F1 | Miami, il rinnovo e… i tifosi che si svegliano tardi
Il Circus correrà in Florida fino almeno al 2041, e i fans fanno sentire la propria voce. Un po' tardi, verrebbe da dire.

La notizia è arrivata nella giornata di venerdì: il Gran Premio di Miami di F1 resterà in calendario almeno fino al 2041. Un rinnovo a lunghissimo termine, che porterà il Circus a disputare venti edizioni consecutive della gara nello Stato del Sole Splendente. Ovviamente, la fanfara orchestrata da Liberty Media ha fatto squillare tutte le sue trombe per celebrare l’avvenimento; peccato che, ad annusare un po’ l’aria che tira, gli unici soddisfatti della cosa siano pochi tra gli addetti ai lavori.
Domenicali: “Una dimostrazione di ambizione”
Quello di Miami è un evento che va ben oltre la gara in sé. Anzi, a ben guardare, il Gran Premio corso domenica, per quanto godibile, nella mente degli organizzatori è forse la cosa che ha meno spazio rispetto a tutto il contorno. In più di un’occasione, durante le ore di dirette dalla Florida, l’evento ci è stato presentato come “The place to be”, il luogo dove tutti vogliono essere. Ma non certo per lo sport in sé, anzi, per tutto il resto che vi gravita intorno. Lo show business, qui, viaggia più forte che in ogni altra tappa del Mondiale, e Domenicali, insieme ai vertici di LM, ha colto la palla al balzo.
In soli tre anni, il Gran Premio di Miami si è affermato come uno degli eventi più importanti e spettacolari del nostro calendario, uno straordinario esempio di qualità e visione che rappresenta davvero lo spirito e l'ambizione della Formula 1 negli Stati Uniti. L'estensione di questo accordo fino al 2041 è un traguardo strategico di enorme importanza, che rafforza la nostra presenza in America e consolida il legame sempre più profondo con la nostra fan base, in costante crescita e appassionata come mai prima d'ora.
A leggere queste parole, pare che l’entusiasmo sia alle stelle per tutti, dai promoter agli spettatori fino alla tanto sbandierata “fan base” mondiale, creata soprattutto a favore di social. Bene, la notizia è questa: per la prima volta, forse, dall’avvento di Liberty, il lungo rinnovo di Miami ha suscitato un’ondata di sdegno che, di questi tempi, non ci aspettavamo.
La fan base si sveglia, con anni di ritardo

Ora, è vero, su queste colonne siamo sempre stati distanti dall’inseguimento del trend social a tutti i costi, evidenziando quanto quel mondo, in larga parte, sia ben lontano dalla realtà, nonostante i padroni del vapore si ostinino a sciorinare numeri in merito come fossero la Bibbia. Questa volta, però, una riflessione seria va fatta, perché il mondo virtuale ha fatto sentire la sua voce in maniera importante, evidenziando come, in definitiva per la prima volta, il rinnovo tra la F1 e Miami sia ben lontano dall’essere stato accettato in maniera positiva.
Basta farsi un giro sotto i post pubblicati dal campionato nelle varie pagine e tradurre la maggior parte dei commenti per rendersi conto che in pochi sono veramente soddisfatti. Il tenore, sostanzialmente, è il seguente: tracciati storici, belli e impegnativi, che richiedono sforzi enormi a piloti e mezzi sono costretti a trattare rinnovi faraonici in un’epoca complicata, mentre questi eventi dove lo sport non è mai al centro la fanno sempre più da padroni. Chiaro, le sfaccettature sono diverse, ma il riassunto è questo.
Bene, non è per voler fare sempre i soliti bacchettoni, ma... cari appassionati, cara “fan base”, come va di moda chiamarla, buongiorno e benvenuti! Va bene lo sdegno, è perfetta la voglia di riavere in calendario le piste “da pelo” (e non perché siano semplicemente “storiche”), ed è anche giusto sottolineare come il tracciato di Miami sia un inutile guazzabuglio in un parcheggio di uno stadio. Ma queste cose, dobbiamo sottolinearlo, qualcuno, tra cui noi di Livegp.it, le dice da anni senza essere minimamente calcolato, anzi, spesso essendo tacciato di passatismo e incapacità di guardare al futuro. Bene, cari tifosi da social: noi quando hanno eliminato il Paul Ricard, quando hanno tagliato le gambe a Imola, quando dicevano di voler togliere le prove libere, c’eravamo, e abbiamo anche “urlato” a modo nostro, senza slogan e frasi fatte, ma con tanta passione. Voi eravate a cena? Dormivate?
Adesso scoprite che la F1 è un mondo auto riferito, a cui delle opinioni dei tifosi importa il giusto, cioè molto poco, e che lo sport sta tragicamente passando in secondo piano nonostante stiamo vivendo una delle epoche con più campioni e fenomeni veri in pista. Ora che vi toglieranno Imola, Spa a anni alterni, Zandvoort, e che del doman non v’è certezza a causa dei nuovi regolamenti urlate come leoni, ma prima eravate pecorelle dal like facile alla foto del cagnolino del campione di turno o al mega DJ pagato milioni per far finta di fare musica per 10 minuti prima del giro di ricognizione. Benvenuti nel mondo reale, chissà che una vera “class action” fatta da appassionati veri non inizi, questa volta, a cambiare seriamente le cose, anche se ne dubitiamo fortemente.
Nicola Saglia