F1 LIVE 🔴 GP Brasile 2025 - Gara

Credits: Ducati Media House
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Mentre l’Aprilia sorride per il terzo successo stagionale e il secondo di Marco Bezzecchi, la Ducati ufficiale si lecca le ferite per il quinto GP a “zero” di Pecco Bagnaia negli ultimi sei weekend che allontanano quasi definitivamente il torinese dal podio iridato. L’obiettivo minimo di stagione di Bagnaia, che in Giappone sembrava aver trovato la strada per tornare a lottare per la vetta, è crollato a causa di un’ultima fase di stagione da incubo nella quale o ha chiuso fuori dai punti o si è ritirato. Una serie di risultati non all’altezza di un campione del Mondo, quest’anno in difficoltà per una cronica mancanza di feeling con la GP25.

Profondo rosso per Bagnaia

Per Bagnaia è così il quarto weekend senza punti alla domenica e in questi quattro fine settimana ha portato a casa solamente 14 punti. Troppo poco per Pecco, caduto mentre si trovava in quarta posizione e all’inseguimento di Acosta, del quale stava riuscendo a copiare i tempi dopo un inizio complesso dove pagava almeno 6-7 decimi di differenza rispetto ai primi tre. Secondo Bagnaia, rispetto alla Sprint si era visto un miglioramento sulla moto, non sufficiente tuttavia per potergli consentire di lottare per il podio, soprattutto visto il ritmo di Bezzecchi e Márquez.

Rispetto a ieri abbiamo fatto uno step in avanti, ci ha aiutato un po’ e quindi il passo era leggermente migliore, ma questi non sono i risultati che voglio. Il massimo oggi era il quarto posto, stavo dando il massimo per chiudere in quella posizione. Stavo spingendo e nulla, ho perso l’anteriore. Avevo ancora il freno in mano, ma l’ho persa. Quando spingi può succedere. 

Bagnaia ha poi spiegato come queste cadute dell’ultimo periodo sono dovute alla decisione di voler spingere il più possibile per non ripetere fine settimana come Mandalika o Phillip Island dove ha chiuso in fondo al gruppo per scarsissimo feeling con la moto e che la sua sensazione è che le cadute non giungono all’improvviso. Sono, tuttavia, risultati che tolgono punti nella lotta per il podio iridato.

Non è che non riuscissi a spingere, riconosco già prima che sono molto vicino a cadere, sempre, in ogni situazione quest’anno. Come ho detto a Phillip Island, non ho più voglia di fare ultimo, spingo più che posso e cado. Purtroppo, cado ed è un peccato, perché comunque a Phillip Island potevo avere 4 punti in più, in Malesia siamo stati sfortunati che ho bucato. Qua, un’altra volta, potevo avere 13 punti in più. Sono punti buttati ed è così…

Così facendo, il target principale che Bagnaia si era dato nelle ultime gare, e cioè il terzo posto, è ormai un traguardo lontanissimo (35 punti) e lo stesso Pecco riconosce i meriti di Bezzecchi, mentre a Valencia dovrà difendere il quarto posto dall’assalto di Acosta che è a soli tre punti dall’italiano.

Sinceramente chi è terzo, Marco, merita quel posto molto più di me.

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Tuttavia, per Bagnaia, anche Portimao ha confermato come la strada sia ancora lunga per poter tornare ad avere un bel feeling con la moto e che le sensazioni avute a Motegi dove aveva dominato per tutto il fine settimana non è riuscito più a ritrovarle, sebbene una luce Pecco la individui nel lavoro che il team ha svolto nell’ultimo periodo.

Rispetto all’Indonesia diciamo che c’è stato un miglioramento, ma non rispetto al Giappone. So cosa posso fare e so cosa possiamo fare come team, ma ci manca qualcosa e stiamo cercando di risolverla per il futuro. È difficile capire, tutto il team ci sta lavorando; per me abbiamo fatto un bel lavoro, come a Sepang. Dobbiamo continuare così, ma vogliamo lottare per vincere e oggi ha vinto un’Aprilia. Dobbiamo restare concentrati sull’obiettivo più grosso. Io vorrei che questa stagione ricominciasse, onestamente vorrei ripartire da zero, magari lavorando in una maniera un po’ diversa come fatto nelle ultime due gare. È un momento difficile, ma abbiamo lavorato meglio negli ultimi due gran premi quindi dobbiamo basarci su quelli.

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Primo punto iridato per Bulega

Dall’altra parte del box, Nicolò Bulega porta a casa il suo primo punto iridato in MotoGP anche a causa della caduta di Bagnaia che gli ha spalancato la zona punti. Bulega ha chiuso così, in modo positivo, il weekend del suo debutto con la Ducati ufficiale iniziando a prendere fiducia con una moto totalmente diversa rispetto a quello che ha usato negli ultimi anni. Si è visto anche nei tempi come la fiducia per lui sulla moto sia crescita con il passare dei giri, visto che il suo giro veloce personale è stato un 1.39.3 – in linea con il miglior giro personale di Ogura e di Pol Espargaró – a 1”1 dal giro veloce della gara fatto da Acosta e a mezzo secondo da quello di Bagnaia.

Al di là del punto, che non è che sia troppo importante, la cosa che mi è venuta un po’ meglio oggi è che almeno nel finale di gara avevo cominciato a prendere un po’ di confidenza. È stato il mio primo long run, perché purtroppo un po’ per il meteo sfortunato e un po’ per qualche errore che ho fatto, non ero mai riuscito a fare un long run e stare un po’ di tempo sulla moto. È stato sicuramente il turno – anche se era una gara lo chiamo turno – dove ho capito più cose perché, appunto, sono rimasto più tempo sulla moto, se guardi i tempi ho fatto il mio giro migliore a due giri dalla fine quando le gomme erano già finite, quindi, alla fine qualche cosa positiva c’è. È chiaro che la mina che ho dato ieri da dritto non mi ha aiutato, mi ha tolto un po’ di confidenza, infatti, oggi nei primi giri l’ho presa molto comoda, volevo scaldarla piano piano perché se avessi fatto un’altra cazzata come quella di ieri non ero troppo contento. Oggi l’obiettivo era finire la gara e capire un po’ di più come guidare e adattarmi alla moto. 

Al termine di questo primo weekend da pilota MotoGP, Bulega ha spiegato di ritenere come ci sia ancora molto margine per poter migliorare a livello di guida e di tempi e ha capito ancora di più quanto sia differente la guida di una MotoGP in confronto a una Superbike, soprattutto in frenata e nell’utilizzo della gomma Michelin – totalmente diversa rispetto alla Pirelli a sua disposizione nelle derivate di serie. Il che, in definitiva, costringe il ducatista a dover imparare a guidare la moto quasi da zero. Sensazione che Bulega dovrà poi portarsi anche a Valencia dove correrà anche il prossimo fine settimana.

In questo momento la cosa più difficile per me sono le gomme, la MotoGP più o meno me l’aspettavo così. Noi (in Superbike) siamo abituati a una cosa completamente diversa, bianco e nero. Con le Pirelli puoi fare delle cose che qua non puoi e devi fare esattamente il contrario. È come se uno deve reimparare a guidare. Io oggi ho fatto tutta la gara pensando a non frenare forte, tutte le curve prima di frenare mi ripetevo questo in testa. Perché? Ieri sono caduto, avevo iniziato a spingere un po’ di più, se guardi i settori del giro in cui sono caduto stavo andando bene, ma perché stavo guidando istintivamente come guido con le Pirelli. Oggi ho avuto un approccio un po’ diverso, ho voluto solo finire la gara, però ancora guido pensando. Alla fine, ho fatto 30 giri a Jerez e in questo weekend la Sprint non l’ho fatta perché sono caduto dopo tre giri, le FP2 avevano condizioni di mezzo e mezzo, quindi, non è che ho girato tanto. Oggi in gara è stato il turno dove sono andato meglio verso la fine, vuol dire che comunque sto prendendo fiducia, ma la MotoGP non è una cosa sulla quale sali sopra e sei subito là davanti, se così fosse tutti sarebbero in MotoGP.

Da Portimao, Mattia Fundarò