Se c’è una cosa che ha lasciato il weekend di WorldSBK al Cremona Circuit è che il mercato piloti sarà imprevedibile. Non è certo cosa usuale parlare dell’anno successivo a maggio, perlomeno tra le derivate di serie. Al centro dei discorsi c’è Toprak Razgatlıoğlu, come sempre negli ultimi anni: il turco di BMW sembra finalmente pronto al passaggio in MotoGP, ma con chi?

Prima Yamaha, poi BMW: un uomo di sfide

Da quello che abbiamo imparato nel corso degli anni, Toprak Razgatlıoğlu è un uomo di sfide, capace di trasformare ciò che sembrava impossibile in possibile. Ne è la prova la decisione presa nel 2019: dopo non essere sceso in pista alla 8 ore di Suzuka perché Kawasaki aveva deciso di schierare solamente gli ufficiali Jonathan Rea e Leon Halsam, il turco ha preso la complicata decisione di lasciare il marchio di Akashi. Una follia, dato che fino ad allora la ZX-10R aveva vinto cinque degli ultimi sei campionati (escluso il 2014 con la vittoria di Sylvain Guintoli e Aprilia, ndr). Lasciare Kawasaki era una follia, eppure El Turco ha scelto Yamaha. Proprio con l’altra giapponese Razgatlıoğlu ha vinto un titolo che mancava da ben dodici anni dopo il successo di Ben Spies nel 2009. 

Toprak Razgatlıoğlu e Nicolò Bulega in bagarre al Cremona Circuit
Credits: BMW Press Club

Ancora: a metà 2023 la seconda follia di Toprak Razgatlıoğlu, anche se in questo caso lo è meno rispetto a quella di quattro anni prima. Il #54 ha deciso di lasciare Iwata che, con l’apparente poco interesse nell’aggiornamento di una datata R1, nulla più poteva con la Panigale V4R di Álvaro Bautista. Così l’iridato 2021 ha deciso di accasarsi a BMW, costruttore che mai era nemmeno andato vicino a competere per il mondiale nonostante gli ingenti sforzi economici da parte del gigante di Monaco. 

BMW poco competitiva: che senso ha rimanere nel WorldSBK?

Telaio e super-concessioni sono due parole che abbiamo sentito a ripetizione in questa stagione fin da Phillip Island. Una cosa è chiara: BMW non è la moto più forte del lotto, nemmeno tra le mani di Toprak Razgatlıoğlu. I limiti della M1000RR sono evidenti contro la Panigale V4R e, con la nuova versione del bolide di Borgo Panigale attesa per il 2026, il tutto potrebbe peggiorare. Con due titoli WorldSBK a proprio nome e le mancate rassicurazioni di BMW su un futuro in MotoGP, che senso ha per El Turco rimanere accasato al colosso tedesco. La missione di portare ai bavaresi un titolo piloti è stata completata al primo tentativo, meglio di così non poteva andare. A questo punto la domanda è lecita: in questa fase delicata della carriera, dove Razgatlıoğlu sembra essere al massimo del suo potenziale, perché non provare il salto in MotoGP? Sarebbe nel suo interesse più puramente agonistico, ma anche in quello di Liberty Media e della Turchia, che potrebbe portare una fanbase ancora più consistente al Motomondiale. 

Le opzioni in MotoGP: Yamaha o Honda?

Sono apparse due strade percorribili per il pilota turco in MotoGP e, al momento, una avrebbe più senso dell'altra. La prima è quella di Yamaha, che sembrerebbe intenzionata a riaccogliere il figliol prodigo tra le proprie braccia. È questa l'opzione meno gettonata, almeno per il momento. Razgatlıoğlu (ma soprattutto il manager Kenan Sofuoğlu, ndr) ha la memoria lunga e lo smacco fatto da parte del costruttore di Iwata nel 2023 potrebbe avere un ruolo cruciale. Il test di Jerez de la Frontera con la Yamaha M1 non ha soddisfatto appieno le aspettative della Casa, che non ha avuto delle parole al miele per una delle sue punte. Questo potrebbe essere un buon motivo per non tornare in Yamaha, in più Razgatlıoğlu è una prima guida: mettersi agli ordini di Fabio Quartararo, magari anche in una formazione satellite come Pramac, non farebbe per lui.

Decisamente più quotata l'opzione che lo vedrebbe in Honda già dal prossimo anno. Il colosso di Tokyo sembrerebbe intenzionato a proporre un'offerta monstre al turco per la prossima stagione di WorldSBK con la promessa di portarlo in MotoGP nel 2027. Il cambio di regolamento renderebbe meno impattante il cambio di paddock per Toprak, che conoscerebbe molto bene il nuovo fornitore di pneumatici Pirelli e non dovrebbe abituarsi alle singolari Michelin. Rimanere un altro anno tra le derivate con la sfida di portare Honda alla vittoria sarebbe un qualcosa in più, con la sicurezza di andare “dall'altra parte” un anno dopo. In più, al momento Honda cerca disperatamente una nuova faccia per il progetto MotoGP. Il tutto sembrava avere senso fino alla notizia della possibile separazione tra Jorge Martín e Aprilia alla fine dell'anno, che metterebbe HRC in pole position per assicurarsi le prestazioni dell'iridato MotoGP: il mercato si preannuncia infuocato.

Valentino Aggio

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