Anche ad Austin il duello tra Max Verstappen e Lewis Hamilton si è arricchito di un altro capitolo. A spuntarla è stato l’olandese della Red Bull che, grazie alla strategia e ad una sapiente gestione della gomma, ha avuto la meglio sul rivale della Mercedes aumentando il suo vantaggio a 12 punti. La festa Red Bull è stata completata da Sergio Perez, terzo e a podio, che ha preceduto l’ottimo Charles Leclerc piazzatosi davanti alle due McLaren. Ma vediamo i voti ai protagonisti del GP degli Stati Uniti, diciassettesima prova del Mondiale di Formula 1 2021.

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Max Verstappen 10. A parte l’indecisione iniziale in partenza (che poteva costare cara), disputa una gara dove dimostra di aver raggiunto un grado di maturità tale da permettergli di insidiare il regno di sua Maestà Lewis Hamilton. E a cinque gare dal termine il vantaggio incomincia ad essere di quelli, magari non decisivo ancora, ma sicuramente molto importante.

Lewis Hamilton 9. Nulla da dire, il suo lo fa anche in maniera ampia. Al via sorprende Verstappen prendendosi la prima posizione, poi non viene aiutato dalla strategia che il team attaglia su di lui, facendogli ritardare sia la prima sia la seconda sosta. Dopo quest’ultima prova a ricucire sul rivale olandese, ma pur avvicinandosi non è mai in grado di sferrare l’attacco decisivo.

Sergio Perez 7. Chiude a podio ed era l’obiettivo minimo. In partenza non può nulla contro Hamilton che brucia anche il compagno di squadra, poi nel corso della gara si mette al servizio dell’olandese dando fastidio alla Mercedes in ottica strategia. Nel finale deve solamente gestire il tentativo di rientro di Leclerc che respinge piuttosto facilmente portando a casa punti preziosi in ottica Mondiale.

Charles Leclerc 8. Più di così non gli si può chiedere. Tenta fino alla fine di prendere una posizione a podio, ma non ha il passo per poter raggiungere la Red Bull. Ma con una vettura in grado di lottare per il titolo, con questo ragazzo si dovranno fare i conti eccome!

Daniel Ricciardo 7,5. La Mclaren in salsa statunitense non è al passo della Ferrari, ma lui con giro mostruoso riesce in qualifica a tenere botta al duo in Rosso. In gara non è mai in grado di reggere botta a Leclerc e sopravanza Sainz solamente per un’ incertezza ai box dei ferraristi. Ma al di là di tutto le difficoltà iniziali sembrano un lontano ricordo.

Valtteri Bottas 5. Fallisce l’obiettivo minimo del podio che, nei giorni precedenti, aveva dimostrato potesse essere alla portata. Invece con il passare dei giri va via via spegnendosi terminando la gara con una deludente P6.

Carlos Sainz 7,5. Bravo a sopperire al teorico svantaggio iniziale della gomma soft che utilizza per partire, ancora più bravo a tentare il sorpasso nei confronti di Ricciardo per recuperare l’errore ai box di cui è ancora una volta vittima.

Lando Norris 5,5.  Ad Austin il britannico non è per nulla in palla,  rimanendo sempre dietro alle due Ferrari e al compagno di squadra. Opaco.

Yuki Tsunoda 7,5. Per una volta la salva lui la giornata dell’Alpha Tauri terminando gagliardamente in zona punti e con una gara disputata senza commettere errori. Ma qual è il vero Tsunoda?

Sebastian Vettel 7. Beneficia dell’errore di Raikkonen per accaparrarsi la zona punti, ma lui ci mette moltissimo del suo partendo dal fondo gruppo e mostrando le unghie e i denti durante i corpo a corpo che affronta in tutta la gara.

Antonio Giovinazzi 6,5. Altra gara dove sfiora la zona punti e dove, a differenza della Turchia, gioca di squadra. Magari non basterà meritarsi la conferma, ma lui sta dimostrando gara dopo gara che in Formula 1 ci può stare eccome.

Lance Stroll 5. Weekend nerissimo quello di Austin per il canadese, dopo una qualifica disastrosa, non trova di meglio da fare in gara che speronare l’incolpevole Latifi. E dire addio a qualsiasi velleità di buon piazzamento.

Kimi Raikkonen 5. Bene nel duello con Alonso, malissimo quando getta alle ortiche con un testacoda da principiante una possibile zona punti.

George Russell 5,5. Partendo dal fondo della griglia e con una Williams, non gli si poteva chiedere di più. E infatti non è autore di una gara brillantissima, rimanendo relegato a centro gruppo.

Nicholas Latifi 5. Anonimo. Si nota solo per l’incidente con Stroll, in cui ha poche colpe, poi si perde nel limbo di una gara piatta.

Mick Schumacher 6. Al contrario del compagno di squadra è discretamente veloce e approfitta dei guai altrui per chiudere in P13. Oltre a battere sonoramente e per l’ennesima volta Mazepin.

austin

Nikita Mazepin 4. Anche nel GP degli Stati Uniti non si può non denotare la sua totale inadeguatezza alla categoria. Lento ai limiti dell’inverosimile, gli viene anche sbandierata in faccia la bandiera bianco-nera per superamento dei track limits.

Fernando Alonso 5. Si fa notare per i duelli in pista (soprattutto con Raikkonen) ma anche un pilota con il suo talento non può nulla quando il mezzo tecnico non lo assiste. Ed è il caso della Alpine versione Austin.

Esteban Ocon 5. Piuttosto anonimo per tutto il weekend, si ritira a 16 giri dal termine. Ma fin lì non è che avesse fatto sfracelli, anzi…

Pierre Gasly 6. La sua Austin dura lo spazio di 14 giri quando un problema tecnico lo mette fuori gioco. Peccato perché avrebbe portato a casa l’ennesimo piazzamento a punti.

Vincenzo Buonpane LEGGI ANCHE:
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