Credits: Honda Racing / Twitter X
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Max Verstappen a parte, a Suzuka il vero vincitore è stato Yuki Tsunoda. Il pilota nipponico della RB, dopo l’ottimo settimo posto a Melbourne, si è ripetuto nel GP Giappone di Formula 1 prima con un’altra qualificazione al Q3 e poi con il 10° posto finale con cui si è portato a casa un altro punto importantissimo per il team di Faenza, che ora si ritrova con 7 lunghezze (+3 sulla Haas) per consolidare il suo sesto posto nel Mondiale Costruttori.

Tsunoda: “Senza quel pit-stop non so se sarei andato a punti”

Non è stato facile per il protégé della Honda che è stato autore di una prima partenza molto difficile con le medie ed è rimasto a lungo coinvolto nella mega bagarre del gruppo centrale. Tuttavia, grazie all’eccellente lavoro del team nel pit-stop al giro 23 e alla sua ottima guida evidenziata nel sorpasso decisivo all’esterno su Hulkenberg al giro 34, Tsunoda è riuscito a portarsi a casa la top 10 per diventare il primo pilota giapponese a punti nel suo Gran Premio di casa 12 anni dopo Kamui Kobayashi (sul podio con la Sauber nell’edizione 2012).

Yuki Tsunoda RB Pit Board P10 GP Giappone F1 2024
Tsunoda festeggia con il team il suo secondo arrivo a punti di fila e il primo per un pilota giapponese a Suzuka dopo Kobayashi nel 2012.
Credits: Honda Racing / Twitter X

Intervistato nel post-gara dai microfoni di F1.com, Tsunoda si è detto molto soddisfatto del risultato ottenuto a Suzuka, ringraziando il team per la sosta, in quello che lui definisce essere stato il momento chiave della gara:

Sono molto felice di aver finalmente segnato dei punti davanti ai miei tifosi giapponesi. Direi che mi ero sentito deluso dopo aver perso un paio di posizioni alla prima partenza, ma allo stesso tempo ho avuto un ottimo stacco alla ripartenza e poi penso che uno degli highlight della gara era stato il pit-stop.

Il nostro team ha fatto un lavoro fantastico, i meccanici erano stati molto veloci e abbiamo sorpassato due auto ai box, pazzesco! Senza di loro sarebbe stato molto più difficile andare a punti oggi, quindi grande credito oggi al team per la sosta e il risultato.

Sui sorpassi in curva: “Erano la nostra unica chance di attaccare”

Seguendo ha commentato anche sui suoi sorpassi avvenuti alle Esses, in un tratto dove di solito non si vedono due monoposto affiancate. Yuki ha rivelato che ciò è dovuto alla scelta del team per un setup ad alto carico, che ha penalizzato il nipponico sui rettilinei ma che allo stesso tempo lo ha favorito nei tratti tecnici e nella percorrenza di curva, dove ha compiuto i sorpassi decisivi.

Mi sentivo molto confidente. Sapevamo che la nostra velocità di punta non era competitiva rispetto alle altre monoposto e che esse avevano una velocità maggiore. Ma allo stesso tempo sapevamo di avere molto carico aerodinamico e la nostra unica chance di attaccare era alle Esses che normalmente erano affette dall’aerodinamica, così ho provato a fare il mio meglio, ho portato a casa un paio di sorpassi e si, mi sono definitivamente piaciuti.

Andrea Mattavelli