La partenza del XPel GP della passata stagione
Credits: IndyCar Official website

Dal Gateway Arch di St. Louis alle foreste intorno a Elkhart Lake: la IndyCar completa un double-header di gare ricco di emozioni nella regione del Wisconsin compresa tra Milwaukee e Green Bay. Un tracciato iconico quello di Road America, da sempre un vero e proprio banco di prova per piloti e mezzi, dove le abilità tecniche vengono messe in risalto dal disegno della pista e dalle insidie che nasconde. 

Il tracciato

Credits: IndyCar Official website

In più di cinquant’anni di gare, la pista di Road America si è ritagliata un pezzo di storia importante per le gare in Nord America in generale, e per la IndyCar in particolare. Più di quattro miglia di lunghezza, 14 curve insidiosissime e continui saliscendi formano un mix ideale per gli spettatori, ma potenzialmente ricco di insidie e trabocchetti per tutti i piloti impegnati in pista. 

La linea dello start è situata sullo scollinamento che caratterizza il lungo rettifilo di partenza, e che porta direttamente verso la prima staccata. In discesa, molto insidiosa, curva 1 è una secca 90° verso destra, che presenta un’ampia via di fuga in asfalto e consente diverse possibilità di sorpasso. Discorso abbastanza simile per curva 3, che immette nel rettilineo opposto ai box, il Moraine Sweep. Con la staccata per curva 6 inizia forse la parte più interessante della pista, quella più guidata. 

La secca sinistrorsa di Hurry Downs immette nel settore forse più leggendario di tutta la pista, con il Carousel a farla da padrone. Si tratta di un lunghissimo curvone verso destra, con un leggero banking, in cui i piloti devono tenere giù il piede fino ad andare a lambire il cordolo esterno. Con gli alberi che passano veloci a fianco, ecco arrivare la Kink e, dopo il rettilineo di Kettle Bottoms, la staccata della Canada, dove gli attacchi sono frequenti ma la vicinanza delle barriere spesso costringe ad alzare il piede. Terminate le difficoltà maggiori, le ultime pieghe portano direttamente alla salita finale, dopo aver lasciato l’ingresso della pit lane sulla destra. 

I piloti

Le prime due posizioni registrate a St. Louis hanno sicuramente consacrato Pato O’Ward e Kyle Kirkwood nel ruolo di inseguitori designati del “fuggitivo” Alex Palou. Dopo il colpo a vuoto di Detroit, sull’ovale di Gateway lo spagnolo è tornato in top ten, e ora guida la classifica con 335 punti, mentre il messicano lo insegue a quota 262. Alle sue spalle, ma solo di due lunghezze, il pilota Andretti, l’unico a trionfare in questo 2025 quando Palou non è salito sul gradino più alto del podio. Certo, O’Ward è risultato fino ad ora più continuo, ma il driver di Jupiter ha mostrato di essere veramente in forma in questo ultimo periodo, conquistando anche la sua prima vittoria su un ovale. 

Quarto in classifica è ora Christian Lundgaard, poco brillante in Illinois, mentre alle sue spalle continua la rimonta di Scott Dixon, autore di un brillante quarto posto nell’ultima gara. Will Power, in settima piazza alle spalle di Felix Rosenqvist, è il primo degli uomini Penske. La gara di Elkhart Lake potrebbe essere l’ultima prova d’appello per il team del Capitano, in difficoltà come raramente era avvenuto negli anni passati.   

Gli orari del weekend

Come sempre, la gara di Road America sarà trasmessa in diretta da Sky Sport, mentre il resto del weekend sarà visibile con il commento in lingua originale sulla piattaforma IndyCar Live

Venerdì 20 giugno

FP1: 23:30-00:30 (diretta IndyCar Live)

Sabato 21 giugno

FP2: 18:00-19:00 (diretta IndyCar Live)

Q: 21:30-22:30 (diretta IndyCar Live)

Domenica 22 giugno

Warm Up: 17:00-17:30 (diretta IndyCar Live)

XPel GP: 20:30-22:30 (diretta Sky Sport HD)

Nicola Saglia