F1 LIVE 🔴 GP Messico 2025 - Gara

GP Messico
Credits: Account X McLaren F1

Le qualifiche del GP Messico hanno parlato chiaro certificando il probabile ritorno della McLaren al comando, dopo un piccolo periodo di appannamento, e l'apertura, forse, di una crisi per Oscar Piastri.

Norris vola, Oscar no

Lando Norris ha chiuso davanti a tutti: 1:15.586, pole netta e meritata. Un giro chirurgico, preciso, senza errori. La McLaren è ritornata a volare grazie a lui, e lui ha guidato come se la vettura fosse un’estensione del corpo. E il sorriso a fine sessione lanciava più di un messaggio chiaro. E Piastri? Il leader del Mondiale, invece, ha fatto fatica. Nessun errore macroscopico, ma un mix tra perdita di dettagli, millesimi e il feeling non trovato con la sua vettura. La McLaren aveva il potenziale per metterlo in prima fila, ma lui non è riuscito a sfruttarlo e la settima posizione in griglia non rispecchia quello che ci si aspetta dal leader del campionato.

Il giorno dei contrasti

Norris ha trovato tutto: macchina, gomme, testa. Il giro perfetto è frutto di un mix di coraggio e precisione. “Era da un po’ che inseguivo questo giro. Stavolta non ho mollato”, ha detto a caldo. Chiaro, diretto, senza fronzoli. La McLaren è nelle sue mani, e si vede. Piastri invece si è limitato a parole di circostanza: “Il feeling è buono, tutto sembra normale… ma manca qualcosa”. Tradotto: oggi non ero al livello. E quando sei dietro al compagno con la stessa macchina, non puoi trovare scuse: il cronometro è inflessibile. La differenza tra i due è netta. Norris respira, Piastri annaspa. Non è questione di macchina, non è un problema tecnico. È pura gestione mentale e capacità di far dialogare testa e volante, almeno in questo weekend.

GP Messico
Credits: Account X McLaren F1

McLaren ritrovata

La McLaren si è confermata forte: motore potente, aerodinamica pulita, gomme in finestra. Una vettura pronta per la pole. E Norris l’ha sfruttata. Piastri no. Il confronto interno è diventato evidente, tra chi ha sfruttato la macchina e chi no, chi ha gestito la pressione e il morale, evidentemente, che mutava ad ogni segnale positivo o negativo. Per la squadra non è un dettaglio: in campionato ogni piccolo segnale conta. Se Norris manterrà questa continuità, può mettere in crisi la leadership di Piastri. Se Piastri ritrova ritmo e fiducia, il mondiale resta saldo. Ma le qualifiche del GP Messico sono state un campanello d’allarme per il giovane australiano: non bastano i punti, serve anche prestazione quando serve.

Messico non perdona

La pista di Città del Messico è dura, tecnica, con l’altitudine che riduce grip e carico aerodinamico. Non perdona errori di bilanciamento o distrazioni. Chi ha fiducia vola, chi non ce l’ha resta indietro. Norris è stato chirurgico. Ha sfruttato ogni metro, ogni curva, ogni frenata. La McLaren sembrava scivolare sotto il suo controllo. Piastri invece ha dato l’impressione di guidare a metà, sempre un passo dietro, incapace di portare il giro al limite. Mezzo secondo di gap in qualifica può sembrare poco, ma a questi livelli è una voragine.

Il Mondiale e la leadership

Piastri comanda il campionato, ma oggi non sembrava il leader. La leadership si dimostra anche in qualifica, con precisione, con freddezza, con decisione. Norris invece ha dato dimostrazione di forza mentale. Il duello interno è chiaro: migliora entrambi o mette in crisi uno dei due. Il team dovrà gestire tensioni e motivazioni. La McLaren non può permettersi distrazioni: il campionato è ancora aperto e ogni sbavatura a questo pesa come un macigno. Per l'australiano, la gara di domani sarà un banco di prova dovendo ridurre il gap e dimostrare che la qualifica è stata solo un inciampo. Per Norris, invece, l’obiettivo è chiaro: trasformare la pole in vittoria e dimostrare di poter contare su se stesso, sulla macchina e sul momento giusto. Un’occasione per mettere pressione al compagno e rilanciarsi decisamente nella lotta al titolo. La partenza sarà cruciale, il rettilineo lungo verso la prima curva può decidere tutto: posizione, risultato finale e ambizioni iridate.

Le scelte di Woking

Andrea Stella e la sua squadra dovranno monitorare tutto: gestione dei piloti, strategie, pressione interna. Norris ha dimostrato di essere pronto, Piastri deve ritrovare il passo.  Una qualifica così pesa più del risultato, segnala dinamiche, segnala problemi, segnala opportunità. La stagione non si decide in un giro, ma i segnali chiari aiutano a capire chi ha la testa giusta per il titolo. E il sabato del Messico, paradossalmente, potrebbe aver deciso più di quanto sembri.

Vincenzo Buonpane