F1 | GP Austria, Bortoleto: è qui la festa, Lawson migliore dei Red Bull boys
Miglior risultato stagionale per il brasiliano che porta a casa i primi punti, mentre Lawson torna in top ten

Essere un rookie in F1, al giorno d’oggi, è forse il mestiere più complicato nell’ambito del motorsport. Perché non c’è pazienza, ai giovanissimi debuttanti non si lascia il tempo di guardarsi intorno, di capire, di crescere. A Spielberg, Gabriel Bortoleto e Liam Lawson hanno dimostrato che, lavorando con costanza e serietà, i risultati, prima o poi, arrivano. Il pilota Stake è il più giovane brasiliano ad andare a punti nei GP (e dici poco, vista la concorrenza), mentre Liam sulle colline della Stiria è risultato il migliore tra i quattro piloti in livrea Red Bull. Qualcuno inizierà a fare due conti?
Gabriel mai fuori dalla top ten
È stato un fine settimana da incorniciare per Gabriel Bortoleto, che in ognuna delle sessioni disputate non è mai uscito dalle prime dieci posizioni nella classifica finale. Vero, il Red Bull Ring è forse un tracciato meno complicato di altri e che Gabi conosce a menadito, avendoci corso in pratica in ognuna delle stagioni disputate nelle categorie propedeutiche. Ciò non toglie che il percorso del brasiliano in F1, ad oggi, sia di quelli virtuosi sotto ogni aspetto, assecondato in questo da un team Stake che, in procinto di passare definitivamente sotto la bandiera Audi, sta finalmente rialzando la testa e trovando prestazioni importanti.
La qualifica di Bortoleto era già stata importante, con un ottavo posto che lasciava aperte diverse porte in vista della gara di domenica. Allo start, poi, il brasiliano è stato bravo ad evitare contatti e uscite di pista, e nel primo stint ha tenuto un ottimo passo che gli ha permesso di restare attaccato a Pierre Gasly e poi infilarlo al dodicesimo passaggio, quando le gomme soft del francese hanno iniziato a cedere prestazione. Rientrato in pista al 21° passaggio, si è trovato alle spalle del team mate Hulkenberg (nono alla fine e autore di un’altra gara magistrale), che era però su un’altra strategia essendo partito molto più indietro. Quando poi il team ha dato l’ordine di swap, Gabriel si è istallato in quella ottava piazza che non ha più mollato fino alla fine. Un risultato certamente importante, coronato dai primi quattro punti portati a casa e da un bellissimo duello finale con quello che è il suo manager, Fernando Alonso. La strada ora è segnata: nel 2026, se Audi manterrà le promesse, Bortoleto e Hulkenberg potranno togliersi diverse soddisfazioni.
Sono molto contento di avere portato a casa i miei primi punti in carriera in una domenica in cui abbiamo portato entrambe le vetture in top ten. È stata una grande gara, molto intensa, in cui avevamo il ritmo ottimale e la strategia ha lavorato alla perfezione. Sicuramente, tutto questo testimonia il grande lavoro che stiamo svolgendo, ma è solo un punto di partenza da cui partire per poter ambire a risultati ancora migliori. La battaglia finale con Fernando è stata dura ma leale; ho fatto attenzione, però, perché oggi era troppo importante per la squadra che portassi a casa quei punti.
Lawson, l’inizio della rivincita?

Fino a un mese fa, chi tra i più attenti provava a far intender ragione ai soliti mega esperti da tastiera e podcast facile a proposito di Liam Lawson, il quale non poteva assolutamente essere quello visto nelle prime uscite stagionali non avendo nulla da invidiare a Yuki Tsunoda, veniva in pratica deriso e tacciato di partigianeria nei confronti del kiwi (in base a cosa, poi, non si è mai capito). Trovata la stabilità necessaria, però, Lawson ha iniziato a rispondere per le rime a chi, Marko in testa, non ha creduto in lui e lo ha bollato come perdente un po’ troppo in fretta.
A Spielberg, sul tracciato di casa di Red Bull, la prima delle vetture griffate dalla casa dei tori non è stata una delle vetture della “prima squadra”, ma la Racing Bulls #30 di Liam Lawson, che si è portato a casa un bel sesto posto e otto punti in classifica. E dire che il primo giro è stato tutt’altro che facile, con la carambola innescata da Antonelli che, è vero, ha messo fuori gioco Verstappen, ma per poco non ha giocato un brutto scherzo anche a Liam Lawson, sfiorato dalla macchina dell’olandese e miracolosamente uscito illeso dall’asfalto esterno a curva 3. Da lì è iniziata una gara “di coppia” insieme a Fernando Alonso; i due, infatti, sono stati gli unici a fare una sosta sola, al 32° giro il kiwi, al 34° l’asturiano. Alla fine, il sesto posto è qualcosa di ampiamente soddisfacente, che permette a Lawson di issarsi a quota 12 punti, due in più di Tsunoda, in una domenica (e non è la prima) in cui il giapponese è sembrato veramente disperso e anche Isaac Hadjar ha segnato un passo falso. La sensazione è che sia solo l’inizio, e Lawson, con la vettura di Faenza, sia riuscito a riordinare le idee (cosa non facile, vista la situazione di inizio stagione) e possa pensare di entrare con discreta continuità nella top ten.
Oggi è stata una grande gara, con tanti punti portati a casa. La giornata è stata dura e la sfida molto intensa, devo ringraziare il team per tutto il lavoro che stanno facendo, specialmente nell’ultimo periodo. Ora testa ai prossimi weekend.
Un weekend, quello del GP Austria, che ha il sapore del riscatto, dunque, per i due rookies che forse meno avevano rubato l’occhio nella prima parte di campionato. Ora la strada è segnata per entrambi: l’importante sarà non uscire dal sentiero.
Nicola Saglia