentati anche dall'aerodinamica delle monoposto munite di canali Venturi sul fondo. Ricordiamo che nelle ultime settimane alcune scuderie hanno provato le paratie paraspruzzi progettate dalla FIA, ma senza risultati di interesse.

Pirelli vorrebbe aprire un tavolo di discussione sull'argomento mescole da pioggia, con l'intervento dei piloti. Secondo Mario Isola, l'attuale introduzione delle gomme da bagnato che non hanno bisogno di riscaldamento con le termocoperte ha sortito un effetto collaterale imprevisto. Lo sviluppo di questa tipologia di pneumatici ha avuto luogo sul tracciato corto del Paul Ricard e a Fiorano: l'impiego su tracciati con caratteristiche differenti (Spa-Francorchamps, per l'appunto) ha evidenziato la necessità di migliorare le prestazioni delle gomme wet. La finestra di crossover tra le intermedie e le wet, infatti, risulta sballata.

La gomma super intermedia

Mario Isola ha affermato che lo sviluppo futuro sulle coperture Pirelli da bagnato dipenderà da come la F1 intende affrontare il problema della visibilità. Se il paraspruzzi non dovesse funzionare, una soluzione prospettata da Pirelli consiste nell'introdurre una nuova classe di pneumatici, posizionata tra le intermedie e le wet. La soluzione potrebbe trovare applicazione pratica indipendentemente dal discorso visibilità come correttivo del gap sulle gomme wet.

In realtà quest'ultima problematica risulta più complicata, perché secondo Isola il divario di prestazione tra le due classi dipende anche dalla natura del tracciato, che va a sollecitare più o meno le coperture. Come se non bastasse va considerato anche quello che vuole perseguire la F1: da anni, ormai, se le condizioni di pista appaiono critiche, le gare partono neutralizzate con la safety-car e l'obbligo di impiego proprio delle gomme wet.

Vedremo dunque lo sviluppo di una copertura "super intermedia" in F1 o Pirelli lavorerà su specifiche wet ad hoc per i tracciati più esigenti? Su quest'ultima domanda Mario Isola dice: "Questa è una possibile direzione. Ma se dobbiamo lavorare in questa direzione, ovviamente dobbiamo rimandare lo sviluppo di un diverso disegno battistrada, oppure possiamo andare in un'altra direzione e vedere cosa succede. Ma deve essere una decisione comune, non solo di Pirelli".

Luca Colombo

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