Attendersi una gara bella e combattuta in quel del Paul Ricard era cosa lecita, con 51 vetture in griglia e sei ore di gara, di cui la seconda metà interamente in notturna. Una sorta di test per la prossima 24 Ore di Spa, e che non ha lasciato delusi tutti gli appassionati del mondo endurance e di questo fantastico campionato. Già dalla sessione di qualifica, infatti, si poteva percepire il livello di competitività tra i principali contendenti, con tanti equipaggi racchiusi in pochi centesimi. Le impressioni del sabato mattina sono state poi confermate ampiamente anche nel tardo pomeriggio, quando la 1000 km del Paul Ricard ha preso il via.

Una gara con continui cambi di scenari quella francese, con colpi di scena in ogni istante del suo svolgimento che alla fine hanno premiato la condotta di gara del team Emil Frey. Con le sue Lexus Rc-f Gt3, la squadra svizzera ha confermato la competitività delle sue vetture dopo il round di Silverstone, dove era arrivato il primo podio nella loro avventura nel Blancpain. Risultato che è stato migliorato in Francia, grazie ad una fantastica vittoria giunta dopo un duello negli ultimi minuti di gara con la Bentley #7 di Pepper-Kane-Gounon e risoltosi solamente all’ultimo giro.

I due equipaggi sono arrivati a giocarsi tutto nell’ultima ora di gara, dopo che le prime cinque ore sono state un affare per la Mclaren #58 di Ledogar-Watson-Barnicoat. Gli alfieri del Garage 59 hanno infatti condotto sempre in testa fino a quando due Safety Car nell’ultima ora e mezza prima, ed un drive-trough per un’irregolarità in un cambio pilota poi, hanno impedito al team inglese un risultato che sarebbe stato una bella sopresa. La 650S non era infatti attesa come principale protagonista sul tracciato francese, ma nonostante i pronostici sfavorevoli è riuscita a conquistare un comunque positivo terzo posto assoluto.

Insieme alla vettura di Woking, altra protagonista del finale di gara è stata la Ferrari 488 #72 del team Smp. Stabilitisi subito nelle prime posizioni, Molina-Rigon-Aleshin hanno sfruttato una strategia vincente nell’ultimo pit stop, riuscendo a rimontare dalla quinta piazza fino alla prima. Proprio quando tutto sembrava apparecchiato per un risultato finalmente importante, la cattiva sorte ha colpito gli alfieri del team russo, che sono stati costretti al ritiro in seguito ad un problema con un ruota. Questo ritiro fa eco a quella di Monza, oltre ad essere il secondo in tre gare, entrambi giunti proprio quando si trovavano in piena lotta per la vittoria.

Il team Smp non è tuttavia l’unico a recriminare sull’esito della 1000 km del Paul Ricard. Il tracciato francese è risultato infatti fatale a diversi protagonisti di primo rilievo, con esiti che potrebbero risultare fondamentali in ottica campionato. Primi fra questi, i poleman del team R-Motorsport, Thiim-Dennis-Vaxiviere che, dopo il miglior tempo messo a segno nella sessione di sabato mattina, hanno visto le proprie speranza di bissare il successo di Silverstone andate in fumo dopo pochi metri dal via. Allo start, infatti, un problema all’Aston Martin #76 ha impedito a Dennis una partenza regolare, facendo retrocedere la vettura britannica fuori dalla top ten. Dopo vani tentativi di rimonta, la loro gara si è definitivamente conclusa in seguito ad un guaio con una sospensione.

Nel weekend francese ha molto da recriminare anche il team Wrt, vincitore del round inaugurale di Monza. L’Audi R8 Gt3 di Mies-Vanthoor-Riberas era in lotta per la vittoria anche al Paul Ricard, ma la loro corsa si è conclusa amaramente con un ritiro per un problema tecnico durante il terzo pit stop. E’ andata peggio alla Mercedes #4 di Engel-Stolz-Buurman, fuori nelle prime battute a causa di un contatto notevole con la Bmw della Rowe Racing. Il weekend Mercedes è stato salvato dall’Amg Gt3 #88 del team Akka affidata a Christodoulou-Jager-Marciello che, sfruttando anche le diverse disavventure altrui, ha conquistato un quarto posto che fa coppia con il bel podio di Silverstone. Lo stesso discorso è valido anche per Nissan Gtr #23 di Parry-Buncombe-Ordonez, bravi a rimontare dalle retrovie.

Per quanto riguarda la classe Pro-Am, la vittoria è andata alla 488 di Af Corse portata in gara da Cameron-De Lorenzi-Griffin, mentre in Am Mclaren è riuscita a cogliere il successo che invece è mancato nell’assoluta. La 650S di West-Harris-Goodwin ha infatti vinto nella classe riservata ai gentleman, cosa riuscita anche alla Lamborghini della Barwell di Beretta-Mitchell-Kodric nella Silver.

Con il team Emil Frey che ha conquistato anche la vetta della serie endurance (mentre quella della generale, composto anche dalla serie sprint, è ancora nelle mani del team Wrt, ndr), prossimo appuntamento del Blancpain Endurance Series sarà la celebre 24 Ore di Spa-Franchorchamps, appuntamento cardine del calendario, in programma nel weekend del 26-29 luglio.

Alessio Sambruna