La carena portata in pista ieri da Alex Rins
La carena portata in pista ieri da Alex Rins

Yamaha era uno dei costruttori da tenere sott’occhio nella giornata di lunedì a Jerez e non ha tradito le attese per quanto si è visto a livello di quantità di materiale portato da far provare a Quartararo e Rins. Un nuovo telaio, un nuovo pacchetto aerodinamico, un nuovo forcellone e anche qualche nuovo setting a livello di elettronica. Tutto, come segnala la casa giapponese, con l’obiettivo di migliorare l’obiettivo di migliorare la fase in curva. Entrambi i piloti hanno avuto modo di testare a fondo le nuove evoluzioni con 157 giri totali fatti nelle 8 ore di test a disposizione.

Quartararo si è concentrato in particolare su telaio ed elettronica nei test di Jerez
Quartararo si è concentrato in particolare su telaio ed elettronica

Quartararo attendista dopo i test

Chi sicuramente attendeva questi aggiornamenti è Fabio Quartararo, che dopo il recente rinnovo di contratto fino al 2026, con annesso marchio di fiducia verso i giapponesi, ha ora la necessità di vedere in prima persona dei miglioramenti netti. E se, quantomeno ora, il francese vuole rimandare un verdetto definitivo alla lettura dei dati e al test di metà maggio al Mugello, perlomeno dal suo punto di vista Yamaha ha effettivamente portato delle grosse modifiche alla moto.

“È stata una lunga giornata, abbiamo provato moltissime cose. Nello specifico, abbiamo provato un nuovo telaio, una nuova configurazione aerodinamica, un nuovo forcellone, abbiamo lavorato sull’elettronica. È difficile trarre le conclusioni adesso, dobbiamo fare delle analisi. Ci sono delle cose positive, altre invece che purtroppo non hanno funzionato, ma avremo modo di fare altri test al Mugello, dopo la gara di Le Mans. Sono quindi cose che possiamo modificare per capire cosa possiamo migliorare. Dalla nuova carena ho avuto sensazioni differenti, al momento né peggiori né migliori, ma a volte ci sono delle cose che non percepisci ma che vedi dai dati. Il mio primo feeling è stato neutrale. È la prima volta che provo qualcosa e non è solo una cosa di dettaglio. Il nuovo telaio era veramente diverso, sulla moto il cambiamento è stato molto grande, prima si trattava di provare solo piccole cose. Per noi questo è stato un primo test per capire qual è la strada giusta e penso che adesso sia necessario avere le idee più chiare”. 

Quartararo, che non ha nascosto come qualcosa verrà provato anche a Le Mans per avere così un feedback da tre piste differenti, ha anche argomentato poi cosa ha sentito sulla moto con i nuovi pezzi e che cosa stanno cercando.

“Stiamo cercando di lavorare sulla fase di turning, stiamo provando a trovare una soluzione. Su questo aspetto non ho trovato grosse differenze, ho trovato un piccolo miglioramento in inserimento ma è un piccolo step. Ho avuto più feedback dall’anteriore, che mi mancava, ma non è qualcosa di grosso. Ci manca ancora molto”.

Alex Rins ha portato in pista la nuova configurazione aerodinamica.
Alex Rins ha portato in pista la nuova configurazione aerodinamica.

Rins analitico: “Cambi da un decimo, un decimo e mezzo”

Dall’altra parte del box Alex Rins è dello stesso parere di Quartararo, ritenendo come ci voglia del tempo per analizzare tutto il materiale portato e provato dalla casa di Iwata. Tuttavia, Rins è anche sceso nel dettaglio affermando come le modifiche non abbiano inciso più di tanto sui tempi.

“Oggi abbiamo provato tante cose grosse, che hanno bisogno di tempo per essere analizzate e comparate. Sinceramente mi sono sentito abbastanza bene con alcune di esse, ho fatto molti giri con la nuova carena, molte comparazioni e mi aspettavo di più rispetto a quanto si vede sulla moto, più differenze e performance. La moto con questa carena sembra spettacolare, i numeri in galleria del vento sono molto diversi mentre in pista mi aspettavo qualcosa di più. Con questa carena ho guidato meglio, ma sul tempo la differenza è di un decimo, un decimo e mezzo. È un passo avanti rispetto al setup base”.

Anche Rins ha confermato quello che è l’obiettivo cercato da Yamaha e cioè quello di curvare meglio e lo spagnolo, a differenza di Quartararo, non ha nascosto che – almeno per il telaio – non vorrebbe averlo a disposizione tra 10 giorni in Francia.

“Ho fatto molti giri con un telaio diverso, con l’obiettivo di curvare meglio. Non mi è piaciuto molto perché non ho sentito molte differenze, ci abbiamo lavorato, abbiamo fatto delle modifiche di setup con questo telaio nuovo ma non sono convinto che per il mio stile di guida sia buono al 100%. Non lo userei alla prossima gara. Nel complesso il test non è stato male, abbiamo molte informazioni. Anche sull’elettronica abbiamo fatto un piccolo passo avanti, nel complesso è stato un buon test”.

Rins ha poi chiuso facendo un paragone con gli altri costruttori: secondo lui la M1 è carente nelle curve veloci e il passo visto oggi è ancora troppo piccolo per arrivare al livello di chi sta davanti.

“Cosa mi è piaciuto di più? Se faccio un paragone con gli altri, facciamo fatica ad arrivare al massimo angolo di piega, sembra che nelle curve veloci gli altri abbiano più angolo, più fiducia ad arrivarci prima e a noi manca. Con l’aerodinamica stiamo cercando di arrivarci, abbiamo fatto un piccolo passo. Ci manca un po’ di turning, un po’ di trazione. Siamo ancora lontani”.

Da Jerez, Mattia Fundarò

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