F1 | Red Bull, è il momento di decidere: chi dovrà affiancare Verstappen?
Laurent Mekies è ormai chiamato ad una scelta complicata: trovare il team mate dell'olandese nel 2026

È il ruolo forse più ingrato di tutto il Circus della F1. Il compagno di squadra di Max Verstappen, chiunque egli sia, sa benissimo che dovrà fare i conti con uno dei confronti meno agevoli della storia recente del motorsport. Tutti ne sono usciti scornati, bene o male; ora, però, per Laurent Mekies è arrivato il momento di prendere la decisione definitiva.
Il sedile che scotta (anche per ottimi piloti)
La girandola di piloti alternatasi sul sedile Red Bull accanto a quello del quattro volte campione del mondo è veramente impressionante, per diversi motivi. In primo luogo, per i numeri importanti; dal 2019 in poi, infatti, anno della separazione da Daniel Ricciardo, sono stati ben cinque i drivers che si sono alternati alla guida della vettura di Milton Keynes. Una media importante, se consideriamo che Sergio Perez è stato il più longevo, con quattro stagioni di militanza.
L’altro fattore che in qualche modo fa riflettere è la qualità dei personaggi che si sono calati in quel cockpit: Alex Albon, Pierre Gasly, lo stesso Perez, per arrivare poi a Lawson e Tsunoda. Di questi ultimi parleremo a parte, ma andando indietro risulta evidente una qualità elevatissima. Il fatto che la debuttante Cadillac abbia selezionato il messicano (ragioni di sponsor a parte) parla da solo, e anche i due che lo hanno preceduto sono divenuti le colonne portanti dei team in cui si sono poi accasati. Gasly era anche riuscito a portare a casa il successo nella rocambolesca gara di Monza nel 2020. Insomma, la qualità l’ha sempre fatta da padrona, ma ciò non è bastato a renderli immuni dalla “legge Verstappen”. E questo, checché se ne dica, resta il fattore principe da valutare.
Lawson e Tsunoda, uno swap poco produttivo
La stagione 2025 era iniziata con un certo marasma all’interno del team Red Bull, con la faida interna tra il clan Verstappen e Christian Horner a lacerare continuamente l’ambiente. La scelta, effettata nel finale del 2024 di promuovere Liam Lawson da Racing Bulls non aveva stupito nessuno; il kiwi, infatti, pareva avere tutte le carte in regola per essere il team mate ideale dell’olandese che si era appena portato a casa il quarto alloro iridato. Le cose, come sappiamo, sono andate ben diversamente.

Le prime due uscite stagionali, a Melbourne e Shanghai, lo hanno visto costantemente in ultima posizione, senza mai trovare il feeling giusto con una vettura che, inutile negarlo, si adatta perfettamente alle caratteristiche di Max, ma molto spesso risulta un oggetto misterioso per chiunque altro ci salga. La decisione presa dallo staff Red Bull di sostituirlo a partire da Suzuka con il più esperto Yuki Tsunoda, ora lo possiamo dire, non ha certo dato i risultati sperati. Ventotto i punti portati a casa fino ad ora dal giapponese, contro i trenta totalizzati da Lawson dal momento del suo ritorno a Faenza. Ma, al di là dei freddi numeri, che comunque già ci danno un’idea abbastanza precisa della situazione, c’è quello che è ben visibile in pista, e cioè prestazioni non certo all’altezza neanche da parte di Tsunoda. Ed è proprio questa mancanza di velocità e costanza che lascia aperta la porta a tanti dubbi in merito al futuro, anche perché il neozelandese ha invece dimostrato di sapersi riprendere bene dopo un colpo che avrebbe messo al tappeto anche il più esperto e navigato dei piloti. È una domanda a cui dare risposta è veramente complicato, ma dobbiamo comunque provarci: chi dovrà essere il designato ad affiancare Max Verstappen in una stagione, il 2026, che si preannuncia fondamentale per il futuro?
Lindblad spinge, qualcuno dovrà fare posto

La situazione Red Bull è ovviamente legata a doppio filo a quella Racing Bulls, secondo team in F1 di proprietà del marchio austriaco e da sempre scuderia che “alleva” i talenti da portare poi alla casa madre. Oggi, a Faenza c’è una grande certezza, che risponde al nome di Isack Hadjar. Il franco-algerino ha mostrato, tra alti e bassi tipici dei rookie e per questo assolutamente trascurabili nella valutazione complessiva, di essere molto veloce e affidabile, in grado di diventare un potenziale campione nel corso della sua carriera. Non ha certamente sfigurato nei confronti né di Lawson né di Tsunoda, e il futuro sembra essere dalla sua parte. Accanto a lui, nel 2026, pare ormai certa la promozione di Arvid Linblad, al momento impegnato in una prima stagione in Formula 2 tra alti e bassi, forse leggermente al di sotto delle aspettative. Il suo ingresso, però, comporterebbe per forza di cose la fuoriuscita di uno tra Lawson e Tsunoda, che si troverebbe ad essere al di fuori così dei piani del team di Milton Keynes.
La decisione di Laurent Mekies, se non è già stata presa, è certamente una di quelle difficili. Sono diverse le voci che si stanno accavallando in questi giorni; tra queste, alcune vorrebbero Yuki Tsunoda in contatto con Dale Coyne Racing per un 2026 in IndyCar. Se fosse reale, questa andrebbe a designare in pratica il ritorno di Lawson tra i titolari in Red Bull, salvo sorprese che avrebbero del clamoroso. La sensazione, oggi, è che la scelta sia comunque molto complicata. A guardare bene il quadro completo, la soluzione più logica potrebbe essere quella di dare una seconda chance a Liam Lawson; è sotto gli occhi di tutti come la sua sostituzione dopo soli due weekend sia stata, se non errore, quantomeno una mossa avventata. Al kiwi non è stata data nessuna possibilità reale di mostrare le proprie qualità. Certo, una eventuale conferma di Tsunoda al suo posto non stupirebbe, e probabilmente potrebbe rappresentare una ricerca di stabilità in qualche modo necessaria, anche se francamente il giapponese ha fatto poco per meritarsela. Senza dimenticare poi il suo legame con Honda, che dalla prossima stagione non sarà più partner di Red Bull.
Altre soluzioni, a partire dalla promozione di Hadjar, rappresenterebbero un vero e proprio salto nel vuoto che potrebbe avere ripercussioni significative. Alcuni si sono già adoperati per accostare il franco-algerino al team di Milton Keynes, ma francamente questa potrebbe essere una mossa azzardata, una di quelle che in passato, in casa Red Bull, hanno fatto più danni della grandine. Tutto sommato, dunque, la scelta di Lawson parrebbe essere la più logica, almeno stando a quello che la pista ci ha detto finora. Staremo a vedere, dunque: il posto più scomodo del Circus cerca ancora un coraggioso che voglia occuparlo in pianta stabile.
Nicola Saglia