Dopo l’assaggio di Valencia lo scorso novembre, Marc Márquez ha avuto l’occasione di familiarizzare con la Ducati nel corso dei test di Sepang MotoGP. L’otto volte iridato non ha avuto vita facile nella tre giorni malese, ma ha mostrato qualche segnale incoraggiante.

IL RIASSUNTO DEI TEST DI SEPANG DI MARC MÁRQUEZ

Il Day 1 a Sepang non è certo andato come sperava per Marc Márquez. Sulla Desmosedici GP23 targata Gresini Racing dello spagnolo sono emersi un’infinità di problemi tecnici. Márquez è riuscito a mettere insieme una trentina di giri appena, ma soprattutto ha accumulato ore di frustranti attese nel box. Nel finale ha tentato un time attack che gli ha permesso di salire nono nella classifica dei tempi. Il ducatista ha subito un distacco di circa nove decimi da Jorge Martín, il più veloce del primo giorno.

Nel Day 2 Márquez si è cimentato in un primo long run. Più precisamente, si trattava di una simulazione della gara Sprint, e non di una prova sulla distanza della gara lunga. Dopo 73 tornate complessive, Márquez ha chiuso la sessione in 14ª piazza, a poco meno di un secondo dal leader Enea Bastianini.

Nell'ultimo e decisivo Day 3 Marc Márquez, tra le altre prove, si è nuovamente cimentato nel time attack. Il miglioramento è stato sensibile rispetto alla prima prova sul giro secco: si parla di circa nove decimi. Il 1:57.270 è valso alla bandiera di Honda il 6° posto nella graduatoria dei tempi, lontano poco meno di sei decimi dal due volte iridato Francesco Bagnaia. In totale, Marc Márquez ha accumulato 173 tornate nei test di Sepang.

DIMENTICARE LA HONDA PER GUIDARE LA DUCATI

Ai microfoni di Sky Sport MotoGP, Marc Márquez ha tracciato il bilancio della sua tre giorni di test: “Sono davvero stanco - ha esordito - In questi test ho fatto più fatica rispetto a Valencia, ma credo sia normale. Mi veniva spontaneo guidare con lo stile Honda, ma Ducati è completamente diversa. È stato comunque un crescendo in questi tre giorni”.

Il nuovo pilota del team faentino ha voluto sottolineare la sua difficoltà nel rimuovere gli automatismi, frutto di oltre un decennio di carriera, con la RC213V. “La gomma posteriore va usata in maniera totalmente diversa tra le due moto - aveva precisato dopo il secondo giorno, sempre a Sky - ed è per questo che sto guidando la Ducati come se fosse una Honda. Non è certo la soluzione migliore, ma si tratta di un processo graduale. Sono ancora un po' rigido in sella, ma sono riuscito a divertirmi un po' di più, ho bisogno di girare il più possibile”. La competitività di Marc Márquez in sella al bolide di Borgo Panigale non è in dubbio, ma per avere un quadro più completo bisognerà aspettare i test sul circuito di Lusail tra 19 e 20 Febbraio.

Riccardo Trullo

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