Fernando Alonso, super prestazione a Suzuka. Credits: Aston Martin Official X page
Fernando Alonso, super prestazione a Suzuka. Credits: Aston Martin Official X page

Tra tutti i piloti che compongono la griglia della F1 in questo inizio 2024, Fernando Alonso è forse quello che più di tutti sta tirando fuori dal cilindro prestazioni che sono ben al di sopra del valore della vettura. Un esempio di questo è stato sicuramente il weekend giapponese di Suzuka, chiuso in sesta posizione dopo una gara accorta e senza sbavature, come nello stile dell’ultraquarantenne di Oviedo. A sottolineare la bontà del suo stato di forma, la disparità con il team mate Stroll, ancora una volta disperso nelle zone meno nobili della classifica. 

Fernando super in qualifica, magistrale in gara

Dopo la penalità rimediata a Melbourne e le continue frecciatine nei confronti di un quanto mai indispettito George Russell, Alonso ha mostrato ancora una volta in Giappone il motivo per cui è ritenuto uno dei migliori piloti del gruppo. In qualifica ha ottenuto un quinto posto che è parso a dir poco miracoloso, soprattutto considerando che si è fermato a soli quattro millesimi da Sainz, alla guida di una Ferrari senza dubbio più prestazionale. 

Lo spagnolo aveva subito messo in guardia che la gara sarebbe stata una storia ben diversa, ed effettivamente così è stato. Il sesto posto finale davanti a Piastri e entrambe le Mercedes, comunque, è sembrato andare ben oltre le più rosee aspettative. La scelta di partire con le gomme rosse è parsa molto aggressiva, ma l’interruzione in seguito al crash tra Ricciardo e Albon ha forse vanificato questo plus di grip iniziale dato dalle gomme più morbide. Nel finale, poi, mentre il team mate Stroll si lamentava della mancanza di potenza della vettura nel dritto, Alonso combatteva per restare davanti a Russell e all’australiano della McLaren, intenti a prendersi a sportellate a vicenda. 

Penso che questo weekend sia nella top five di tutta la mia carriera. Finire quinti in qualifica e sesti in gara per noi significa essere ben al di sopra delle nostre possibilità, dal momento che non possiamo certo paragonarci a Ferrari, McLaren o Mercedes. Stiamo facendo qualche esperimento con strategie e cose simili, e stiamo veramente capitalizzando ogni possibilità, anche grazie all’ottimo lavoro dei ragazzi al pit. Per quanto riguarda le prossime gare, abbiamo in cantiere alcuni aggiornamenti che ci porteranno a migliorare ulteriormente la vettura. Al momento abbiamo il problema del passo gara, che non è quello che vorremmo, e dobbiamo concentrarci su questo per migliorare ulteriormente. 

Un gap interno importante e un futuro incerto

Guardando alla situazione in casa Aston Martin, i temi che balzano all’occhio sono fondamentalmente due. In primo luogo, c’è da sottolineare l’enorme differenza di prestazioni che anche nel 2024 persiste tra Alonso e Lance Stroll. Ora, probabilmente ha ragione lo spagnolo quando afferma che le prestazioni attuali della vettura sono in realtà meno performanti di quanto da lui stesso mostrato nelle prime quattro uscite. Ma i soli nove punti messi nel carniere dal figlio del proprietario fino ad oggi sembrano essere veramente poca cosa. E qui si inserisce il secondo tema. 

Lance Stroll, in ombra in questo inizio di stagione. Credits: Aston Martin X Official page

Cosa c’è nel futuro del team Aston Martin in F1? A ben guardare, questo è un problema non da poco, partendo proprio dalla situazione dei piloti. Ora, è ovvio che tutti auguriamo a Fernando Alonso di restare così performante ancora a lungo, ma è dura impostare il proprio futuro su un pilota di 43 anni. E per quanto riguarda Stroll, fino a quando l’amore paterno di papà Lawrence sarà veramente disposto a sopportare la scarsità di risultati del giovane canadese? Che tra l’altro oramai è cronica. Lance non sembra veramente più in grado di estrarre il meglio di sé e dare qualcosa a questa F1, cosa che in passato, seppur di rado, gli era riuscita. 

Dal punto di vista tecnico, l’aspetto più positivo è senza dubbio l’accordo con Honda a partire dal 2026, quando essere il main partner di un costruttore di PU sarà fondamentale. Per il resto, però, nonostante l’ottimismo di Mike Krack, tutto pare abbastanza nebuloso. L’offerta mega fatta ad Adrian Newey, data per certa da più di un addetto ai lavori, sembrerebbe essere stata respinta al mittente da parte del diretto interessato, almeno per il momento. E, è bene ribadirlo a beneficio di chi non ha ben capito come funzioni il motorsport, un eventuale arrivo del mago inglese non per forza sarà la panacea di tutti i mali che affliggono oggi Aston, così come qualunque altro team. 

Ora arriveranno gli aggiornamenti, e vedremo cosa riusciranno ad estrarre dal cilindro gli uomini di Stroll. Le due sprint di fila inoltre potranno portare qualche possibilità in più, considerando le qualità di Alonso, ma una cosa è certa: la strada, al momento, è tutta in salita.

 

Nicola Saglia