Motomondiale | Balaton Park 2025 - Commento LIVE Sprint

Parafrasando il celebre slogan che ha contribuito a sancire la popolarità dell'energy drink più famoso al mondo, si potrebbe tranquillamente affermare che la stagione 2025 di Formula 1 per il team Red Bull stia rappresentando il…mito della caduta di Icaro. La preoccupante spirale involutiva intrapresa dal team di Milton Keynes, dopo i successi a ripetizione inanellati negli ultimi anni con Max Verstappen, è infatti sotto gli occhi di tutti: ed il peggio potrebbe ancora arrivare.

Red Bull, dai successi a ripetizione al grande caos

Per certi versi, il 2025 rimarrà impresso in modo indelebile nella storia del team Red Bull. Ma non per i successi conquistati in pista: i pochi arrivati (due per la precisione, più la Sprint di Spa) non bastano nemmeno lontanamente per essere paragonati ai fasti del recente passato, contraddistinto da quattro titoli mondiali Piloti e due Costruttori ottenuti nelle ultime quattro stagioni. Il punto di svolta per la scuderia britannica è stato infatti inevitabilmente rappresentato dall'allontanamento, o per meglio dire licenziamento, di Christian Horner dalla carica di Team Principal, dopo oltre vent'anni trascorsi a capo della scuderia e al termine di una logorante guerra di potere interna che ha finito inevitabilmente per incidere anche sui risultati sportivi. La rottura con il manager britannico è arrivato al culmine di una guerra trascinatasi per diversi mesi, finita dapprima al centro delle cronache di tutto il mondo per l'ormai nota vicenda che lo aveva visto accusato di molestie da parte di una dipendente Red Bull, ed in seguito con il braccio di ferro portato avanti con la componente del team legata a Helmut Marko ed il cosiddetto “clan” Verstappen. Nel frattempo, una considerevole diaspora di tecnici ha inevitabilmente finito per indebolire l'organigramma della squadra, con il solo Max Verstappen riuscito finora a tenere a galla dal punto di vista dei risultati un team che sembra essere avviato verso una preoccupante fase di declino. E il futuro? Poco o nulla da aspettarsi dalla seconda parte di stagione, in cui l'olandese cercherà di ritagliarsi quando possibile un ruolo da arbitro nella contesa iridata ormai riservata al duo McLaren, mentre il malcapitato Tsunoda dovrà fare i conti con un destino che ormai sembra per lui avere già scritto un 2026 lontano dal gruppo Red Bull. Insomma, poca…energy e tanta, troppa confusione.

Voto: 4,5.

Max Verstappen. quanto durerà ancora il suo rapporto con Red Bull?
Max Verstappen. quanto durerà ancora il suo rapporto con Red Bull?

Verstappen: il comandante che non molla la nave (per ora…)

In tutto questo bailamme, poco o nulla da imputare a Max Verstappen. Almeno sotto il punto di vista dell'impegno, della dedizione, della classe e della costanza messa in mostra finora in quella che forse per lui rappresenta la stagione più difficile degli ultimi anni. Il fatto di essere passato da dominatore assoluto della categoria a pilota in grado di poter cogliere solo le briciole di ciò che il dominio McLaren ha lasciato in pasto agli avversari non deve essere stato di certo un passaggio semplice da affrontare. Eppure, questa situazione ha paradossalmente contribuito a rafforzare nell'immaginario collettivo un concetto forse ancora non sufficientemente chiaro a tutti: ovvero che l'olandese è, attualmente, il pilota più forte e completo presente sulla griglia di Formula 1. Difficile sostenere il contrario, a meno che il tifo non diventi un fattore accecante ed in grado di sviare un giudizio oggettivo: nessuno come Max è in grado di sfruttare al massimo il mezzo a propria disposizione, agendo con lucidità anche nei momenti più inaspettati e, a maggior ragione, in una condizione di inferiorità tecnica che per lui rappresenta una novità rispetto a quanto visto negli ultimi anni. Il tutto in attesa di capire quanto potrà durare ancora il suo matrimonio con Red Bull, in una fase che lo vedrà ancora nel suo ruolo di condottiero del team nel primo anno del nuovo ciclo tecnico, ma dove ormai tutto sembra essere apparecchiato per un futuro che lo vedrà vestirsi d'argento dal 2027. Nel frattempo, lui riesce sempre ad essere promosso a pieni voti.

Voto: 9.

La parabola di Tsunoda: dal sogno all'inferno

Yuki Tsunoda, chi l'ha visto? Dalle stelle alle stalle potrebbe essere una definizione adatta per commentare la stagione del giapponese, passato dall'essere un riferimento in Racing Bulls ad un modesto ruolo da comprimario nella casa madre. Una parabola di cui già svariati suoi predecessori sono rimasti vittime, al cospetto di un confronto che con Max Verstappen in squadra rischierebbe di fare sfigurare chiunque. Eppure, la tanto attesa opportunità era finalmente arrivata per il giapponese che, dopo gli anni trascorsi nel team satellite, si era visto promuovere nel ruolo di seconda guida da un momento all'altro, dopo l'ennesima mossa discutibile attuata dal “grande burattinaio” Marko. Da quel momento in poi è però iniziata la rapida discesa verso le sabbie mobili della griglia per Tsunoda, incapace di adattarsi ad una RB21 realizzata su misura per Max: soltanto tre piazzamenti a punti, con un nono e due decimi posti, la dicono lunga su un ruolino di marcia ben lontano dalle aspettative. Al punto che Yuki sembra già essere un separato in casa, con l'emergente Hadjar pronto a ereditare il suo sedile a partire dalla prossima stagione.

Voto: 4.

Yuki Tsunoda: il sogno Red Bull si sta trasformando…in un incubo
Yuki Tsunoda: il sogno Red Bull si sta trasformando…in un incubo

Lawson, una meteora in Red Bull

Già, non potevamo dimenticarci di lui. Perché Liam Lawson in Red Bull è stato come una meteora, un passaggio rapido di cui nessuno o quasi si ricorderà in Formula 1. Soltanto due weekend di gara per concretizzare un declassamento a tempo di record, con una rapidità tale da apparire quasi sospetta. Per sua fortuna, il neozelandese in Racing Bulls sembra essere tornato in una dimensione più adatta per lui, dove potrà esprimere quelle potenzialità che sicuramente non gli mancano. Nel frattempo, assegnargli un voto per questa sua breve comparsata risulterebbe quantomeno ingeneroso.

Voto: N.G.

Marco Privitera