Solo un battito di ciglia, ma tanto è bastato a Max Verstappen per aggiudicarsi la pole position davanti al pubblico di casa a Zandvoort. Il campione del mondo ha infatti preceduto per un soffio una Ferrari tornata competitiva, con Leclerc e Sainz staccati rispettivamente di 21 e 92 millesimi. Un testacoda nel finale di Perez impedisce al duo Mercedes di inserirsi nella lotta per il vertice, mentre brilla Mick Schumacher con l'ottavo tempo.

QUARTA POLE STAGIONALE PER VERSTAPPEN

Non è bastata una Ferrari tornata in forma dopo la debacle di Spa per strappare la pole all'idolo di casa Max Verstappen nelle qualifiche del GP Olanda di Formula 1. Soltanto pochi millesimi hanno infatti separato il duo del Cavallino da un'impresa che avrebbe tolto il sorriso alla tifoseria orange, oggi protagonista in negativo a causa dell'irresponsabile lancio di un paio di fumogeni in pista, uno dei quali ha addirittura costretto la Direzione Gara ad esporre la bandiera rossa nel Q2. Per il pilota Red Bull si tratta di un colpo importante, viste le difficoltà di sorpasso che il layout del circuito olandese potrebbe riservare, anche se la gara si preannuncia comunque incerta e senza dubbio più equilibrata rispetto a quanto visto una settimana fa in Belgio.

Se Verstappen può gioire in Olanda grazie alla sua quarta pole stagionale, il compagno Perez si è invece reso protagonista di un errore nel finale che non soltanto lo ha privato della possibilità di andare oltre il quinto tempo, ma ha anche impedito agli altri contendenti alla vetta di potersi migliorare nel tentativo finale. Rammarico, dunque, in primo luogo per Lewis Hamilton, piazzatosi quarto in una qualifica dove la Mercedes avrebbe (forse per la prima volta durante l'anno) potuto tentare di giocarsi le proprie chance per la pole. Sesto tempo per Russell davanti alla McLaren di Norris, mentre decisamente brillante è stata la prestazione di Mick Schumacher, ottavo e autore di una bella risposta alle voci che lo vedono in partenza dal team Haas.

SORPRESE A CENTRO GRUPPO

Non sono mancate, inoltre, le sorprese anche per quanto riguarda alcune "gerarchie" apparentemente consolidate tra i team: Tsunoda ha infatti eliminato il compagno Gasly in Alpha Tauri, strappando un nono tempo davanti all'Aston Martin di Stroll, quest'ultimo impossibilitato per un guaio tecnico ad entrare in pista nel Q3. In ombra le due Alpine, con Ocon 12° e subito davanti ad un Alonso infuriato per il traffico, mentre Zhou ha tirato un brutto scherzo al compagno Bottas eliminandolo nella prima tagliola. Ancora abissale il gap tra i due piloti Williams (con Albon 15° e Latifi che si conferma ultimo), mentre in piena crisi è apparso Daniel Ricciardo: l'australiano è apparso decisamente in difficoltà, tanto da non riuscire ad andare oltre la 17° posizione, davanti ad un altrettanto deludente Magnussen e ad un Vettel che scatterà dall'ultima fila dopo un'escursione nel Q1.

Su un circuito che promette di essere ostico per i sorpassi, la gara in Olanda promette di riservare un confronto equilibrato tra la Red Bull di Verstappen e le Ferrari, con un Lewis Hamilton pronto a giocarsi le proprie chance per il podio. Il tutto nell'auspicio che il tifo del pubblico olandese possa limitarsi ad essere caloroso, senza sfociare in episodi di inciviltà che raramente hanno dei precedenti nella storia della Formula 1.

Marco Privitera
Lo schieramento di partenza del GP Olanda