Motomondiale | Mandalika 2025 - Commento LIVE Gara

Credits: Scuderia Ferrari Official website
Credits: Scuderia Ferrari Official website

Dopo quanto visto a Singapore e, per la verità, un po’ nell’arco di tutta la stagione F1 2025, è davvero difficile trovare qualcosa di buono a cui aggrapparsi per i tifosi Ferrari. Gli unici che sembrano ancora credere di poter estrarre qualcosa di buono da questo sciagurato campionato sono proprio alcuni degli uomini chiave del Cavallino. Tra questi, nelle ultime ore ha spiccato la figura di Lewis Hamilton che attraverso un lungo post ha “bacchettato” i media che, a suo dire, raccontano solo una parte della verità. Ma c’è davvero altro da dire? 

Lewis: “La Ferrari sa come rialzarsi”

Quelli di Hamilton sono stati dieci giorni complicati; la perdita di Roscoe e l’ennesimo weekend sottotono a Singapore sono certamente due colpi importanti. L’inglese ha chiuso in ottava posizione la gara nella Città del Leone, con un problema ai freni finale che avrebbe potuto avere esiti ben peggiori. Francamente, trovare spunti positivi dopo un weekend che ha decretato senza appello la Rossa quale quarta forza del campionato (come era evidente da tempo) continua a sembrare molto complicato, e praticamente tutta la stampa di settore ha sottolineato l’ennesima giornata avara di soddisfazione per il team di Maranello. Lewis, però, ha voluto esporre il proprio punto di vista in un lungo post, come ormai è diventato di moda fare, dopo un fine settimana passato a parlare di “esecuzione”, parola chiave ripetuta come un mantra da lui e Vasseur, senza che nessuno si sia preso la briga di spiegare per filo e per segno in cosa essa consista. 

I titoli dei media raccontano solo una parte della storia, quella in cui le cose non vanno per il verso giusto, o non otteniamo i risultati sperati. Ma ciò su cui mi sono concentrato negli ultimi mesi è l'altro lato della medaglia. Quella che parla di come questa squadra reagisce quando qualcosa va storto. Di come ci rialziamo e ricominciamo. A Singapore abbiamo visto l'esempio perfetto. Abbiamo azzeccato la strategia, ma un problema ai freni ci ha frenato proprio quando stavamo avanzando. Ora torniamo in fabbrica, impariamo da quest'ultima gara e pianifichiamo la prossima. Vedo i progressi che stiamo facendo e il duro lavoro che c'è dietro ogni gara, ma questo è essere Ferrari. 

Credits: Scuderia Ferrari Official website

Bene la reazione, ma non raccontiamoci storie

Ci sono due livelli su cui occorre andare per analizzare quello che non pare essere uno sfogo, ma più un tentativo di infondere fiducia, sincero o meno. In primo luogo, fa piacere vedere che, da parte di Hamilton, ci sia quantomeno un tentativo di reazione ad una stagione che fino ad ora è stata totalmente da dimenticare e ricca di negatività. Un paio di mesi fa, infatti, lo stesso inglese apostrofava il team affermando la propria inutilità se inascoltato, addirittura dicendo che Ferrari forse avrebbe dovuto trovarsi un altro pilota. Effettivamente, a Singapore per la prima volta in stagione Lewis è sembrato essere in grado di stare costantemente davanti a Leclerc, e questo probabilmente lo autorizza in qualche modo a trovare il lato positivo della situazione. 

Detto questo, però, una puntualizzazione va fatta. Perché in Ferrari, ultimamente, c’è un fastidioso trend che tende in qualche modo a voler mostrare come stampa e media in generale sottolineino solo le prestazioni negative in pista della Rossa, creando un qualcosa di paragonabile ad un ambiente negativo. Di grazia, su cosa dovrebbero focalizzarsi i media in questa disastrata stagione? Dire che si racconta solo “una parte della storia”, ci si conceda, è poco corretto. I media parlano di quello che vedono e quello che sanno, come possono e quando possono; veramente di Singapore ci si sarebbe dovuti concentrare sulla strategia impostata con Lewis? Ma per favore! Chiaro, fa piacere sentire Hamilton dire che ha notato il lavoro della squadra e lanciare messaggi di unità e forza, ma i media non devono (o non dovrebbero) occuparsi di proclami, ma di puri e freddi fatti.

A leggerlo bene, il post di Hamilton sembra fare da eco alle dichiarazioni di Vasseur, quelle che parlano ancora di “potenziale da estrarre” e delle mitologiche prime posizioni nel corso delle FP1 e del Q1. La sottolineatura, poi, della reazione del team dopo che qualcosa è andato storto, è veramente fuori luogo. Quale è stata la risposta alle prestazioni deludenti della prima parte di stagione? Una sospensione nuova che doveva essere la panacea di tutti i mali, e che si è invece rivelata essere, numeri alla mano, un flop di prima categoria. A Singapore, poi, la scelta di montare le rosse e spingere come degli ossessi ha portato alla rottura dell’impianto frenante: davvero questa è da considerare come una grande reazione? 

Insomma, va bene spingere la squadra, è giusto non mollare nulla, anche se la situazione è ampiamente compromessa. Di contro, però, sarebbe anche giusto limitare certe uscite che altro non fanno se non limitare ulteriormente la credibilità di Ferrari.  

Nicola Saglia