F1 | Verstappen, la caccia continua: Interlagos sarà decisiva
Il terzo posto ottenuto a Mexico City da Verstappen ha risollevato una situazione che sembrava complicata: il prossimo weekend sarà fondamentale.

Il Mondiale 2025 di F1 si sta rivelando uno dei più belli e combattuti degli ultimi anni, inutile negarlo. Pensiamoci bene: da quanto tempo non vedevamo tre piloti in lotta per il titolo? E se due di essi hanno l’innegabile vantaggio di poter disporre della vettura migliore in pista (a Città del Messico ne abbiamo avuto l’ulteriore conferma), il terzo, che risponde al nome di Max Verstappen, nella gara centroamericana ha mostrato ancora una volta di essere in grado di sparigliare le carte e mettere una certa apprensione ai rivali.
Una strategia diversa che ha pagato
La giornata di sabato ha certamente complicato i piani di Verstappen. Il quinto posto in qualifica, pur su una pista dove in partenza è possibile tentare un recupero importante, poteva essere una sentenza abbastanza definitiva su quanto sarebbe potuto accadere il giorno successivo. A questo punto, il team Red Bull ha studiato i dati e ha optato per una strategia diversa da tutti gli altri piloti scattati intorno all’olandese e al team mate Yuki Tsunoda. La partenza con gomma media, infatti, contro le rosse più morbide di tutti gli altri è stato qualcosa che ha sorpreso la maggior parte della griglia.

Lo start, poi, è stato sicuramente ottimale; sbarazzandosi da subito di Russell, l’olandese ha potuto mettere il sale sulla coda delle Ferrari davanti a lui, fino al duello avvenuto cinque giri più tardi con il rivale di sempre Lewis Hamilton. Qui Max ha dovuto tirare fuori gli artigli, e tra tagli di chicane e contatti si è trovato a perdere diverse posizioni e trovarsi anche dietro la Haas di Bearman. Non è stata certo una situazione ottimale per lui, che da questo momento ha dovuto lavorare tanto per cercare di contenere il degrado gomme facendo lavorare al meglio la propria strategia, evidentemente impostata su una sosta sola. Le medie gli hanno poi concesso di allungare tanto il primo stint, fino al crollo del 37° passaggio, che lo ha visto rientrare ai box per montare le gomme rosse da far durare fino alla bandiera a scacchi.
Il secondo stint da... “Hammertime”
Rientrato in ottava piazza, alle spalle anche del penalizzato Hamilton, Max ha introdotto le proprie gomme in maniera non troppo aggressiva, lasciando in pratica che la gara gli venisse incontro. Davanti a lui, infatti, non solo l’inglese, ma anche Russell, Antonelli, Piastri e Bearman hanno dovuto effettuare una seconda sosta, mentre lui ha potuto effettuare una seconda parte di gara all’attacco senza doversi preoccupare del degrado.
Proprio in questo secondo stint Max ha fatto il suo capolavoro. In trenta passaggi, tra il 39° e il 69° in cui è uscita la VSC, non si è mai discostato da tempi nell’arco dell’1:21.1, 1:21.2 e 1:21.3, mantenendo una costanza semplicemente disarmante per tutto il resto del gruppo. Difficile immaginare una simile capacità di restare sullo stesso passo senza colpo ferire, e infatti nessun altro c’è riuscito in Messico. Nel finale, peraltro, solo la neutralizzazione lo ha fermato nel suo attacco al monegasco della Ferrari, il quale avrebbe avuto le sue belle difficoltà a tenerlo alle spalle negli ultimi due passaggi. A fine gara, Max ha parlato di punti persi su Norris, ma francamente la sensazione è che da questo weekend messicano l’olandese sia uscito con più certezze che dubbi.
Interlagos pista della verità
Un inizio di gara complicato per noi, con le soft che erano certamente migliori e avevano più grip. Siamo riusciti però ad andare più lunghi, e una volta montate le soft siamo riusciti ad essere più veloci. Essere sul podio in un weekend così complicato è certamente buono, anche se avremmo potuto essere secondi senza la VSC. Ovviamente non è stato un buon weekend: se vogliamo avere una chance per il titolo dobbiamo vincere ed essere perfetti, e non lo siamo stati. Dobbiamo analizzare tutto e lavorare per essere sempre migliori.
Diciamo che, da queste parole, si intuisce, tra le tante, una cosa in particolare: Max Verstappen vuole quantomeno lottare fino alla fine per ottenere il suo quinto titolo mondiale F1 già in questo 2025. Un paio di mesi fa nessuno credeva fosse possibile, oggi le percentuali si sono alzate vertiginosamente. E, se è vero che il weekend messicano non è certo stato il migliore di questo filotto iniziato a Monza, è altrettanto sicuro che l’olandese ha lavorato al meglio per contenere i danni, e volgere a proprio favore una situazione che sembrava essere compromessa dalla qualifica.
Ora arriva Interlagos, e la sensazione è che la pista brasiliana sarà la prova definitiva, quella che ci dirà come stanno realmente le cose. È stato così la passata stagione, con quell’acquazzone che ha rimescolato le carte, mandando completamente fuori giri Lando Norris ed esaltando lo “squalo” Max, a suo agio come non mai, autore di una rimonta da fenomeno e di un successo che lo ha rimesso sulla strada di un Mondiale meritatissimo. Sulle curve e saliscendi paulisti, in cui tra l’altro tornerà protagonista la Sprint Race, Verstappen da sempre si trova benissimo, e tra meno di quindici giorni potrebbe rilanciarsi definitivamente nel triello che lo vede sempre più protagonista, nel bene e nel male. Se questo non dovesse accadere, i due della McLaren potrebbero iniziare a tirare un (piccolissimo) sospiro di sollievo.
Nicola Saglia