Jochen Mass, scomparso ieri
Credits: F1 Official website

Ironia della sorte, la sua scomparsa è arrivata proprio nel giorno in cui il team con cui ha vinto l’unico GP in carriera ha fatto doppietta a Miami. Non stava bene, Jochen Mass: la sua famiglia lo aveva comunicato qualche mese fa, in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute dopo un ictus. Ieri ha dovuto mollare, forse per la prima volta in vita sua, e ci ha lasciato a 78 anni. Una vita, la sua, passata tra macchine veloci e sogni artigliati e sfiorati, ma anche vere e proprie tragedie. 

La McLaren nel sangue, la giornata infernale di Barcellona e la morte di Gilles

Dopo aver ottenuto il titolo Mondiale nelle vetture Sport nel 1972, nella stagione successiva Jochen Mass da Dorfen, Baviera, decise di dedicarsi alle monoposto, entrando in F2 con la scuderia di John Surtees. Quello stesso anno, il team inglese lo fece debuttare nel Circus al Gran Premio di Gran Bretagna, oltre che in altre due occasioni, aprendo così un ciclo che sarebbe durato per quasi un decennio. Continuò però il suo impegno nella categoria cadetta, ottenendo il secondo posto in campionato. 

Il 1975 è stato l’anno decisivo per Mass, che fu ingaggiato dalla McLaren di Teddy Mayer come team mate del Campione del Mondo in carica Emerson Fittipaldi. Il 27 aprile andò in scena una delle gare destinate a segnare per sempre la F1: il Gran Premio di Spagna, sul tracciato del Montjuic, ricavato all’interno dell’omonimo parco nel cuore di Barcellona. Una pista già per l’epoca anacronistica, incapace di soddisfare il benché minimo standard di sicurezza. Jochen ottenne qui l’unico successo in carriera, ma l’urlo di gioia per la vittoria gli restò in gola, ricacciato indietro dalla notizia della morte di quattro spettatori, travolti dalla Embassy-Hill di Stommelen che in quel momento stava guidando la corsa. Rolf se la cavò con alcune fratture (peraltro perendo meno una decina di anni più tardi a Riverside), ma si trattò di una vera e propria tragedia. 

E il nome di Mass, purtroppo, è legato ad un’altra disgrazia da pista, anche questa volta completamente da innocente. Dopo varie peripezie che lo avevano portato a lasciare McLaren, non senza avere un ruolo di rilievo nel ’76 e nella conquista del titolo da parte di James Hunt, per passare in ATS, Arrows e, dopo un anno di pausa, in March nel 1982, durante le qualifiche del GP del Belgio a Zolder Jochen stava lottando per qualificare la sua vettura, sotto una pioggia che rendeva molto complicato anche solo stare in pista. Arrivato nei pressi della Terlamenbocht (la “Curva del bosco”), vide negli specchietti arrivare la Ferrari dell’Aviatore, Gilles Villeneuve, lanciatissimo verso una pole di cui aveva bisogno come il pane; decise quindi di spostarsi verso destra, la manovra più razionale. Ma il canadese, in quel momento, scelse proprio quella porzione di pista per passarlo: un urto, la Ferrari che volò, il corpo di Gilles che andò a sbattere contro un palo della recinzione, più nulla da fare anche per lui. 

La vittoria a Le Mans nel 1989, Rush nel ruolo di sé stesso e quella passione che non si spegne

Il 1982 segnò la fine dell’avventura di Mass in Formula 1, ma non certo nel mondo delle competizioni. Già in quella stagione, infatti, prese parte alla 24 Ore di Le Mans, ottenendo un ottimo secondo posto. Il successo nella Classica della Sarthe si fece attendere ancora per qualche anno, ma finalmente nel 1989 fu ghermito dal bavarese, insieme al connazionale Manuel Reuter e allo svedese Stanley Dickens. Il trio si alternò alla guida di quella che era una vera e propria arma letale per quei tempi, e che infatti ottenne la doppietta in quella stagione: la meravigliosa Sauber C9, spinta dal motore Mercedes. 

Credits: 24 Heures du Mans Official website
Il podio della 24 Ore di Le Mans 1989

Jochen Mass, oltre alle gare in sé, ha sempre avuto un occhio di riguardo per tutto ciò che circondava il mondo delle competizioni. Non era raro vederlo nei paddock, e per diversi anni collaborò con la televisione tedesca come autorevole commentatore. Inoltre, nel 2013 non disdegnò un cameo in Rush, interpretando sé stesso e tornando alla guida della sua McLaren. Oltre a questo, continuò a prendere parte a gare ed eventi; tra questi, in diverse occasioni prese parte alla Mille Miglia alla guida delle più disparate vetture. 

Credits: Nicola Saglia
Jochen Mass alla Mille Miglia 2019, alla partenza della terza tappa da Salsomaggiore Terme

Una carriera e una vita vissute da vero racer, insomma, di quelli che non mollano. Godspeed, Jochen Mass

Nicola Saglia