F1 | GP Stati Uniti: Verstappen firma la pole, Norris battuto per 71 millesimi
Max firma un giro capolavoro e strappa la pole position a Lando Norris per appena 71 millesimi

Una manciata di millesimi, un lampo improvviso, un giro che vale oro. Max Verstappen firma la pole position per la Sprint Race del GP Stati Uniti, beffando Lando Norris all’ultimo respiro. Sul Circuit of the Americas, il quattro volte campione del mondo ha tirato fuori la zampata che solo i grandi sanno piazzare quando la pressione sale e il cronometro non perdona. Il tempo di 1:32.143 non è solo il migliore della sessione, ma rappresenta un messaggio forte e chiaro: quando si tratta di andare a prendersi la pista, Verstappen è ancora l’uomo da battere.
McLaren ci crede, Verstappen la castiga
Il venerdì texano si era aperto nel segno di McLaren. Lando Norris aveva dettato il passo nelle FP e confermato la sua superiorità nei primi due segmenti di Sprint Qualifying, piazzandosi costantemente davanti a tutti. La MCL39 sembrava perfettamente a suo agio nel primo settore, pulita nei cambi di direzione e stabile sul veloce. In SQ1 e SQ2 Norris è apparso padrone del gioco, con Oscar Piastri alle sue spalle a completare un pacchetto McLaren solido, ordinato e tremendamente efficace. La sensazione era quella di un duello a due con Red Bull, ma con la bilancia che pendeva verso Woking. Poi, nel momento decisivo, Max ha cambiato le carte in tavola. Un’uscita impeccabile dalla curva 11, una staccata chirurgica in fondo al rettilineo, traiettorie rasenti al limite: Verstappen ha piazzato un giro pulito e cattivo allo tempo stesso. La differenza finale? 71 millesimi. Un soffio, ma sufficiente per ribaltare la sessione.
Una pole che vale più dei punti
A livello numerico, la pole sprint non assegna punti. Ma nella dinamica di un mondiale aperto e combattuto, rappresenta un’arma pesante. Verstappen, pur inseguendo nel campionato, sa che ogni dettaglio conta. Partire davanti nella Sprint significa controllare la partenza, gestire la gomma e, potenzialmente , accorciare il distacco. Per la McLaren, invece, è un colpo psicologico non da poco. Norris e Piastri si erano mostrati a loro agio per tutta la sessione, ma si sono ritrovati a guardare di nuovo l’ala posteriore della RB21. E in una stagione dove il margine d’errore è ridotto all’osso, il morale conta quanto i cavalli.
Un giro da manuale
Austin è una pista che non perdona. Il primo settore, con la salita verso curva 1 e i rapidi cambi di direzione, esalta la precisione; il rettilineo lungo richiede motore e velocità di punta; l’ultimo tratto, tecnico e insidioso, pretende trazione e concentrazione. Nel giro decisivo, Verstappen ha limato ogni dettaglio. Ha tenuto una traiettoria molto aggressiva in curva 1, sacrificando leggermente l’uscita per preparare meglio la sequenza veloce che segue. Nella S, ha mostrato un controllo quasi chirurgico, senza correzioni visibili, segno di una vettura perfettamente bilanciata. Il vero colpo è arrivato nella zona centrale: lì dove molti hanno faticato a tenere viva la gomma soft, Verstappen è riuscito a non farla scivolare, mantenendo grip e velocità costante. E quando è arrivato alla staccata del tornantino, sapeva già di avere tra le mani un giro che valeva la pole.
Verstappen: “Serviva un giro perfetto”
Il sorriso è tornato sul volto di Max. Dopo aver tagliato il traguardo, l’olandese è apparso concentrato, quasi freddo. Solo dopo la conferma della pole ha lasciato spazio a qualche sorriso in più.
«È stata una qualifica intensa. In tutti i segmenti siamo stati molto vicini, ma sapevo che serviva un giro perfetto alla fine. Con le gomme soft è complicato trovare il momento giusto, ma ci siamo riusciti. Domani sarà una bella battaglia: McLaren è forte, ma siamo pronti.
Parole che raccontano una fiducia ritrovata dopo qualche weekend complicato per la Red Bull. A Milton Keynes hanno lavorato molto per migliorare la gestione della mescola più morbida, e i risultati iniziano a vedersi.

Red Bull ritrova smalto
La sensazione è che Red Bull abbia ritrovato una parte della solidità che sembrava smarrita in alcuni weekend precedenti. Verstappen non è apparso costretto a forzare oltre misura: la macchina ha risposto bene e il set-up trovato nelle libere ha dato fiducia. La partenza davanti sarà un vantaggio, ma non una garanzia: con Norris e Piastri subito dietro, ogni errore potrà essere punito. Il margine è talmente sottile che anche una gestione errata della temperatura gomme potrebbe ribaltare gli equilibri.
La Sprint di Austin si annuncia esplosiva
Pole di Verstappen, McLaren in agguato, Ferrari che proverà a inserirsi con Charles Leclerc e Lewis Hamilton, e un pubblico texano pronto a farsi sentire. Gli ingredienti per una Sprint ad alta tensione ci sono tutti. Verstappen partirà con l’obiettivo di controllare la corsa e trasformare questa pole in punti preziosi. Ma Norris e Piastri hanno dimostrato più volte di avere il ritmo e l’aggressività per infastidirlo. In mezzo, c’è una Red Bull che vuole dimostrare di non essere solo un’ombra del passato, ma ancora una realtà vincente.
La sensazione, a poche ore dal via, è chiara: questa Sprint potrebbe pesare più di quanto dica la classifica.
Vincenzo Buonpane