Secondo quanto riportato dal quotidiano Nice Matin, il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, avrebbe scritto al Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron per chiedere il suo supporto per poter ospitare un Gran Premio di Formula 1 nella città del sud della Francia. Macron si sarebbe espresso favorevolmente, dichiarando come necessario il ritorno della F1 in Francia. Di contro c'è la posizione di Jean Alesi, presidente del circuito di Paul Ricard, che ha lamentato come questo abbia perso la Formula 1 per l'assenza di sostegni politici.

Le parole di Macron

L'ipotesi di un Gran Premio a Nizza circolava già lo scorso anno, prima ancora che il Paul Ricard uscisse ufficialmente dal calendario. In quel momento infatti erano in corso le trattative per il rinnovo del GP di Montecarlo, e Nizza sembrava una valida alternativa ad entrambe le piste. Non se ne fece niente, e il GP di Francia uscì dal calendario 2023, mancanza confermata anche in quello nel 2024. Sembra che però le cose possano cambiare, con uno sponsor d'eccezione: il Presidente Emmanuel Macron, rispondendo ad una lettera inviatagli dal sindaco di Nizza Christian Estrosi, si sarebbe dichiarato favorevole per un ritorno della F1 in Francia, dando ad Estrosi e al presidente della FFSA (la Federazione Francese) Nicolas Dechaux, il compito di prendere accordi con Liberty Media.

"Potete stare certi che condivido pienamente la vostra ambizione - ha scritto Macron in risposta a Estrosi - Come fate notare, il nostro Paese dev'essere in grado, così come per altri eventi sportivi internazionali che da anni vengono organizzati in Francia, di ricongiungersi con la Formula 1. Dovrete studiare le possibili location (in Francia, ndr), identificando per ciascuna il modello economico, la loro compatibilità con i loro impegni ecologici e il loro possibile contributo allo sviluppo regionale".

La F1 in Francia

Nonostante la Francia abbia una lunghissima storia automobilistica (basta citare il Gran Premio di Pau) e nonostante questa sia stata nel calendario sin dalla creazione della F1 nel 1950, dopo il 2008 il Circus aveva abbandonato questo Paese. Ci sono voluti dieci anni prima del ritorno in calendario, da Magny Course al Paul Ricard, ma questa parentesi ha avuto vita breve. Dopo quattro edizioni (più una saltata nel 2020 per il COVID-19), alla fine del 2022 la F1 ha di nuovo salutato il Paese d'Oltralpe. Ciò nonostante la presenza di un team francese, l'Alpine, di due piloti, Ocon e Gasly, e di una serie di giovani promettenti.

Certo, l'assenza di un Gran Premio in Francia stona ai puristi. Ma ci sono alcune considerazioni da fare: innanzitutto, verrebbe da chiedersi dove potrebbe essere piazzato in un calendario così lungo. L'anno prossimo saranno previste 24 gare, quasi metà delle domeniche dell'anno. Aggiungere un'ulteriore trasferta in Francia potrebbe solo andare ad aggiungere notevole carico agli addetti ai lavori.

C'è poi la questione della location: la Francia ha due circuiti di FIA Grade 1, ossia Magny Course e Le Castellet. Senza contare la presenza di altri circuiti che potrebbero essere adeguati, come Le Mans (nella versione Bugatti), Digione o Nogaro. Perché andare a creare un tracciato cittadino ex novo, tra l'altro in una zona che già gode di un Gran Premio, Monaco? Sia Magny Course che Le Castellet presentano le loro criticità certo: il primo è sempre stato poco apprezzato in quanto poco raggiungibile da team e piloti e abbastanza piccolo, il secondo ha regalato pochi spunti di interesse negli ultimi anni. Ma la scelta di un ennesimo circuito cittadino non può che lasciare perplessi.

Jean Alesi: "Poco sostegno politico per Le Castellet"

Nel frattempo, emergono anche le parole di Jean Alesi, presidente del circuito di Le Castellet. L'ex pilota Ferrari si è infatti lamentato di come l'attuale mancanza della F1 in Francia dipenda da un mancato sostegno della politica.

"Il problema non è il circuito, ma la politica - ha dichiarato Alesi a Motorsport.com - Probabilmente è l'unico Gran Premio a cui non è venuto mai un Presidente della Repubblica ad assistere, tranne una volta a Magny Course con Francois (Mitterand, ndr), che venne per il suo desiderio politico che la corsa rimanesse lì. Da allora, non è mai successo. Il problema non è con il circuito; il problema è la volontà del paese. L'altro mio lavoro è quello di ambasciatore di F1, quindi il mio legame con la F1 è diretto, senza cazzate, e loro sono molto chiari al riguardo".

Alfredo Cirelli