Scott Dixon guida il gruppo delle Indy a Long Beach
Scott Dixon guida il gruppo delle Indy a Long Beach

Una giornata incredibile quella vissuta dal circus della IndyCar in California, con Scott Dixon e tutto il team Ganassi a dettare legge. E dire che il weekend a Long Beach non sembrava essere iniziato nel migliore dei modi per la squadra di Indianapolis, con la pole a sorpresa conquistata da Rosenqvist e il dominio Penske nella prima parte di gara. Per il resto, da registrare il buon debutto di Theo Pourchaire e il duello fin troppo acceso tra Colton Herta e Josef Newgarden.

Strategia rischiosa ma vincente

Con il successo di domenica, Scott Dixon ha ritoccato uno dei tanti record di cui è detentore in carriera. Il kiwi, infatti, è riuscito ad ottenere almeno un successo in venti stagioni IndyCar consecutive; non male davvero. La gara californiana ha per certi versi ricordato quella di Indianapolis tenutasi nella seconda metà della passata stagione, quando, grazie alla strategia impostata dal team ed alla sua bravura, Dixon aveva tenuto testa al ritorno di Graham Rahal. 

A Long Beach le cose sono andate in maniera differente, ma il comune denominatore resta. In IndyCar, lo sappiamo, è fondamentale avere una grande visione di gara da parte del muretto box, sommata alle capacità del pilota di gestire ogni tipo di situazione. Ecco, la scelta fatta domenica dal team Ganassi di fare due stint della lunghezza di più di trenta giri, mentre tutti gli altri si sono fermati intorno ai 25 passaggi, è stata una delle più coraggiose possibili. Ma, senza Dixon al volante, molto probabilmente sarebbe finita diversamente.

Sin dai primi giri, è apparso chiaro che per vincere gli strateghi del buon Chip avrebbero dovuto inventarsi qualcosa. Davanti, Power e Newgarden avevano saltato con facilità il poleman Rosenqvist, mentre Dixon era intruppato intorno alla decima posizione. Trovatosi davanti a tutti con un buon margine, Scott ha tenuto fede alla sua nomea di Iceman, mantenendo un ritmo costante che non consumasse gomme ma soprattutto carburante. Alla fine, aiutato anche dal duello tra Herta e Newgarden, ha avuto ancora una volta la meglio, portandosi anche in seconda posizione nella classifica del campionato. In IndyCar serve più della velocità pura per vincere: ne abbiamo avuto ancora una volta la dimostrazione concreta. 

Il livello di stress a fine gara era particolarmente alto. Sapevo che avrebbero bruciato le loro gomme in fretta per colmare il gap di 10-12 secondi; avevo ancora circa 100 secondi di Push to Pass a disposizione, tanti in più di loro, che mi avrebbero aiutato nella difesa della posizione. Ovviamente il contatto tra Josef e Colton mi ha aiutato. Ero abbastanza preoccupato per quanto riguardava il consumo di carburante, ma quando via radio, negli ultimi due giri, mi hanno detto che potevo spingere al massimo, è stata una grande cosa. La macchina ha avuto un gran ritmo, molto costante, e questo ha aiutato nel risparmiare le gomme per il finale di gara”

Colton e Josef recriminano, Pourchaire ok al debutto

Colton Herta, secondo a Long Beach
Colton Herta, secondo a Long Beach

Sarebbe stato complicato per entrambi battere Dixon, ma Newgarden e Herta avevano sicuramente le carte in regola per giocarsela, almeno fino al 77° passaggio. Quella toccata al tornantino, infatti, ha un po’ tarpato le ali ad entrambi, proprio nel momento in cui stavano andando a prendere Dixon. Ad avere la peggio è stato certamente il leader del campionato, che ha addirittura stallato il motore dopo il contatto e si è visto passare anche da Alex Palou per poi chiudere quarto. Da sottolineare la correttezza di Herta a fine gara, che si è preso la responsabilità per quanto accaduto. Il californiano, in ogni caso, sembra essere più in palla rispetto alla scorsa stagione, e molto più concreto; ora si tratta di mettere insieme i pezzi e riportare Andretti al successo.

Newgarden ha allargato molto in ingresso dal tornantino per poi stringere all’improvviso, e sono rimasto un po’ sorpreso dalla manovra. In ogni caso, sono io in quel caso ad aver giudicato male la velocità di ingresso in curva, e questo ha portato al contatto. Peccato, perché potevamo lottare per la vittoria. 

In una giornata negativa per McLaren, con O’Ward penalizzato per un contatto con il team mate Rossi, è sicuramente da registrare il buon debutto di Theo Pourchaire. Il francese, chiamato a rimpiazzare Callum Illot (a sua volta sostituto dell'infortunato Malukas), impegnato a Imola con il WEC, ha chiuso in 11° posizione, facendo registrare un’ottima prestazione senza particolari errori o problematiche, e prendendosi i complimenti del team mate O’Ward e di Tony Kanaan. Non male davvero, per un debuttante. 

Oggi, la classifica IndyCar vede Newgarden in testa al campionato, davanti a Dixon, Herta e Palou. Difficilissimo come sempre indicare un favorito per la vittoria finale, ma la gara di Long Beach ha dato un chiaro segnale: ancora una volta, bisognerà fare i conti con Scott Dixon.

Nicola Saglia