Credit: HRC MEDIA
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Che la situazione delle moto del lotto Honda in MotoGP sia più che preoccupante non è una novità. I primi due appuntamenti di Qatar e Portimão hanno dato un riscontro negativo in quanto la RC213V ha delle lacune sia in termini telaistici  che motoristici. Proprio ad Austin, dove si correrà questo weekend, nel 2023 Álex Rins ha regalato all'Ala Dorata l'unico successo stagionale.

La situazione Honda prima del COTA

In questo inizio di stagione con all’attivo due gare, il miglior piazzamento all'attivo è quello di Joan Mir proprio nell’ultimo weekend sul tracciato dell’Algarve, conquistando la dodicesima piazza. Segue Johann Zarco, anche lui ha mostrato solidità nella gara di Lusail sfiorando la top 10. Alle spalle segue il duo Takaaki Nakagami e Luca Marini. È proprio l’italiano ad accusare più problemi, come si evince dai risultati e soprattutto dalle parole di Luca. La facilità e velocità della Desmosedici con cui era abituato a correre hanno destabilizzato il nuovo arrivato in HRC al contrario di Mir che, seppur venendo da una Suzuki molto performante, ha imparato a gestire le dinamiche che una moto non così competitiva possa avere. Ora, infatti, il fratello di Valentino Rossi sta lavorando per cercare di riportare il team gestito da Alberto Puig in vetta. 

Luca Marini, ad Austin per replicare il podio del 2023

Il 26enne torna in terra statunitense dopo l'ottimo secondo posto lo scorso anno. La moto e il team però sono diversi. Dalla performante Desmosedici VR46, in questo 2024 ha abbracciato la causa della Honda RC213V. Potrà seppur le difficoltà sul prototipo Honda ottenere un altro ottimo risultato? Ne parla lui stesso, come riporta GPOne.

Quest'anno arrivo in America in una situazione diversa, ma sono ancora convinto che potremo fare ulteriori progressi a Austin. Il circuito texano è molto particolare e la Honda ha avuto qualcosa in più in passato. Indipendentemente dalla pista, il nostro obiettivo e la nostra intenzione rimangono gli stessi: continuare a costruire questo progetto.

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Austin circuito da Honda?

Le venti tortuose curve e i cinque chilometri Circuit Of The Americas sono favorevoli alle caratteristiche di guida delle moto giapponesi come Yamaha e Honda che, però, viste le difficoltà attuali destano qualche perplessità, abbassando di conseguenza le aspettative. I punti focali su cui il progetto giapponese si sta concentrando sono il telaio che sembrerebbe aver fatto un piccolo ma fondamentale step in avanti. Anche l'aerodinamica è stato un fondamentale sul quale i tecnici di Tokyo si sono concentrati, così come testimoniano le vistose appendici sulla RC213V.

Cosa aspettarci dal round di Austin? Sicuramente sarà un weekend complicato per gli alfieri Honda, dove i migliori avranno fame di far bene e portare a casa più punti possibili in vista del ritorno in Europa ad Jerez. Ma come avvenne nel 2023 non precludiamoci di vedere delle bellissime sorprese seppur remote.

Damiano Cavallari