La nuova Triumph Street Triple 2023 entra nella nostra rubrica On The Road nella sua versione R, per esplorarne le potenzialità e capirne i contenuti. I ragazzi di Triumph GRA ci dicono che è perfetta, sarà veramente deficitaria rispetto alla RS?

TRIUMPH, MA COME FAI?

“Vedrai, è migliorata ancora”. Così mi ha detto Francesco di Triumph GRA, ed io finchè non sono salito sulla Triumph Street Triple R ero combattuto tra il credergli perchè mi fido e non credergli perchè era impossibile. Cioè, la Street è stata la prima ad inaugurare questa rubrica poco prima della pandemia, e ricordo ancora quanto fossi rimasto impressionato da facilità, spinta e dal miglior cambio-quick shifter mai provato. Poi ci sono salito, l’ho accesa, ho fatto 5 km ed ho capito cosa intendesse Francesco.

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DIFFERENZE CON LA RS

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Schermo TFT, forcella lievemente di livello più semplice, manca la mappatura track e la pompa del freno è Nissin e non Brembo. Fine. Quello che si legge non rende molto l’idea, ma io che l’ho provata vi posso comodamente dire che, su strada, è un insieme di elementi di cui non si avverte veramente l’assenza. Le pinze Brembo lavorano benissimo con questa pompa, avendo sufficiente mordente e ottima modulabilità. Il motore è lo stesso, con solo una decina di cavalli di differenza a favore della versione più corsaiola, e questo in effetti un po’ si avverte. Ma l’utente medio non avrà alcun problema ad adattarsi alla versione R, che anzi è più alla portata del pubblico più ampio rispetto alla più estrema RS.

MA QUINDI COME VA?

Nessuno ha mai espresso dubbi sulla validità delle moto della casa di Hinckley, ma la Triumph Street Triple R 2023 è probabilmente il mezzo meglio riuscito dalla fabbrica inglese. Per equilibrio, frenata, motore e telaio penso sia migliore (nel complesso) anche rispetto alla Speed Triple. Nella giornata concessaci da Triumph GRA in sella alla Street io e Matteo ci siamo divertiti come non mai, andando anche a confrontare le differenze con la sua Trident 660. La cosa che colpisce di più è la fluidità: il tre cilindri sicuramente si presta ad evitare gli sbalzi di coppia dei due cilindri o del “calcio” ai regimi alti dei quattro. 

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Eppure quello di Triumph è uno dei motori più equilibrati mai visti, con un solo problema: non ti rendi mai conto di quanto veloce stai andando. Nonostante la bassa protezione aerodinamica (cupolino consigliatissimo), la Street non ti farà capire che stai andando forte a meno che di non abbassare lo sguardo sul contachilometri. Unico appunto, le pedane che sono abbastanza alte anche per me, che supero di poco il metro e settanta. Ma per il resto, è un capolavoro.

L’ALTRO COMMENTO: MATTEO PITTACCIO

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Da possessore di una Trident 660 del 2021 con cambio elettronico posso dire che, nonostante l'evidente differenza concettuale tra le due moto, si percepisca molto il fattore family-feeling. Certo, i circa 40cv a favore della Street Triple fanno la differenza, ma il modo in cui il motore prende giri è simile, l'erogazione è solida e corposa per entrambe le moto, sebbene si tratti di cavallerie ben diverse. 

La posizione in sella, invece, cambia completamente: sulla Trident si guida più rilassati, c'è meno stress sui polsi e la schiena è quasi completamente dritta. La triangolazione manubrio-sella-pedane della Street Triple è più aggressiva e caricata sull'anteriore, fattore che aiuta molto a percepire i movimenti della moto in ingresso curva. 

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In più, la Triumph Street Triple R ha un setup delle sospensioni più rigido e ciò si tramuta in grande stabilità quando si affrontano le curve. Dal canto suo la "morbidezza" della Trident agevola il motociclista nell'utilizzo cittadino.

Tra i difetti che ho notato nella breve prova della Street Triple inserisco lo stacco frizione, decisamente troppo tardivo, mentre non mi è piaciuta per nulla la staffa d'acciaio situata all'altezza del cannotto di sterzo, utile a tenere insieme i cavi. Mi aspetterei più cura dei dettagli da parte di Triumph.

 

Alex Dibisceglia e Matteo Pittaccio

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