Quella odierna è stata l'ennesima gara saltata per Marc Marquez, più precisamente la quarta sulle sette di quest'anno e la 29esima negli ultimi 3 anni, ovverosia il 50% dei Gran Premi di MotoGP dal 2020 ad oggi. La scelta è stata condizionata dalla piccola frattura al pollice della mano sinistra rimediata nella caduta nel warm-up, anche se la poca competitiva di Honda ha sicuramente influito sulla scelta di non correre.

Tre piloti infortunati, Nakagami ultimo al traguardo in P14

La vittoria di Alex Rins ad Austin, come prevedibile, è stata solo un miraggio. Dopo un anno la Honda si ritrova nella stessa identica situazione della scorsa stagione: nel 2022 al Sachsenring non arrivarono a punti, mentre oggi Takaaki Nakagami ha portato la moto al traguardo in quattordicesima posizione, nonostante il terribile incidente delle prove 2. Tutti gli altri tre piloti non erano presenti in pista: Joan Mir e Alex Rins per l'infortunio al Mugello, mentre Marc Marquez per la caduta del warm-up. Un bollettino di guerra come si suol dire, che testimonia quanto la Honda sia una moto molto scorbutica.

La situazione in casa HRC è veramente imbarazzante, considerando che il circuito tedesco è sempre stato una loro roccaforte: 11 le edizioni consecutive vinte, 17 in totale su 24 GP disputati. Numeri impressionanti, che però non trovano riscontro nei risultati degli ultimi due anni. Nel 2022 la motivazione principale sembrava essere l'assenza di Marquez, che aveva vinto perfino nel 2021 con un braccio malconcio. Invece i problemi di Honda sono strutturali, incolmabili anche per lo straordinario talento di Marc.

Cinque cadute totali sono il motivo principale per cui ha desistito

Già nelle prove Marc Marquez si era visto nervoso, con la Honda che sbacchettava da tutte le parti e lui che ogni volta la salvava dalla caduta. Scivolata che è arrivata nelle prove 2 in curva 1, coinvolgendo Johann Zarco che stava uscendo dalla pit line. Episodio che lo ha costretto a passare dalla Q1 in cui, prima è uscito con le gomme da bagnato scivolando alla 13 nel suo giro più veloce per poi correre al box per prendere la seconda moto, equipaggiata con gomme slick. Scelta coraggiosa ma azzeccata che gli ha permesso di passare in Q2. L'ultima sessione di qualifiche ha visto Marquez cadere di nuovo alla 13 nel suo primo tentativo. Rientrato in pista ha fatto segnare il settimo tempo più veloce della sessione, per poi cadere nell'ultimo suo giro lanciato alla 1.

"Quando sono tornato nel mio ufficio ho pensato che ho chiuso settimo dopo tre cadute. Il bilancio è negativo, non vale più la pena rischiare" - queste le parole di Marc Marquez al termine della sprint che lo ha visto chiudere undicesimo, a più di 10 secondi dal leader Jorge Martin. Parafrasando la metafora di Marc, con la Honda non era possibile fare meglio di così restando in piedi.

Nel warm-up di stamattina è poi arrivata la quinta ed ultima caduta, un brutto highside che gli ha causato la frattura del pollice della mano destra. Un infortunio sicuramente di lieve entità, ma considerata la situazione tecnica odierna, Marc ha preferito non scendere in pista per tornare più forte la prossima settimana ad Assen. "Ho preso tante botte e ho anche una piccola frattura, non mi sento pronto per correre", ha asserito questa mattina Marc.

Francesco Sauta 

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