Credits: Ducati Media House
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Dopo due weekend estremamente complessi in Thailandia e Australia dove aveva chiuso il gruppo con prestazioni di basso livello, soprattutto per il suo standard, Pecco Bagnaia ha trovato il riscatto in Malesia conquistando la terza pole position dell’anno e la sua seconda vittoria in Sprint dopo quella di Motegi, raddrizzando la sua situazione dopo un venerdì complesso che l’aveva lasciato fuori dal Q2. 

Dalle difficoltà alla vittoria

Un pattern ormai ricorrente nella stagione estremamente complessa di Bagnaia che dovrà continuare a faticare per conquistare definitivamente il terzo posto nel Mondiale, ora di nuovo suo, ai danni di Marco Bezzecchi. Dopo l’esclusione dal Q2 di venerdì nelle prequalifiche, Bagnaia ha dovuto affrontare il Q1 sabato mattina, superandolo e conquistando la pole position in 1.57.001 e con 16 millesimi su Alex Márquez. Un antipasto di un pomeriggio poi perfetto per il #63, capace di comandare la gara dall’inizio alla fine senza alcuna minaccia, se non per un problema all’abbassatore posteriore che Bagnaia non ha utilizzato nell’arco dei 10 giri.

In partenza fortunatamente sono riuscito a usare l’abbassatore, sennò sarebbe stato un problema, e poi con il tasto solito non funzionava, non scendeva. Capiremo il motivo. Era una perdita sul rettilineo, ma in uscita dalle curve non era così male, perché riesci a far funzionare meglio il mono. Non ho provato [a usarlo, ndr], mentre guidavo, a usare lo stesso tasto della partenza, quindi l’ho fatta senza. L’unico problema era in staccata, non era male in uscita di curva per il grip, qui non ce n’era tanto. 

Per Bagnaia questa seconda vittoria in Sprint è un risultato che può regalare fiducia, sebbene questa volta – a differenza di Motegi – in Ducati nessuno voglia sbilanciarsi su un suo ritorno dopo quanto successo negli ultimi due weekend visti gli “zero” tra Thailandia e Australia, caratterizzati da prestazioni estremamente deludenti che hanno portato Pecco a chiudere in fondo al gruppo o a terra come successo nelle ultime due domeniche.

È una vittoria per la squadra che lavora tanto, come me che sono in difficoltà nel capire lo sono anche loro, alterniamo prestazioni deludenti a prestazioni eccelse e dobbiamo trovare il motivo. So perfettamente che non è chiara, non lo è per me e non lo è per loro, ma ci stiamo lavorando e stiamo facendo di tutto per venirne fuori. Ieri eravamo in difficoltà, per entrare in Q2 avevo sbagliato il time attack, perché ero andato lungo in una curva, però in generale il feeling non era ottimo. Stamattina abbiamo fatto delle modifiche che mi hanno aiutato molto. Continuiamo ad avere un po’ lo stesso problema, ma ci si può lavorare e qui per fortuna abbiamo trovato qualcosa che ci ha aiutato. 

Meno feeling ma modifiche chiave

Il cambio di passo di Bagnaia è avvenuto questa mattina, con delle modifiche che sembrano aver aiutato il #63 a trovare il feeling ideale per poter spingere al massimo portandolo in una direzione positiva.

In Giappone avevo un feeling eccelso, qui onestamente meno, ma devo dire che è una delle prime volte che siamo riusciti – quest’anno – a fare delle modifiche che mi hanno aiutato abbastanza. Forse abbiamo capito una direzione, ma non voglio dire niente. Prendiamo le cose con calma, domani sarà dura per le gomme.

Modifiche, tuttavia, sulle quali Bagnaia non si esprime, non nascondendo tuttavia di aver già provato ad usarle in passato.

In passato non faceva più di tanto, l’avevamo provata altre volte ma non ci aiutava. Quest’anno il problema è quello di entrare con i freni e prendere in mano il gas, in quella fase la moto tende a spingere e a portare fuori. È difficile da capire perché non viene dal grip dietro ma semplicemente tende ad alzarsi e oggi abbiamo fatto una modifica che mi ha aiutato in quella fase lì. Cos’è? Non so tutto, ma ha aiutato.

Mattia Fundarò