Credits: KTM Media
Credits: KTM Media

Nel giorno del “pesce d'aprile”, quasi ironicamente, Liberty Media ha annunciato l'acquisizione dei campionati di MotoGP e WorldSBK, campionati finora gestiti da Dorna. Visto il lavoro fatto negli ultimi anni in Formula Uno, che cosa potrebbe cambiare con l'arrivo degli americani?

Il lavoro fatto in Formula Uno

Liberty Media nel 2016 ha acquisito la Formula Uno per la cifra di 7.4 miliardi di dollari, ponendo così fine al regno di Bernie Ecclestone. Nel corso degli ultimi anni il colosso americano ha aumentato di molto la popolarità dello sport automobilistico, riportandolo (almeno, stando ai numeri) in auge. Prima di parlare dell'azione in pista, bisogna dare uno sguardo ai numeri: nell'ultimo anno il circus ha fatturato oltre tre miliardi di dollari mentre John Malone, proprietario di Liberty Media, è salito al 9° posto tra i miliardari dei media con 9.2 miliardi di dollari. 

Il colosso americano ha portato un numero massiccio di nuovi fan in Formula Uno, facendone aumentare di molto il engagement anche sui social. Buona parte del merito va all'ormai celebre serie “Drive to Survive”, che ha raccontato tutti i dietro le quinte del paddock più esclusivo del Mondo dal 2019, per sei stagioni. Guardando alla pista, è palese come negli ultimi anni sia aumentato esponenzialmente: se nel 2015 c'erano 19 gare nel calendario, dieci stagioni dopo il numero è salito a 24 con tanto di sei Sprint. È notevole anche l'apertura a nuovi mercati: dall'Azerbaijan, passando per l'Arabia Saudita e il Qatar, più recentemente. 

La MotoGP si è già avvicinata alla Formula Uno

Nelle ultime stagioni si è parlato più volte di come Dorna abbia provato ad avvicinare la MotoGP al modello adottato da Liberty Media in Formula 1. Da “MotoGP Unlimited”, la serie su Amazon Prime Video che ha raccontato l'impresa di Fabio Quartararo, campione del Mondo con Yamaha nel 2021. La serie non ha trovato il successo della controparte a quattro ruote, risultando in una sola stagione prodotta. Un'altra innovazione adottata nella passata stagione dal Motomondiale è stata quella delle Sprint, con un relativo cambio nel programma del weekend. L'unica differenza è che Dorna ha fatto all-in, mettendo le Sprint in ogni singolo weekend dalla scorsa stagione, mentre il mondiale a quattro ruote ha messo le gare corte in un numero limitato di weekend. 

Quale futuro per il Motomondiale? 

In questo momento è difficile ipotizzare quali potranno essere i cambiamenti che Liberty Media apporterà al Motomondiale. Sicuramente si andrà verso la spettacolarizzazione del motociclismo, con l'intenzione di aumentare gli investimenti nel mondo delle due ruote. Quest'impresa sarà ben diversa rispetto alle quattro ruote dato che il motociclismo è, da sempre, uno sport che attrae meno soldi. Ciò che è sicuro sarà il tentativo di avvicinarsi a nuovi mercati, come cercare di ritrovare man forte dagli Stati Uniti. A ritroso, l'ingresso di Trackhouse Racing è stato solo un'anteprima dell'ingresso della società americana. 

Da anni ormai si parla di un secondo Gran Premio a stelle e strisce: oltre all'ormai fisso Circuit Of The Americas, da undici anni nel Motomondiale, si parla di una seconda gara sul suolo americano. Se in Formula Uno sono state aggiunte Miami e Las Vegas, molti appassionati sperano in un ritorno di Laguna Seca, anche se con i prototipi così evoluti diventerebbe complicato correre sullo storico tracciato. Non è da escludere l'apertura al Medio Oriente, così come ha fatto il campionato automobilistico. L'Europa perderà sempre più il proprio “potere”, mentre ci saranno sempre più gare tra Asia e America. 

La crescita del movimento femminile

Il movimento femminile, nelle ultime stagioni, sta crescendo sempre di più. Liberty Media si è impegnata con la creazione di F1 Academy, il primo campionato rosa che segue il paddock Formula Uno in giro per il Mondo, anche al di fuori dell'Europa. Dorna, sotto questo aspetto, in questa stagione ha cercato di replicare. In concomitanza con alcuni weekend del WorldSBK, è nato il WorldWCR: il primo campionato mondiale femminile, che si disputerà a partire da Giugno su delle Yamaha R7. La crescita del movimento rosa sarà in mano a Liberty Media in un'avventura che lascia più dubbi che certezze. È innegabile che la Formula 1 sia cresciuta dal punto di vista dei numeri, ma il malcontento tra gli appassionati di vecchia data è diffuso. 

Valentino Aggio

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