Questa settimana vedremo le scuderie di F1 impegnate in Bahrain con il secondo giro di test pre-stagionali: nella nostra anteprima tecnica analizziamo aspettative e rumors inerenti a questa ultima tornata di prove prima dell'avvio del campionato 2022.

La sorpresa porpoising?

A Barcellona il porpoising ha colto di sorpresa le scuderie, non tanto per la presenza, quanto per l'entità. Questo fenomeno mette i piloti in una situazione indesiderabile, esponendo la vettura ad evidenti sollecitazioni meccaniche e, soprattutto, a possibili perdite di controllo. Al Montmelò quasi tutte le scuderie hanno trovato una soluzione temporanea al problema, estendendo le altezze da terra o praticando qualche apertura sul fondo per consentire "passaggi" di pressione.

In realtà il problema non ha trovato piena risoluzione e le prove sul tracciato del Bahrain rappresentano un nuovo banco di prova. Il circuito dovrebbe presentare una superficie meno levigata e cordoli più aggressivi rispetto al Montmelò. Sconnessioni ed oscillazioni indotte potrebbero innescare ed accentuare più facilmente il porpoising. Considerate le implicazioni sul contro e (soprattutto) sulla sicurezza, affrontare il problema rappresenta un obbligo per le scuderie di F1, anche in ottica futura di gare su tracciati cittadini.

Quasi certamente le scuderie porteranno in Bahrain versioni corrette e nuovamente bilanciate tra fondo e posteriore, così da minimizzare il fenomeno dei pompaggi. Ricordiamo che il porpoising "prende forma" solo in pista, dato che le simulazioni non possono, attualmente, segnalare nulla. Le prove in galleria del vento hanno limitazioni geometriche e dinamiche. Le simulazioni al CFD, invece, hanno limitazioni nella complessità del modello matematico che implementano. La pista soltanto, dunque, darà le necessarie indicazioni.

Novità?

Il formato delle prove collettive pre-campionato, la contingenza sui materiali e il ciclo di produzione industriale fanno sì che nella F1 attuale in sessioni successive di test le scuderie vadano a presentare monoposto sostanzialmente aggiornate.

Il tracciato del Bahrain ha una differente impostazione di disegno rispetto al circuito spagnolo. Al Montmelò, inoltre, il clima è ancora rigido, mentre in Bahrain le temperature andranno ad avvicinarsi a quelle operative che il Circus affronterà lungo le tappe del Mondiale.

Sommando il tutto, le varie monoposto dovrebbero presentare qualche differenza visibile rispetto a Barcellona. Secondo i rumors, la zona che dovrebbe subire la maggior parte degli aggiornamenti è quella del posteriore. Da una parte ovviamente bisogna trovare la quadratura del cerchio per il porpoising, dall'altra bisogna trovare un miglioramento dei flussi intorno al diffusore.

Ad oggi le scuderie hanno affrontato il tema del posteriore suddividendosi in due "scuole". Una prevede la minimizzazione degli ingombri nella zona (es.: Mercedes), l'altra prevede la presenza di volumi per ridurre volutamente lo spazio disponibile per l'aria (es.: Aston Martin). In questa zona della monoposto ricordiamo come vada trattato il tyre wake, cioè la creazione di strutture aerodinamiche non "pulite" da parte del rotolamento delle gomme.

Come al solito i compromessi tecnici hanno dettato tali geometrie in sede di progetto. In questi secondi test, tuttavia, potremmo trovare delle grosse novità, peraltro già attese in casa Red Bull ed in casa Mercedes, meno in casa Ferrari.

F1 senza sidepod?

Sta facendo parecchio scalpore la speculazione, riportata da testate italiane, per cui la Mercedes dovrebbe presentare una monoposto sostanzialmente senza pance laterali. Il fatto che la scuderia di Brackley porti degli aggiornamenti sostanziali è già noto. L'idea di non avere sidepod lascia un po' perplessi, pensando alle richieste strutturali nella zona e pensando a come potrebbe funzionare un sistema di raffreddamento con prese dinamiche probabilmente centralizzate sull'airscope.

Vedremo cosa succederà: plausibilmente possiamo immaginarci una Mercedes con fiancate ulteriormente ridotte, à la Red Bull. Attenzione, perché, detta in maniera molto semplificata, le dimensioni geometriche della zona sono vincolate da regolamento in funzione del posizionamento di altri elementi della vettura. In altre parole, e in questo contesto vanno inseriti le speculazioni su aggiornamenti su una sottile zona di confine del regolamento, Mercedes (o anche altri) potrebbero aver trovato una lettura del regolamento che va contro lo spirito, ma che apre nuove vie tecniche sulle monoposto.

Vedo non vedo

Per quanto riguarda quello che non vedremo direttamente, segnaliamo due ambiti. Il primo concerne gli elementi aerodinamici, soprattutto nella loro natura "elastica". Stando alle varie speculazioni, il lavoro avanza su concetti come cedimenti controllati sulle strutture alari ed anche fondi che vanno a stallare in velocità. Nulla di tutto questo, tema molto al limite per quanto riguarda il Regolamento, trova conferma nelle dichiarazioni delle scuderie, tuttavia fa pensare il fatto che, per esempio, l'Alfa Romeo abbia dovuto, tra i test, rinforzare (ed aumentare di peso) un fondo troppo leggero e troppo flessibile.

Per il secondo ambito, capiremo meglio come funzionano, chissà quanto portate al limite, le PU per la nuova composizione E10 di carburante. Teoricamente in Spagna quasi nessuno ha spinto troppo su questo elemento, privilegiando il collaudo funzionale e la messa in cascina di qualche chilometro in più. Il caldo e la presenza di sabbia nell'atmosfera dovrebbero rappresentare una sfida più probante nei confronti delle PU e dei sistemi di raffreddamento, che vanno a dettare molte geometrie sulle monoposto.

I test in Bahrain di F1 confermeranno i risultati di Barcellona? Chi giocherà a nascondino e chi "sparerà" risultati a sensazione? Tempo qualche giorno e lo scopriremo.

Luca Colombo