Credits: Pirelli
Credits: Pirelli

Una gara Moto2 che ha completamente soverchiato i pronostici quella di esordio delle nuove mescole Pirelli. Il tema gomme ha sicuramente dato una mano a parlare della classe intermedia del Motomondiale, che ha visto nel GP del Qatar dei protagonisti inattesi alla vigilia. Per la casa italiana quello a Lusail è stato un debutto da dimenticare.

Pirelli, che caos in Moto2

La classe intermedia del Motomondiale con il precedente fornitore di pneumatici, ovvero Dunlop, ha sempre avuto problemi di messa in temperatura delle mescole, cosa non indifferente per una categoria monomotore e con una potenza importante con i propulsori Triumph. Pirelli è sbarcata tra i prototipi con l'intento di migliorare questo aspetto, vista l'esperienza ormai ventennale maturata nel WorldSBK. Per la Moto2 gli unici dati erano arrivati dai test di Valencia, Portimão e Jerez de la Frontera, dando dei buoni riscontri cronometrici sia sul giro secco che sul passo gara. Le aspettative erano quindi alte. 

Arrivati in Qatar, sede della prima corsa dell'anno 2024 si sono cominciati a verificare dei problemi abbastanza importanti di degrado delle mescole, soprattutto per le SC1, ovvero due coperture disponibili anche in WorldSBK. Complice la pioggia del venerdì, la griglia Moto2 è arrivata in gara senza avere riferimenti. Ovviamente le scelte di gomme sono state svariate con la SC1 a farla da padrona, come consigliato dal fornitore stesso. Una scelta che non si è rivelata vincente, soprattutto per quanto riguarda l'incriminata gomma posteriore. Infatti, i tre piloti del podio hanno optato per una SC0 posteriore, gomma più soffice ma più prestante nell'arco del Gran Premio.  

Arbolino e Aldeguer i grandi delusi

Se in Moto2 ci sono state delle belle sorprese come i primi podi nella categoria per Barry Baltus e Sergio García, con il ritorno alla vittoria di Alonso López, ci sono stati altrettanti grandi delusi. Su tutti, come non citare due pretendenti al titolo come Fermín Aldeguer e Tony Arbolino. Il pilota Boscoscuro arrivava da una qualifica complicata, chiusa in 10ª posizione. Complice uno start non di certo eccezionale, il #54 si è visto costretto a risalire la classifica nelle prime tornate. Arrivato al 8° posto nell'arco del settimo giro di gara, è iniziata la crisi per il classe 2005 promesso a Prima Pramac Racing per il 2025. I cronometrici si sono alzati drasticamente, con il 18enne che ha chiuso la prima gara stagionale fuori dai punti in 16ª posizione. Peggiore il tracollo di Arbolino, 4° nei primi due giri ma poi sceso fino alla 20ª posizione finale: “Non ho fatto la gare come volevo. Non ho spinto nei primi giri, ma fin dall'inizio ho avuto un brutto feeling con la gomma posteriore - ha dichiarato l'italiano nel post gara - Ho perso grip, andando spesso largo e non riuscendo più a superare”.

Escrig e Artigas costretti al pit-stop, Guevara addirittura ritirato

I due top rider non sono stati gli unici a lamentare dei problemi: a Izan Guevara e la coppia Forward Racing è andata decisamente peggio. L'iridato Moto3 2022 aveva dato dei buoni segnali, facendosi finalmente vedere nelle posizioni che contano. Lo spagnolo di CFMOTO è stato costretto al ritiro dopo un calo repentino della gomma posteriore.

Dopo l'incidente con un altro pilota, che mi ha fatto perdere qualche posizione, stavo rimontando piuttosto bene. Purtroppo, dal 5° giro ho perso aderenza nella gomma posteriore. Ho provato a tenere duro il più possibile, ma quando non riuscivo più a girare sono rientrato ai box e mi sono ritirato.

Álex Escrig, giovane spagnolo del team Forward Racing, così come il compagno Xavier Artigas, hanno addirittura preso la via dei box per effettuare un pit-stop. Il primo si è fermato al 8° giro di gara, mentre il rookie ex Moto3 ha atteso fino all'undicesima tornata.

Da Pirelli traspare ottimismo

Come in tutte le dispute, è giusto sentire entrambe le parti. Se da un lato la maggior parte dei piloti sono delusi dal debutto di Pirelli come fornitore in Moto2, dall'altra parte l'azienda milanese c'è comunque ottimismo. Stando alle parole di Giorgio Barbier, il weekend qatariota non è stato da buttare nella classe cadetta, sottolineando le grandi prestazioni ottenute in Moto3. 

Considerando che questo, oltre ad essere il nostro primo Gran Premio, è anche uno dei tracciati più impegnativi per i pneumatici tra quelli in calendario, possiamo ritenerci soddisfatti delle prestazioni dimostrate dalle nostre gomme. In Moto3 abbiamo visto una gara molto veloce, con un miglioramento del tempo sul giro di quasi due secondi rispetto al 2023, quindi senz’altro un risultato estremamente positivo. In Moto2 un miglioramento così lampante è mancato ma, come dichiarato già ieri, i piloti hanno avuto meno tempo per provare: sia nei test di Portimão che nella Practice 1 del venerdì sera hanno girato pochissimo causa maltempo e, come risultante, per la gara c’è stata molta incertezza sulla scelta pneumatici e si sono viste diverse alternative in campo: chi ha usato la SC1 posteriore, che fino a ieri sembrava essere l’opzione migliore per la gara, oggi è stato penalizzato a vantaggio di chi invece ha montato la soft SC0, la mescola scelta da tutti i piloti a podio. Ad ogni modo c’è consapevolezza che in Moto2 c’è ancora margine di miglioramento, il set up delle moto richiederà qualche GP per essere ottimizzato e anche i piloti avranno bisogno di un po’ di tempo per adattarsi ai nostri pneumatici ma direi che già oggi con le moto riescono ad avere uno stile di guida molto più aggressivo che in passato e questo è senz’altro un segnale positivo.

Giacomo Da Rold