Aleix Espargarò durante la media call in hospitality Aprilia ! Credits: LiveGP (Giorgia Guarnieri)
Aleix Espargarò durante la media call in hospitality Aprilia ! Credits: LiveGP (Giorgia Guarnieri)

Una scelta difficile, certamente sofferta, ma inevitabile per chi sceglie di seguire il cuore. Questo il pensiero di Aleix Espargarò che, dopo l'annuncio del ritiro a fine stagione, ha spiegato più nel dettaglio come è giunto a questa decisione e cosa si aspetta dal futuro.

Aleix Espargarò, alla fine ha vinto il cuore

Seduto in hospitality, Aleix si prende il suo tempo per ripercorrere i momenti che lo hanno spinto a decidere di ritirarsi: “Quando dicevo di non avere le idee chiare era realmente così. Avevo voglia di divertirmi, sapevo che era possibile fare un ultimo anno, però già per il GP di Austin mi è pesato far la valigia… Se in questo lavoro non sei al 1000% è meglio essere sinceri con sé stessi e dire basta. Io dopo la caduta di Jerez di sabato ho detto a Laura [sua moglie, ndr] è finita, ho deciso’".

Superata l'emozione della conferenza stampa, lo spagnolo è stato più lucido - ma non meno sincero - nel raccontarsi: "Ho avuto la fortuna di scegliere quando fermarmi e questo è un privilegio enorme. Ho la miglior squadra del paddock umanamente parlando e una delle migliori moto in griglia, per questo non era giusto continuare sapendo di non stare dando il 101%”. Un annuncio che non è stato comunque semplice da affrontare, come ha ammesso lui stesso: “Ero convinto, poi martedì quando sono partito per venire qui ho avuto un'ansia mai provata prima. Sono una persona molto emotiva e sono anni che faccio la stessa cosa: è stato bello poter dare l'annuncio oggi al Montmelò, a casa, ma non è stato facile. Non sarò un fenomeno, ma comunque ho ‘solo’ 34 anni… fisicamente e mentalmente sento che posso andare forte, però il cuore mi chiede di fermarmi e stare a casa con i miei figli e la mia famiglia””. 

Aprilia, una seconda famiglia

Il legame di Aleix Espargarò con Aprilia è qualcosa che va oltre quanto si vede in pista. Un rapporto umano che emerge soprattutto in momenti come questo: “Romano [Albesiano] e Massimo [Rivola] sono stati i primi a cui l'ho detto. Il primo si è emozionato moltissimo, praticamente è cresciuto in Aprilia con me… Quel che gli ho detto è che se c'è qualcosa di cui sono orgoglioso, questo è l'atmosfera che si è creata nel box. Siamo la miglior squadra del paddock”. 

Non sono poi mancate le provocazioni, a cui Espargarò ha risposto senza troppi peli sulla lingua: “Cosa sarei stato senza Aprilia e viceversa? Bella domanda! Sono e sarò per sempre grato ad Aprilia, la mia carriera sportiva negli ultimi anni è stata un sogno. Credo che qui siano passati molti buoni piloti in questi anni, quasi tutti Campioni del Mondo tranne me… eppure nessuno di loro è riuscito a portare avanti il progetto. Penso che l'aiuto sia stato reciproco, porterò Aprilia per sempre nel cuore”. 

Il confronto con il fratello Pol e il futuro

Espargarò ha poi voluto soffermarsi sul rapporto con il fratello Pol, più volte definito come punto di riferimenti: “Mi sono sempre confrontato con Pol e molte volte la mia vita sportiva non è stata facile perché ho sempre visto in lui un pilota con molto più talento di me. Ciò ha fatto sì che mi sforzassi e che lavorassi molto di più per sopperire a quella mancanza di talento che ho sempre pensato di avere. Questo mi ha reso più forte, permettendomi così di non tirarmi mai indietro con Aprilia, mentre altri piloti più talentuosi dopo poche gara hanno mollato”. 

Infine, non è mancato un commento sul futuro, tra suggestioni e volontà: “Ho valutato di rimanere nel paddock con altri ruoli al fianco di alcuni dei migliori talenti in circolazione. Però alla fine ho deciso di no perché continuare in questo mondo con questi ritmi… allora corro in moto! [ride, ndr] Stare a casa insieme ai miei figli è quello che desidero di più e non è compatibile con questo lavoro".

Da Montmelò - Giorgia Guarnieri

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