A poche ore dall'annuncio della squadra italiana dell'arrivo di Jeremy Alcoba e della lineup Moto2 2023, ufficializzata dal Team Gresini Racing, che escluderebbe di forza Alessandro Zaccone, abbiamo intervisto proprio quest'ultimo, già arrivato sul circuito spagnolo di Aragon per il weekend del Motomondiale.

Credits: @gresiniracing | Alcoba al posto di Alessandro Zaccone in Moto2 Gresini Racing nel 2023

Zac, sei al primo anno di Moto2 e tutti ci aspettavamo un proseguo con il Team Gresini. Cos'è successo? È stata una decisione maturata da parte di entrambi? Hai già un piano B? 

In realtà il progetto era quello di continuare insieme, o meglio crescere insieme, in un percorso di più anni, anche perché firmare per fare un solo anno di Moto2 non avrebbe avuto senso. È arrivata questa decisione un po' come un "fulmine a ciel sereno" e senza un confronto. Attualmente non ho un piano B, stiamo valutando più opzioni, però siamo già tardi... in Moto2 non ci sono più selle, tanti hanno già firmato per il 2023 ed io, d'altra parte, ho ricevuto la notizia tardi, poco prima del Gran Premio di Casa. Sicuramente se lo avessimo saputo prima ci saremo mossi di conseguenza. 

Ti piacerebbe tornare in MotoE oppure strizzi l'occhio al mondiale delle derivate di serie? E se invece ci fosse una sella per te in Moto2? 

La prenderei subito, sempre se alla base ci siano le condizioni per poter far bene. Non mi reputo un pilota da fondo classifica, sono sempre stato veloce in tutte le categorie dove ho corso, e voglio dimostrare il mio valore... non mi piace "fare numero". Purtroppo però, come dicevo prima, è troppo tardi per muoversi in questa direzione. Sicuramente preferisco rimanere nella compagine del Motomondiale, ma se dovessi ricevere ottime proposte da altre parti le valuterei con attenzione. Sinceramente, mi piacerebbe un ritorno all'elettrico, anche perchè ho un "conto in sospeso" con la MotoE e sono convinto di poter far bene.  

Cos'è mancato ad Alessandro Zaccone per poter fare il risultato? Avresti voluto far di più?

Questo è il mio primo anno in Moto2, sia per me che per la squadra. Ho dovuto approcciarmi con piste totalmente nuove per me e l'idea era quella di prendere quest'anno come una fase di apprendimento per entrambi per poter far meglio la prossima stagione. Quello che è sicuramente mancato è l'esperienza che, in una categoria così competitiva dove siamo tutti racchiusi in un fazzoletto, è fondamentale sia per il pilota che per la squadra. Non sono riuscito ad esprimermi come avrei voluto in pista. Io sono un pilota molto forte in staccata e abbastanza preciso, eppure quest'anno sono tra quelli che frena prima di tutti perchè non ho il giusto feeling con la moto. Sicuramente non sono un pilota da "vena calda" come Marc Marquez o Fabio Quartararo ma ho uno stile più metodico, più simile ad Andrea Dovizioso. Anche se quest'anno sono cresciuto molto sotto questo punto di vista e ho cercato di migliorarmi per guidare sopra i problemi con più facilità. Non ho un riscontro alla pari in pista con gli altri piloti. Mi sento molto lontano da quello che avrei potuto ottenere e mi dispiace non riuscire ad esprimermi come vorrei. Non mi aspettavo sicuramente di vincere al primo anno, ma di fare almeno qualche risultato nelle posizioni che contano quello si! 

Parliamo della MotoE dove ti sei distinto in più occasioni e dove ricordiamo, sei stato vittima di un bruttissimo incidente che ti ha costretto a letto con due vertebre, bacino ed osso sacro fratturati. Com'è stato il passaggio dall'Energica alla Moto2. Dove hai avuto più difficoltà? 

Si, è stato un brutto infortunio e all'inizio è stato difficile risalire in sella, ma fortunatamente ad oggi non ho problemi se non qualche dolore qua e la. In MotoE, con il Team Pramac è stato sicuramanente un bel anno, abbiamo centrato da subito la vittoria e hanno creduto molto in me. C'era molta passione e calore in squadra. Avrei potuto continuare con loro ma ho scelto la Moto2 perchè era, ed è, il mio sogno e non potevo non cogliere questa opportunità. È stato un grande cambio. In Moto2 non ti puoi permettere errori. Giri molto di più, devi dare sempre il massimo, i ritmi sono elevatissimi e ci sono molte più regolazioni e combinazioni per la messa appunto. Ed è proprio questa la parte difficile da centrare. La MotoE invece è una moto molto facile da guidare, ci devi sicuramente prendere la mano all'inizio, ma l'unico grosso problema è effettivamente il peso. 

Alessandro Zaccone, ritorniamo per un momento ad oggi e al weekend di gara che ti aspetta. 

Aragon mi piace molto, ci ho corso al CEV Moto2 dove ho vinto due gare. Sono sempre andato forte qui, anche in SuperSport, quindi sono davvero contento sia una delle tappe del mondiale. Cercherò di non pensare al futuro e concentrarmi sul presente dando il massimo come faccio ad ogni gara. Mi piacerebbe riuscire ad esprimermi come vorrei qui ad Aragon e dimostrare realmente il mio valore. 

Benedetta Bincoletto