Alonso Lopez in azione nei test di Valencia. Credits Pirelli press
Alonso Lopez in azione nei test di Valencia. Credits Pirelli press

Il GP del Qatar, round d’apertura della stagione, sarà per Moto2 e Moto3 l’alba di una nuova era, quella di Pirelli. Il costruttore milanese, già protagonista nel mondiale Superbike, ha preso il posto di Dunlop come fornitore unico degli pneumatici. Alla luce dei test invernali, possiamo farci un’idea del potenziale delle nuove coperture: facciamo una breve analisi.

Come vanno Moto2 e Moto3 con Pirelli?

Cominciamo con una domanda: con le Pirelli le moto vanno più forte rispetto alle Dunlop? A Jerez, nella tre giorni di test che si è appena conclusa, Fermín Aldeguer ha ottenuto il giro più veloce in 1’40”307. Nel 2023, in una sessione di test sullo stesso tracciato, il miglior crono l’aveva firmato Arón Canet, in 1’41”264. La differenza è di circa 9 decimi a favore delle gomme milanesi. In Moto3, il divario è ancora più marcato. José Antonio Rueda ha concluso i test 2024 al primo posto, con 1’43”276. Nei test del 2023, Deniz Öncü aveva girato in 1’45”263, due secondi più lento rispetto allo spagnolo. Insomma, sembra che Pirelli abbia messo le ali alle due classi, soprattutto alla più piccola.

Dobbiamo comunque aggiungere un particolare. I test di Jerez quest’anno si sono svolti a fine febbraio, prima che inizi la stagione. L’anno scorso, le sessioni di collaudo in Andalusia erano avvenute subito dopo il Gran Premio, ad inizio maggio. Con temperature e gommatura dell’asfalto diversi, un confronto diretto è forse poco significativo. Quindi, per rispondere alla nostra domanda, dobbiamo cercare un altro termine di paragone. Lo scorso novembre, le due classi inferiori hanno girato per una giornata di test ufficiali a Valencia, appena dopo l’ultimo GP della stagione. A parità di condizioni meteo e di pista, Pirelli ha vinto ancora il confronto con Dunlop. In Moto2, Alonso López ha fatto registrare il nuovo record della pista in 1’33”061, battendo di due decimi il primato precedente di Aldeguer, ottenuto nelle FP3. In Moto3, Daniel Holgado ha stampato 1’37”300, migliorando di ben 1 secondo il record di Darryn Binder, risalente addirittura al 2020. In definitiva, con le Pirelli Moto2 e Moto3 sono nettamente più veloci rispetto all’era Dunlop.

David Alonso testa le Pirelli a Valencia sulla Gas Gas Moto3. Credits Pirelli press

Costanza è la parola d'ordine

Fornire le gomme non è solo una questione di velocità. La vera sfida di Pirelli sarà quella di fornire un prodotto che sia costante nel rendimento, e che non dia problemi di nessun tipo. La Dunlop, nel suo decennio di servizio e oltre, ha sempre portato in pista prodotti affidabili, ma anche difficili da gestire. A parità di mescola, le prestazioni differivano anche notevolmente, con annesse polemiche da parte dei team. Il problema si è ulteriormente accentuato la passata stagione, quando l’azienda britannica ha cessato la produzione, fornendo ai clienti veri e propri fondi di magazzino (alcuni hanno ricevuto gomme prodotte nel 2021!). Per la casa italiana sarà quindi importante evitare questo genere di situazioni, e venire incontro alle alte esigenze del paddock. L’esperienza della Superbike, e in parte anche del CIV sarà senza dubbio di aiuto, ma il banco di prova definitivo saranno i campi di gara. A cominciare da questo fine settimana, su un tracciato impegnativo e con condizioni dell’asfalto atipiche come quello qatariota.

Riccardo Trullo

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