Il 2021 non dovrebbe introdurre grosse rivoluzioni tecniche sulle monoposto di F1. L'accordo raggiunto nel 2020, i famosi "due gettoni" spendibili per lo sviluppo, di fatto limita gli interventi tecnici sulle monoposto della passata stagione. Stando alle proiezioni, dobbiamo aspettarci una griglia di partenza composta dalle B-spec delle monoposto 2020. Per la McLaren, però, il discorso è un po' diverso.

A ritroso nel tempo

Negli ultimi giorni di settembre del 2019 la McLaren si muoveva in chiave futura. La scuderia di Woking, nel fine settimana del GP di Russia, ufficializzava il ritorno con Mercedes, scegliendo tatticamente il 2021 per dare di nuovo vita al binomio.

All'epoca il 2021 era l'anno della rivoluzione regolamentare che avrebbe dovuto dare il via ad una nuova generazione di monoposto. In seguito abbiamo conosciuto il Covid-19: i piani di rivoluzione sono stati spostati di un anno, mentre l'involuzione finanziaria dettava la strada verso misure di contenimento, quindi sviluppi limitati tra le monoposto del 2020 e del 2021.

MCL35M

Lunedì 15 febbraio è il giorno in cui la monoposto 2021 di casa McLaren verrà presentata al pubblico. In quel di Woking hanno già effettuato un fire-up della vettura, come testimoniato dai post sui vari canali social della scuderia.

La "M" nella sigla della monoposto indica la motorizzazione Mercedes, rispolverando una tradizione alfanumerica in voga negli Anni Ottanta e Novanta: mantenere il "codice" del modello, affiancato alla lettera del motorista (come la Brabham BT60Y, motorizzata Yamaha).

Uguale, ma diversa

La McLaren rappresenta l'unica scuderia in griglia nel 2021 ad aver cambiato il fornitore di PU. Tecnicamente parlando, passare da un'unità propulsiva ad un'altra comporta dei cambiamenti radicali nel progetto di una vettura. Geometrie, distribuzione delle masse e caratteristiche meccaniche variano da fornitore a fornitore.

Affinché il pacchetto telaio e PU funzioni bene, bisogna "cucire" bene la monoposto attorno all'unità propulsiva, come se fosse un abito di sartoria. L'impianto di raffreddamento, la fluidodinamica interna e i condotti che girano attorno alla PU costituiscono i punti tecnici più "grossi" da maneggiare.

Il problema è che i "gettoni" spendibili per il 2021 limitano moltissimo le manovre di sviluppo. Come ha fatto la McLaren a conciliare questi due ambiti così in conflitto tra loro?

La ricetta

Le voci raccolte negli ultimi tempi dicono che la maggior parte dei team ha mantenuto circa il 60% delle monoposto 2020 per il 2021. McLaren ha rivelato che il passaggio a Mercedes ha comportato un telaio quasi completamente nuovo.

Il direttore di produzione Piers Thynne ha dichiarato: "Il numero di nuove parti sulla MCL35M è più o meno lo stesso di quando abbiamo costruito la MCL35."

McLaren ha affrontato le limitazioni indotte dal cost cap sulla transizione tecnica tra il 2020 e il 2021 con il ricorso massiccio al TCO. La FIA ha creato un elenco di componenti, dette Transitional Carry Over (TCO), che non rientrano nel computo dei costi per quest'anno. Queste parti possono essere impiegate nel 2021, a patto che siano state utilizzate sull'auto dell'anno scorso.

A tal riguardo Thyenne ha dichiarato: "Abbiamo spinto questi regolamenti TCO al massimo assoluto per consentire il trasferimento di quante più parti possibili, come gli interni del cambio e alcuni componenti delle sospensioni. Quindi, così facendo, non dobbiamo utilizzare una parte del nostro budget 2021 per la loro progettazione e produzione."

Un rischio da correre

Arrivati a questo punto potremmo obiettare che la McLaren goda di un vantaggio tecnico rispetto alle altre scuderie. D'altro canto, la scuderia di Woking sarà l'unica ad affrontare un cambio in corsa nel momento in cui la stabilità sembra un concetto imprescindibile.

La McLaren nel 2020 ha conquistato la terza posizione nel Costruttori e per il 2021 ovviamente punta a consolidare il risultato. Potenzialmente la PU Mercedes può fornire la spinta necessaria per avvicinarsi ai top team, ma il quadro tecnico fa sì che la scuderia di Woking abbia molto di più da perdere che da guadagnare.

Come in una partita a poker, la McLaren si trova nella situazione di giocare una mano molto delicata e molto rischiosa. Solamente a fine anno vedremo se il reparto tecnico avrà fatto bene i propri calcoli o se assisteremo ad un naufragio nelle classifiche. La parte ironica risiede nel fatto che poi sarà il 2022 e si dovrà ricominciare da una specie di foglio bianco.

Luca Colombo