La Ferrari è tornata al successo in F1 dopo quattordici mesi nel GP di Singapore con Carlos Sainz. La Scuderia del Cavallino è stata estremamente competitiva nel corso del weekend, soprattutto con lo spagnolo. Carlos ha conquistato la leadership nelle ultime due sessioni di libere, nelle qualifiche e soprattutto nella gara, rimanendo al comando per tutti i 62 giri. Nonostante questo, la vittoria è arrivata quasi al fotofinish, e qui è emersa tutta la classe di Sainz, che freddamente ha tenuto dietro il plotone composto da Norris, Russell (poi ritirato) e Hamilton negli ultimi decisivi giri.

Lo straordinario momento di forma di Sainz

La prima fase di stagione non si era chiusa benissimo per Sainz, con il ritiro a Spa dopo il contatto con Piastri. Dal ritorno dalle vacanze lo spagnolo si è però preso con forza la leadership interna alla squadra, annichilendo il compagno di squadra Leclerc e le voci che lo vedevano suo scudiero. A Zandvoort ha contenuto i danni di una vettura non brillante, mentre a Monza, dopo aver conquistato una pole sul filo dei millesimi, si è difeso strenuamente. Alla fine ha ceduto solo alle due Red Bull, ma si è tenuto dietro Leclerc dopo un'entusiasmante battaglia nel finale.

A Singapore Sainz è stato semplicemente perfetto sin dal venerdì, conquistando la sua quinta pole in carriera. Partito bene, nei primi giri ha cercato di tenere compatto il gruppo, fino al pit stop, agevolato dalla Safety Car causata da Sargeant. Uscito primo dai box, sembrava che la gara potesse mettersi bene per lui, ma la VSC provocata dal ritiro di Ocon ha rimescolato le carte.

Le Mercedes infatti sono rientrate ai box per montare le gomme medie e gli ultimi venti giri sono stati elettrizzanti, con le Frecce d'Argento che hanno iniziato a recuperare. Prima hanno passato Leclerc, e poi si sono messe a caccia di Norris.

La freddezza negli ultimi giri

È stato questo il momento in cui Sainz ha dimostrato la sua lucidità e la sua freddezza. Sapendo di non averne per scappare nel caso Russell avesse passato Norris, ha iniziato a girare piano, tenendosi l'inglese della McLaren a tiro per dargli il DRS. Il team radio con cui lo spagnolo ha detto "It's on purpose", "È fatto apposta", è stato il momento cruciale della gara: Sainz sapeva che Norris non avrebbe avuto la velocità sul dritto per superarlo, ma comunque ha dovuto metterci una bella dose di sangue freddo per non fare errori. Tanto che, dopo che Norris si era staccato per un tentativo d'attacco di Russell, il ferrarista ha rallentato per farsi riprendere, aiutando così anche l'amico ed ex teammate a chiudere sul podio.

Il finale di gara è stato al cardiopalma, con una corsa che ha ricordato molto l'impresa di Gilles Villeneuve a Jarama nel 1981. Incredibilmente, l'unico che ha ceduto sul piano mentale è stato Russell, a muro nell'ultimo giro. Sainz ha così potuto conquistare la sua seconda vittoria in carriera, in quella che è stata forse la sua più bella gara da quando è in F1.

Una vittoria forse insperata, secondo le previsioni della vigilia. Sia prima del weekend, quando sembrava che Singapore non fosse una pista Ferrari, sia dopo le prove, quando Mercedes e McLaren sembravano avere un passo migliore. Probabilmente non si presenterà più un'occasione simile per la Ferrari da qui a fine anno. Ma, vedendo come molto spesso le aspettative sono state inattese (in positivo e in negativo), forse non è il caso di mettere troppo le mani avanti.

Leclerc, sfortunato anche oggi

Dall'altro lato del garage non si può di certo gioire. Leclerc per tutto il weekend non è sembrato avere il passo di Sainz, sbagliando anche in quello che era il suo punto di forza rispetto allo spagnolo, ossia l'ultimo giro nel Q3. Partito terzo, ha azzeccato lo start grazie alla scelta di montare le gomme morbide salendo al secondo posto, ma è rimasto bloccato dietro un Sainz che in quella fase di gara aveva tutto l'interesse a rallentare il gruppo. A ciò si è aggiunta la sfortuna nel corso del pit stop, quando Leclerc è rimasto bloccato da Hamilton in corsia box. La sua gara a quel punto si è complicata, ma il doppio pit stop della Mercedes ha riportato momentaneamente il monegasco terzo, prima che venisse di nuovo superato. Alla fine, complice l'incidente di Russell, ha chiuso quarto, arrivando di poco davanti ad un rimontante Max Verstappen.

Resta il dubbio di ciò che sarebbe potuto succedere se Leclerc avesse effettuato il pit stop dietro la Virtual, insieme alla Mercedes. La verità è che probabilmente non sarebbe cambiato niente, perché sarebbe comunque finito dietro Hamilton e Russell, mentre così è riuscito a rallentare, seppur per poco, la rimonta dei due. Alla fine, la Ferrari ha giustamente preservato la vittoria di Sainz. La sensazione è però che lo spagnolo si stia prendendo, sempre di più, i gradi di capitano all'interno del team.

Alfredo Cirelli