Introdotto a partire dalla stagione 2011, il sistema del Drs (ovvero Drag Reduction System) è divenuto una componente fondamentale nella Formula 1 moderna, realizzato con l'obiettivo (riuscito) di aumentare i sorpassi durante le gare. Sulla scia di quanto già presente in altre categorie (ad esempio, nell'Indycar) dove viene messo a disposizione un surplus di potenza del motore (il cosiddetto overboost) utilizzabile un numero limitato di volte durante la gara, anche il Drs viene azionato manualmente dal pilota tramite un comando presente sul volante. Attraverso un sistema idraulico, il profilo superiore dell'ala posteriore si solleva tramite un tirante, consentendo un maggiore flusso di aria nella zona e riducendo quindi il carico aerodinamico. La velocità di punta ne risente positivamente, favorendo dunque le possibilità di sorpasso da parte della vettura in scia. A partire da quest'anno, le zone del tracciato nelle quali è possibile utilizzare il flap mobile sono state limitate a due anche durante le prove, mentre in gara il dispositivo è ovviamente utilizzabile in tali punti solo da chi segue una vettura a meno di 1" di distanza, in seguito alle rilevazioni effettuate nei cosiddetti Detection Point. Fatta tale premessa tecnica, si evince come nell'arco di una gara la possibilità di utilizzare il Drs sia divenuta pressochè indispensabile, con differenze quantificabili in quasi mezzo secondo al giro. Farne a meno, come avvenuto a Fernando Alonso per quasi l'intera durata del Gran Premio in Bahrain, significa automaticamente essere costretti a ridimensionare qualsiasi sogno di gloria. Eppure, nonostante il guasto si sia manifestato sin dalle primissime battute di gara, l'asturiano è riuscito a cogliere un buon 8° posto. Come è stato possibile? Che cosa è accaduto sull'ala della Ferrari? Andiamo con ordine. Il guasto, manifestatosi già nel corso del 7° giro, ha costretto Alonso a rientrare immediatamente ai box. Il flap superiore dell'alettone, come mostrato chiaramente dalle immagini, si era difatti bloccato in posizione aperta a causa della rottura del fermo che avrebbe dovuto bloccare il profilo mobile a 5 cm di distanza rispetto alla posizione chiusa. Un guasto imputabile ad un problema meccanico (come spiegato dalla Ferrari) e decisamente atipico, visto che nei rari casi in cui tale problema si era verificato in passato su altre vetture, esso aveva visto il flap bloccarsi in posizione chiusa anzichè aperta. Ciò ha costretto il muretto box a richiamare Alonso per una prima sosta, avvenuta nel corso dell'8° giro, nella quale i meccanici hanno tentato manualmente di fissare in posizione "off" l'ala posteriore: gli esiti non sono stati quelli sperati, visto che al giro seguente l'asturiano è stato costretto ad un secondo rientro ai box, nel corso del quale il Drs gli è stato definitivamente disattivato. Qualora avesse proseguito con l'ala all'insù, la Ferrari avrebbe senz'altro lamentato un degrado anomalo delle gomme posteriori, un carico aerodinamico insufficiente nella parte lenta del tracciato e, dulcis in fundo, sarebbe stata sicuramente oggetto di indagine da parte dei Commissari Fia. Alonso ha quindi proseguito con un vistoso handicap che non gli ha però impedito, come dicevamo, di finire a punti: scivolato a 45" dalla vetta dopo la seconda sosta, lo spagnolo ha terminato la gara a 37" da Vettel. Un dato sufficiente per dire che il ferrarista, senza l'inconveniente, avrebbe potuto giocarsi la vittoria con il tedesco? Probabilmente sì, anche se forse il pilota Red Bull ha evitato di spingere a fondo nelle ultimissime fasi, pur facendo segnare il giro più veloce al giro 55 con 1'36"961, mentre lo spagnolo si è fermato all'1'37"204 realizzato al giro 41. Il presumibile gap prestazionale che Alonso avrebbe, dunque, potuto accusare dai propri avversari, è stato ridimensionato da due fattori: in primis, l'ottima velocità di punta della Ferrari che, contrariamente alla Red Bull, ha scelto di usufruire di una settima marcia molto lunga. In secondo luogo, l'ottima trazione della Rossa nella parte lenta del circuito, la quale, unitamente al buon utilizzo delle gomme ed al talento dello spagnolo, ha fatto sì che il divario sia stato in realtà meno importante di quanto preventivato, consentendo ad Alonso di limitare i danni agguantando 4 preziosi punti.

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