Dopo l’approvazione della candidatura di Andretti per un prossimo ingresso in Formula 1, in Qatar si è tornati a discutere di un undicesimo team. Diverse le critiche arrivate, in particolare da Frédéric Vasseur, TP della Ferrari.

La notizia dell’approvazione della candidatura di Andretti Global per un ingresso in F1, arrivata dalla FIA, ha riportato all’attualità la discussione su un possibile aumento ad 11 dei team presenti sullo schieramento. Un’ipotesi che già in passato aveva riscosso grosse critiche da parte del paddock, che si sono ravvivate nel corso del weekend di Losail. In particolare, il tema della discordia è quello economico, con la sostenibilità e la sopravvivenza dei team esistenti che verrebbe messa in dubbio con un nuovo ospite al tavolo della F1.

ECONOMIA E SOPRAVVIVENZA DEI 10 TEAM ATTUALI AL CENTRO

Il tema economico era già stato anticipato nel 2021, con il Patto della Concordia attualmente in vigore che prevede come un nuovo team debba pagare una tassa di 200 milioni di dollari, poi equamente divisa tra i dieci team attuali. Ciascuno incasserebbe 20 milioni di dollari come paracadute per le perdite che verrebbero accusate dagli altri dieci team nel primo anno di partecipazione di un nuovo team nel Mondiale. L'obiettivo? Limitare le perdite e provare a fermare ingressi che poi non si realizzano. Il primo di questi due aspetti è quello più importante: secondo il fronte del "no", un nuovo ospite al tavolo della Formula 1 metterebbe in dubbio la fragile stabilità degli altri dieci concorrenti.

LA CRITICA DI VASSEUR: "ANDRETTI, QUALE VALORE AGGIUNTO?"

L'esponente principale del fronte dei contrari è, questa volta, Frédéric Vasseur. Il team principal della Ferrari non ha nascosto il suo scetticismo verso un nuovo arrivo, motivando il suo parere ricordando la situazione presente nel Circus fino a pochi anni fa: “Non è un segreto che non sia un grande fan della proposta”, ha ammesso Vasseur dal Qatar. “Quando abbiamo aperto la porta a un 11° team con l’ultimo Patto della Concordia, lo abbiamo fatto per un buon motivo. Honda aveva annunciato l’addio dalla F1, Renault era a un passo dal farlo. Avremmo avuto solo Mercedes e Ferrari confermate per il future. Abbiamo aperto la porta a un 11° team nel caso in cui questa entità possa portare qualcosa di sostanziale alla F1. In quel caso il focus era sul motore. Dobbiamo ricordarci che 3 o 4 anni fa metà dei team era vicino alla bancarotta e dobbiamo evitare di essere arroganti”.

Vasseur ha ammesso che preferirebbe avere stabilità, mettendo in dubbio quello che è il valore aggiunto che porterebbe Andretti allo sport: “Non sappiamo cosa può succedere prima del 2030. Penso che metteremmo la F1 in una situazione difficile, a meno che questo nuovo ingresso non porti un enorme valore aggiunto alla Formula 1. Non ho contatti con il CEO di Andretti, ma la prima domanda sarebbe: qual è il valore aggiunto per la Formula 1? Abbiamo già un team americano, abbiamo un pilota americano”, ha concluso. “Quale potrebbe essere il valore aggiunto?”

WILLIAMS: SÌ A GENERAL MOTORS, NO AD ANDRETTI

Tramite le parole di James Vowles, la Williams si conferma “decisamente contro” l’ingresso di un undicesimo team in F1, almeno fino a quando “anche il decimo team della griglia non è finanziariamente stabile”. Il team principal di Williams pone l’accento sulla parte finanziaria dello sport, che per la prima volta da anni sta vivendo un momento di crescita: “Williams, in questo momento, è in perdita”, ha spiegato Vowles. “Tutti dicono che siamo in una buona posizione e sotto certi punti di vista lo siamo. Centinaia di milioni di dollari verranno investiti per rendere questo sport migliore. Diventa chiaro perché dobbiamo stare molto attenti a diluire ciò che già abbiamo perché potrebbero esserci ulteriori perdite sul tavolo”.

Vowles chiarisce tuttavia che la porta è aperta per General Motors. Ma non tramite un nuovo ingresso, come ha fatto Audi, perché per un undicesimo team, secondo lui, gli altri dieci devono essere in una situazione stabile: “Siamo molto contenti di accogliere nuove entità”, ha continuato Vowles. “Ma la torta deve crescere di conseguenza, non diminuire, e allo stato attuale diminuirebbe. Non sono contro Andretti o GM, anzi. Accoglierei GM a braccia aperte e spero di costruire un rapporto con loro, se le cose non dovessero andare a buon fine. Sono un’azienda incredibile che penso possa migliorare lo sport”.

HORNER ATTENDISTA: "FIA E LIBERTY ABBIANO UNA POSIZIONE COMUNE"

Una posizione, quella di Vowles, simile a quella di Christian Horner, che però preferisce aspettare la fine delle discussioni tra FIA e Liberty Media. Secondo Horner, FIA e Liberty devono presentare una posizione comune dal punto di vista finanziario: “Avere GM in F1 sarebbe molto positivo. Soprattutto, considerando che andrebbe contro Ford, sarebbe bellissimo”, ha detto Horner. “Penso però debbano costruire il loro motore. Se vedete quello che ha fatto Audi, perché dovrebbe essere diverso per gli altri? È qui che FIA e Liberty Media devono presentarsi con una posizione comune. Non è possibile avere una regola per qualcuno e un’altra per altri”.

Come ha ammesso Vowles, anche per Horner il tema è più finanziario: “Passando da 10 a 11 team, gli altri team avrebbero qualche preoccupazione in merito", ha spiegato. "Sei anni fa c’erano quattro team a un passo dall’addio. Penso che lo sport si sia reinventato e sia in grande forma al momento. E questi 10 team ora sono delle franchigie e hanno un valore. I loro azionisti cercheranno di proteggere il valore dei loro investimenti, avendo speso miliardi di dollari. Penso che tutti i team vogliano vedere quale sarebbe lo scenario dal punto di vista commerciale e finanziario”.

Mattia Fundarò