F1 | Le pagelle di metà stagione: Aston Martin, si può fare di più
Aston Martin chiude metà stagione 2025 al sesto posto nel Costruttori F1: considerando il potenziale, dalla scuderia inglese ci si aspettava qualcosa in più

Se dovessimo sintetizzare in una sola parola la prima parte di 2025 messa in scena da Aston Martin F1, questa sarebbe "Toyota". La scuderia di Silverstone, come la scuderia nipponica basata in Germania dei primi anni Duemila, ha tutto quello che serve per puntare in alto (disponibilità finanziarie, strutture e capitale umano), eppure vola basso.
Newey lavora in ottica 2026…e si vede
Nonostante un "potenziale di fuoco" di tutto rispetto, Aston Martin chiude la prima parte di Stagione 2025 con 52 punti: abbastanza per essere la prima tra le scuderie di seconda fascia, ma non sufficienti per avvicinarsi alla Williams, consistentemente distante nel suo ruolo di chiusura della Top-5. Nella lotta tra backmarkers, senza il doppio arrivo a punti dell'Hungaroring probabilmente la scuderia di Silverstone avrebbe chiuso metà stagione in ottava posizione, risultato incredibile per un team che ha in organico un certo Adrian Newey.
Quest'ultimo, però, non ha lavorato sulla monoposto attuale e quasi sicuramente non ha mai commentato mezzo disegno del modello corrente, visto che è (eventualità confermata dalla stessa Aston Martin più volte) impegnato a compartimento stagno sul progetto della monoposto 2026, anno sul quale la scuderia di Silverstone punta forte. Nonostante gli aggiornamenti introdotti, che hanno migliorato sensibilmente le prestazioni di una monoposto plafonata nella primissima parte di stagione, la scuderia di Lawrence Stroll ha corso (e continuerà a farlo) con una monoposto accreditata di un buon carico aerodinamico e di una resistenza all'avanzamento mostruosa, fatto ben evidenziato dal quinto posto di Fernando Alonso in Ungheria, che, in gara, alla speed trap non ha mai superato la soglia dei 300 km/h.
Voto: 5.
Fernando Alonso come il famoso meme?

Lo spagnolo ha appena spento 44 candeline, età che nei primi Anni Duemila gli avrebbe garantito un posto (molto competitivo) in Serie tipo la GP Masters. Venticinque anni dopo le cose sono cambiate (la GP Masters non esiste più) e, nonostante qualche dolore alla schiena, l'asturiano continua a correre in F1: pur conservando un certo "tocco" (del resto nell'unica occasione buona, all'Hungaroring, ha portato a casa il miglior risultato della scuderia per l'anno in corso), Fernando ha messo assieme i 26 punti attuali in quattordici gare, statistica che lo mette sugli stessi livelli del 2015 e 2017, quando era alla guida delle non propriamente competitive McLaren - Honda.
La monoposto di quest'anno non è un fulmine di guerra e qualche volta la scuderia ha complicato la vita di Fernando in gara, ma, in un certo senso, dal pilota che avrebbe convinto Newey ad intraprendere un nuovo ciclo, ci si aspetta sempre qualcosa di più. Rispetto ad un crucciato Lewis Hamilton, Alonso sembra affrontare l'impegno in maniera più leggera e (per sua fortuna) fa ancora notizia per i risultati conseguiti, ma averlo visto all'Hungaroring in posa con Andras Istvan Arato, famoso in tutto il mondo per il meme "Hide the Pain Harold", lascia quella strana sensazione per cui Fernando possa diventare improvvisamente il confuso signore di mezza età, angosciato dal dover far fronte alla modernità.
Voto: 5.
Lance Stroll, alla pari con Fernando Alonso

Abbiamo brutte notizie per chi si aspettava Lance Stroll ancora una volta preso a bastonate dal compagno di squadra: il canadese, a metà campionato, si presenta con gli stessi punti del più blasonato Fernando Alonso, tra l'altro ottenuti con una stringa nella fase iniziale del 2025, quella in cui Aston Martin andava particolarmente piano.
Non vogliamo farci trascinare da troppe illusioni, quindi dobbiamo evidenziare che in un confronto generale con Alonso (che ha quarantaquattro anni, scriviamolo bene per esteso), Stroll (che comunque corre da qualche annetto, scriviamolo bene nero su bianco) viene sostanzialmente ridimensionato, in maniera più evidente da quando Aston Martin ha messo assieme il pacchetto tecnico per sbloccare più potenziale dalla monoposto. Il fatto è particolarmente evidente in giornate come il GP all'Hungaroring, dove Fernando ha elevato ad arte l'attività del fare “tappo”.
Nulla di nuovo sotto il sole per Lance, tuttavia non possiamo dire nulla di male nei suoi confronti e della sua prima parte di campionato 2025: la vettura ha i suoi limiti, non ci sono grossi voli pindarici da parte del pilota e nemmeno grosse figure da cioccolataio. Date le premesse e considerando come Stroll, chissà quanto a torto o a ragione, sia sempre un'icona dei piloti con merito zero, possiamo sbilanciarci e premiare il ragazzo con una sufficienza piena e pure meritata.
Voto: 6.
Luca Colombo