Motomondiale | Misano 2025 - Commento LIVE Gara

GP Azerbaijan
Credits: Account X McLaren F1 Racing

Qualifiche caotiche e deludenti per il team di Woking: l’australiano finisce a muro nel momento decisivo, il britannico non trova il ritmo. Domani servirà una gara perfetta per raddrizzare il weekend.

Un sabato che brucia

La McLaren esce dalle qualifiche del GP Azerbaijan con il volto segnato e lo sguardo basso. Un sabato che avrebbe dovuto consolidare ambizioni mondiali si è trasformato in un pomeriggio da incubo, tra errori, tensioni e un incidente che ha lasciato il box in silenzio. Oscar Piastri, in lotta per il titolo, ha gettato al vento un giro che poteva valere la prima fila, mentre Lando Norris ha chiuso settimo, lontano dai riflettori e dai primi.

Il botto di Piastri

Il momento chiave arriva nel Q3, quando Piastri, dopo un primo tentativo solido, decide di rischiare tutto nel secondo giro. In Curva 3, Piastri commette un errore di valutazione che gli costa caro, mancando il punto di corda e perdendo il controllo della sua Mclaren impattando violentemente contro le barriere. Colto dalla frustrazione, Piastri ha reagito con un gesto istintivo, colpendo il volante mentre realizzava l’entità del suo sbaglio.. “Stavo spingendo forte, ma ho sbagliato il punto di corda. È frustrante, perché il passo c’era e potevamo essere davanti. Mi dispiace per il team, ma domani possiamo ancora dire la nostra”, ha dichiarato Piastri, che scatterà dalla nona casella.

Norris spento e deluso

Norris, invece, non ha mai trovato il ritmo. Dopo un Q2 convincente, il britannico si è spento nel momento decisivo. Un bloccaggio in curva 7 nel primo giro e una traiettoria sporca nel secondo lo hanno relegato al settimo posto. “Non ho avuto fiducia in frenata, la macchina era nervosa e non riuscivo a mettere insieme il giro. È stato un sabato complicato, ma la gara è lunga e tutto può succedere”, ha ammesso a fine sessione.

GP Azerbaijan
Credits: Account X McLaren F1 Racing

Tensione nel box

Il team di Woking, ancora in piena corsa per il titolo costruttori (manca davvero pochissimo), si ritrova ora a gestire una tensione interna che rischia di esplodere. La lotta tra i due piloti è serrata, e ogni errore pesa come un macigno. La gestione del box sarà fondamentale, perché la pressione è alta e la posta in gioco non ammette esitazioni. Il paddock osserva, e i rivali non aspettano anche se da tempo ormai la lotta per il titolo piloti è diventato un affare a due.

Qualifiche infinite e sorprese davanti

A rendere tutto più complicato, una sessione di qualifiche durata oltre due ore, interrotta da ben sei bandiere rosse e condizionata da pioggia intermittente e raffiche di vento. Un caos totale, in cui la McLaren non è riuscita a trovare stabilità. Verstappen ha conquistato la pole con un giro da manuale in 1:41.117, seguito da un sorprendente Carlos Sainz con la Williams. Terzo Lawson, quarto Antonelli, poi Russell e Tsunoda. Norris settimo, Hadjar ottavo, Piastri nono e Leclerc decimo. Hamilton fuori già in Q2.

Strategie da inventare

Domani, la gara potrebbe offrire una chance di riscatto. A Baku, la Safety Car è quasi una certezza, e la strategia sarà decisiva. Piastri, partendo più indietro, potrebbe optare per una partenza su gomma soft, cercando di guadagnare subito posizioni e poi difendersi con una sosta anticipata. Norris, più avanti, potrebbe scegliere una tattica più conservativa su media, allungando il primo stint e sperando in una neutralizzazione favorevole. La gestione delle gomme sarà cruciale, soprattutto con le mescole più morbide portate da Pirelli e il rischio di pioggia intermittente.

La McLaren arriva alla domenica con due piloti feriti nell’orgoglio e una squadra che deve ritrovare compattezza. Il talento non manca, la velocità nemmeno. Ma senza lucidità, freddezza e una strategia impeccabile, il rischio è quello di restare spettatori in una corsa che, fino a ieri, sembrava poterli vedere protagonisti. A Baku non si perdona: chi sbaglia, paga. E domani, tra i muretti e le insidie del Caspio, servirà una McLaren perfetta.

Vincenzo Buonpane