Motomondiale | Mandalika 2025 - Commento LIVE Gara

Credits: Aston Martin Official website
Credits: Aston Martin Official website

Lo si vedeva dal venerdì di Singapore che per Alonso sarebbe stato un weekend particolare. Uno di quelli da ricordare, per sottolineare ancora una volta quanto lo spagnolo sia uno di quei piloti che non nascono spesso, che, nonostante i 44 anni compiuti, lotta ancora con la grinta e la voglia di un rookie.

Un weekend stellare, per Alonso l'età non conta

Fino al Gran Premio di Singapore, lo spagnolo in classifica era posizionato al di sotto del suo compagno di squadra Lance Stroll, che aveva sfruttato al meglio tutte le possibilità per fare punti, oltre ad aver potuto contare su una buona dose di sfortuna che aveva attanagliato lo spagnolo fino a questo punto.

Già nel venerdì di Singapore, però, il pilota due volte campione del mondo, si è preso una piccola soddisfazione. Infatti nelle FP1, Alonso si è piazzato in prima posizione. Ovviamente le prove libere contano nulla in termini di classifica, e infatti, il tempo dello spagnolo è passato sotto traccia per la poca importanza, dal momento che nella Città del Leone si sono disputate sotto la luce del sole, e non dei riflettori artificiali come poi la qualifica e la gara.

Sabato però, come sempre, Alonso si è fatto trovare pronto, e in qualifica è arrivato addirittura in Q3, mentre il compagno di box, Lance Stroll, è uscito in Q1. Per lo spagnolo è un 10° posto sulla griglia di partenza per la domenica. E' stata la 18esima qualifica su 18 in stagione, in cui Alonso ha battuto il compagno di squadra in qualifica, un secco 18-0. Un dato impressionante se consideriamo che il pilota asturiano ha spento 44 candeline a luglio e che è ormai alla sua 22esima stagione in Formula 1 (quando vinceva il suo primo Mondiale, Kimi Antonelli ancora non era nato).

Alonso cammina in pit lane.

Una domenica da leone

E se il sabato è stato incredibile, la gara alla domenica di Fernando Alonso ha lasciato tutti a bocca aperta. Lo spagnolo, partito in 10° posizione, con esperienza ha subito approfittato del contatto tra i due rookie davanti a lui, Bearman e Hadjar, per superare entrambi e piazzarsi all'8° posto, dietro i team più veloci. 

Alonso ha eseguito un primo stint su gomma rossa da capolavoro, viaggiando in qualche passaggio anche sui tempi della Ferrari, e portandosi a quasi 5 secondi di vantaggio dal primo inseguitore, Isack Hadjar. Bearman e il pilota della Racing Bulls si sono poi fermati prima dello spagnolo, così da superarlo.

L'asturiano è andato ai box qualche giro dopo di loro, ma si è trovato di fronte all'ennesima sfortuna della sua stagione; la gomma anteriore destra non è stata infatti inserita immediatamente e il suo pit stop è durato addirittura 9.2 secondi, che tradotti sono praticamente oltre 6 secondi persi. Al rientro in pista si è trovato a 5.8 secondi da Ollie Bearman e a 1.6 da Isack Hadjar: recuperare tutto questo distacco sembrava una missione impossibile.

Alonso è riuscito però a raggiunge rapidamente Hadjar e, dopo un'intensa battaglia, lo ha passato, mettendosi così a caccia di Ollie Bearman, distante ben 7.9 secondi. Alonso ha iniziato a volare sulla sua gomma media e, giro dopo giro, a rosicchiare decimi e secondi all'inglese che, in appena otto tornate, si è ritrovato lo spagnolo negli scarichi. Alonso lo ha passato con decisione, senza pensarci due volte. In appena sette giri il pilota dell'Aston Martin ha inflitto dieci secondi di distacco a Bearman involandosi in un'ottavo posto tranquillo.

A poco più di due giri dal termine però, la Ferrari di Lewis Hamilton ha iniziato a perdere secondi, addirittura in un giro Alonso dimezza il suo distacco da 49 a 23 secondi. Gli ultimi chilometri del Gran Premio sono stati un vero incubo per Lewis Hamilton che ha continuato a perdere terreno, obbligato a guidare senza freni, che in una pista come Singapore è un'impresa. Al traguardo, Alonso ha chiuso a soli 4 decimi dall'inglese. Dopo la gara però, la FIA penalizza Hamilton per i troppi track limits con 5 secondi di penalità, che regalano così ad Alonso uno splendido 7° posto.

Potrebbe sembrare poco, ma bisogna ricordare che l'Aston Martin è la settima forza del campionato, dietro anche a Williams e Racing Bulls, ovvero un potenziale 13° posto nella gara della domenica. Finire, invece, davanti a tutte le dirette rivali per la zona punti e, in più, anche alla RedBull di Yuki Tsunoda e alla Ferrari di un sette volte campione del mondo, e acerrimo rivale, Lewis Hamilton, allora si può solo applaudire.

Una gara leggendaria, da fenomeno qual é. Uno che, anche a 44 anni, ha ancora voglia di lottare per vincere, per competere ad alti livelli, che sia una vittoria, un podio, o anche un semplice 7° posto. E' questo che, in F1, differenzia i campioni dai piloti “normali” e Fernando Alonso è più di un campione, è ormai leggenda di questo sport.

Alessio Apicella