F1 | GP Olanda: contatto Antonelli-Leclerc, Zandvoort è amara per la Ferrari
Un sorpasso azzardato in curva 3 mette fine alla gara di Charles Leclerc. Antonelli si assume la responsabilità, ma in casa Ferrari resta l’amarezza.

Nel cuore pulsante di Zandvoort, dove il banking esalta il coraggio e punisce l’imprudenza, il GP Olanda ha regalato un epilogo amaro per Charles Leclerc. Il monegasco, protagonista di una rimonta solida e aggressiva, è stato costretto al ritiro al 53° giro dopo un contatto con Andrea Kimi Antonelli. Un episodio che ha acceso gli animi e lasciato strascichi pesanti, soprattutto in casa Ferrari, già provata dal ritiro di Hamilton.
Ritiro amaro per Charles
Il momento chiave arriva subito dopo il pit-stop di Leclerc, rientrato in pista davanti ad Antonelli. In lotta per il settimo posto, il pilota italiano tenta l’affondo all’interno di curva 3, sfruttando il banking. Ma la traiettoria si allarga, l’anteriore destra della Mercedes colpisce la posteriore sinistra della SF-25: Leclerc va in testacoda e finisce contro le barriere. Fine dei giochi.
La frustrazione di Leclerc
Visibilmente amareggiato e frustrato il monegasco che nell'immediatezza dell'episodio si è “aperto” in maniera inequivocabile con il proprio muretto:
Non era necessario. Le gomme mi sembravano buone, stavamo costruendo qualcosa. È davvero deludente.
A fine gara, il ferrarista ha cercato di mantenere la calma, ma non è riuscito a nascondere l’amarezza:
Penso che sia stato un errore di Kimi. Su una pista come questa bisogna essere molto aggressivi per sorpassare. Forse lui lo è stato un po' troppo. Ha toccato la mia posteriore sinistra e lì è finita la mia gara. E' una delusione. Non lo definirei un errore da rookie. Penso che sia semplicemente un errore che può capitare sia al primo anno che al quinto. Come ho già detto, su una pista come questa bisogna essere aggressivi, ma in questo caso lo è stato troppo.

Antonelli, dal canto suo, non si è sottratto alle responsabilità:
Ho provato a mollare, ma non è bastato. Mi dispiace per Charles. La prossima volta ci penserò due volte prima di tentare una manovra del genere, a meno che non sia sicuro al 100% di riuscirci
Testa a Monza
Nonostante gli episodi sfortunati, il weekend olandese si è rivelato ben al di sotto delle aspettative. Charles Leclerc non ha nascosto la sua delusione:
Certo, si può sempre cercare il lato positivo, ma per me è stato un fine settimana molto complicato. Abbiamo avuto difficoltà fin dal primo giro di libere e anche le qualifiche non sono andate come speravamo. In gara le cose sono migliorate, ma dopo la pausa estiva non possiamo permetterci altri venerdì così sottotono: compromettono tutto il resto.
Ora lo sguardo è rivolto a Monza, un appuntamento che per Leclerc rappresenta sempre una ventata d’energia, anche se le aspettative restano misurate:
Non vedo l’ora di tornare in Italia. Sarà una settimana intensa, ma l’atmosfera sarà fantastica, già a partire dagli eventi a Milano. Il supporto dei tifosi è sempre incredibile, e questo fa la differenza. Zandvoort è probabilmente uno dei tracciati meno adatti alla nostra monoposto. Monza, invece, dovrebbe essere più favorevole. Non credo che potremo ambire alla vittoria, soprattutto con una McLaren così competitiva anche su piste veloci. Ma non si può mai escludere nulla: l’anno scorso nessuno pensava che potessimo lottare per il primo posto, eppure ci siamo andati vicini.
Il GP Olanda ha lasciato dietro di sé più interrogativi che certezze per Ferrari e per Charles Leclerc, protagonista di un weekend segnato da difficoltà tecniche e da un contatto che ha spento ogni ambizione. Ma se Zandvoort ha messo in luce i limiti della SF-25, Monza rappresenta una nuova occasione: non tanto per inseguire la vittoria, quanto per ritrovare fiducia, ritmo e soprattutto il calore di un pubblico che non smette mai di credere. In un campionato sempre più serrato, ogni dettaglio conta, e ogni errore pesa. A Maranello lo sanno bene: il tempo delle analisi è finito, ora serve concretezza.
Vincenzo Buonpane