L'ing. Lombardi insieme a Biasion a metà anni '80
Credits: Lancia Official website

Se si pensa al mondo dei rally degli anni ’70 e ’80 c’è un marchio in particolare che è rimasto impresso nella memoria degli appassionati di tutto il mondo: Lancia. E con esso le sue vetture mitiche, come la Stratos, la 037 e la Delta S4 e Integrale. Tutti gioielli che hanno tanti padri nobili, tra i quali spicca il nome di Claudio Lombardi. L’ingegnere piemontese ci ha lasciato oggi all’età di 83 anni; una vita, la sua, fatta di passione per il motorsport, ma non solo. 

L’epopea dorata della Casa di Chivasso e l’approdo in Ferrari

Dopo aver passato sei anni nel settore Ricerca del Gruppo Fiat, Lombardi venne dirottato in Lancia, della quale nel 1975 divenne direttore tecnico del reparto motori, riuscendo a mettersi subito in mostra. Il suo ingresso nel Reparto Corse della Casa di Chivasso diede il via ad una carriera incredibile, che lo vide dare i natali a dei veri e propri mostri di potenza come le Delta (prima S4 e poi Integrale) e la LC2 impegnata nel Mondiale Marche. Insieme a Cesare Fiorio e Sergio Limone formò una sorta di triumvirato che portò Lancia ad essere la regina incontrastata del mondo del traverso. Sua, tra le altre, l’intuizione che portò alla costruzione del motore Triflux, destinato alle poi sfortunate ECV e ECV2, gioiello tecnico di quei primi anni ’90. 

Il motore Triflux sulla Delta ECV2
Credits: Italtecnica Official FB page

Con l’approdo di Fiorio in Ferrari nel 1989, Lombardi gli succedette nel ruolo di team manager fino al 1991, anno di chiusura dell’attività sportiva Lancia. Una volta terminata l’esperienza a Chivasso, anche per lui venne il tempo di trasferire armi e bagagli a Maranello, per cercare di riportare a casa quei titoli mondiali che da troppo tempo latitavano. Purtroppo per lui, il periodo non fu troppo propizio, condito anche dalla coabitazione con Harvey “Doc” Postlethwayte, direttore tecnico della Scuderia. L’arrivo di Montezemolo portò poi ad una riorganizzazione interna, e Lombardi chiuse la propria esperienza in F1 nel 1994, prima di passare alla sezione Gran Turismo, in cui restò fino al 1999

Una figura eclettica, sempre in movimento

Andando a rivedere la carriera dell’ingegnere lombardo, appare evidente la sua continua tendenza alla ricerca di qualcosa di nuovo da sperimentare, da portare in pista o su strada, per vincere gare, certo, ma anche per una naturale tendenza ad innovare ed innovarsi sempre. Le sue intuizioni, spesso geniali, gli sono valse veramente la nomea di genio dei motori che gli è rimasta incollata fino ai giorni nostri. 

Una continua voglia di mettersi in gioco, la sua, che lo portò anche a collaborare per diversi anni con Aprilia, andando a dimezzare le ruote ma non la propria fame di motori. Con la Casa di Noale si occupò di sviluppare i propulsori High End e poi quello della mitica RSV4, che nella prima metà degli anni 2010 andò a dominare il Mondiale Superbike con piloti del calibro di Max Biaggi e Sylvain Guintoli. Oltre a tutto ciò, da sottolineare è sicuramente anche il suo impegno legato a campagne ambientali molto importanti, radicate soprattutto nel territorio alessandrino e delle Alpi Apuane. 

La redazione di Livegp.it vuole esprimere la propria vicinanza alla famiglia di Claudio Lombardi, un altro grande protagonista del motorsport tricolore e non solo. Dopo Enzo Osella, un altro pioniere visionario se ne va nell’arco di pochi giorni, e a noi non resta che dire grazie, Ingegner Lombardi. 

Nicola Saglia