La storia del Mondiale Superbike ci insegna che campionati altamente tirati si possono decidere all’ultimo round della stagione, spesso tra due compagni di squadra o di marca. In questa lista abbiamo messo assieme i Mondiali decisi all’ultimo round della stagione o anche all’ultima gara dell’ultimo round.

Con il Mondiale Superbike 2020 messo all’angolo dal Covid-19, un ripasso della storia del campionato è sempre ben visto: così abbiamo pensato di ripercorrere quelle storie caratterizzate dai last round deciders, ovvero di quei mondiali assegnati all’ultimo round della stagione.

Stagione 1998

Primo mondiale deciso all’ultimo round. Sugo, Giappone: il titolo se lo contendono Troy Corser ed Aaron Slight. La caduta di Corser nel warm up (lesione alla milza e fratture delle costole) apre la strada al neozelandese Slight per portarsi a casa il titolo. Ma, come dice il famoso detto “tra i due litiganti il terzo gode”, alla fine è Fogarty a portarsi a casa il suo terzo titolo mondiale grazie ad un 1° ed un 4° posto nelle due gare ed alla prova scialba di Slight.

Stagione 2002 

Stagione incredibile quella del 2002. Fino a Laguna Seca dominio totale di Troy Bayliss, fresco campione del mondo 2001 e desideroso di bissare il titolo nella stagione 2002. Da Laguna Seca in poi risorge Colin Edwards, grazie anche a qualche sfortuna di Bayliss (a Brands Hatch in prova viene abbattuto da Xaus, ma in gara riesce a fare 3° e 2°). Assen è un po’ il punto di svolta della stagione perché arriva il primo errore pesante di Bayliss: scivolata in gara-2 ed Edwards passa al comando del campionato. Imola 2002 è una gara che rimarrà nella leggenda del Mondiale Superbike: una battaglia epocale tra Bayliss ed Edwards, fino alla bandiera a scacchi di gara-2. Vince Edwards che si porta a casa anche il titolo, ma gli applausi vanno anche a Bayliss per la gara disputata.

Stagione 2004 

Usciti Hodgson e Xaus (campione e vice campione 2003), in Ducati puntano tutto sul giovane Toseland e sull’esperto francese Laconi. Mai scelta fu più azzeccata. La lotta per il titolo, infatti, è una questione interna del team Fila Ducati, con Toseland mostro di regolarità e Laconi più discontinuo. Si arriva a Magny Cours, a casa di Laconi, ultimo round della stagione. Tutto fa presagire una vittoria del pilota di casa, leader di campionato ad Imola, ma un 1° ed un 2° posto nelle due gare regalano il primo alloro iridato al giovane James Toseland. A Laconi rimane la magra consolazione di essere il pilota più vittorioso della stagione con sette successi.

Stagione 2007 

Il 2007 vede di nuovo Noriyuki Haga nel ruolo di contendente al titolo mondiale. L’antagonista non è però Bayliss (autore di sei vittorie con una Ducati 999 arrivata al limite dello sviluppo), ma è di nuovo James Toseland, passato in Honda l’anno prima. E’ ancora una volta l’ultimo round a decidere la sfida per il titolo. Magny Cours, 2007: Haga ha l’obbligo di vincere e sperare in un passo falso di Toseland, 11° in gara-2 ad Imola. Toseland può gestire il vantaggio che ha per laurearsi campione per la seconda volta. E così succede. Haga fa doppietta mentre Toseland coglie un 7° ed un 6° posto che gli regalano il secondo titolo per soli 2 punti di vantaggio sul giapponese.

Stagione 2009

Nel 2009 fa il suo ingresso nel Mondiale Superbike Ben Spies, proveniente dall’AMA. Contro di lui lo squadrone Ducati con Haga e Michel Fabrizio. La stagione vive tutta sul duello tra Texas Terror sulla Yamaha e Nitro Nori con la Ducati. Spies si porterà a casa 14 vittorie contro le 8 di Haga, ma il titolo andrà ancora una volta all’ultimo round della stagione, Portimao. Imola e Magny Cours le gare chiave per Haga: 4 podi per il giapponese contro l’unico podio del pilota Yamaha. Portimao, 2009, la gara decisiva della stagione: Haga contro Spies. Haga si ritira in gara-1 ed apre la strada a Spies, che si presenta in gara-2 con 15 punti di vantaggio. In gara-2 è doppietta Ducati con Fabrizio davanti ad Haga, ma il 5° posto regala a Ben il suo primo ed unico titolo in carriera con 6 soli punti di vantaggio su Nori.

Stagione 2012

Anno nuovo e nuovi protagonisti alla ribalta. Max Biaggi, pilota titolare Aprilia e vincitore del titolo 2010, Tom Sykes, alla terza stagione in Kawasaki con una moto cresciuta di competitività, e Marco Melandri nuovo pilota BMW. La stagione vive sul grande duello tra questi tre piloti mentre Checa, campione nel 2011, annaspa con la Ducati. Lo spagnolo è stato grande protagonista ad inizio stagione centrando quattro vittorie (doppietta ad Imola), ma poi alla distanza sono usciti Biaggi, Sykes e Melandri. Dopo il round in Russia Melandri è leader del campionato, ma quattro ritiri consecutivi tra Germania e Portimao lo tolgono dalla lotta per il titolo. Rimangono solo Biaggi e Sykes a spartirsi il bottino. Max a Portimao fa 4° e 3° con Tom che vince gara-1, ma si ritira in gara-2, aprendo la strada a Biaggi. Il finale è tutto da scrivere. Magny Cours, 2012: ancora una volta è la pista francese a decidere il destino del Mondiale piloti. Si corre sotto l’acqua. Prima di gara-1 Sykes e Melandri sono ancora in lizza per il titolo con circa 30 punti di distacco da Biaggi. Max però in gara-1 cade con Melandri 2° e Sykes 3°. In gara-2 è Melandri a salutare la compagnia ritirandosi dopo 5 giri, lasciando spazio a Sykes e Biaggi. Tom vince la gara, ma il 5° posto è sufficiente a Biaggi per bissare il titolo 2010 con appena mezzo punto di vantaggio su Sykes. A Sykes rimane l’amaro in bocca per il distacco esiguo.

Stagione 2013 

Tom Sykes ha l’obbligo di lasciarsi alle spalle la grande delusione del 2012 e vuole fortemente il titolo grazie anche ad una Kawasaki ancora più competitiva dell’anno precedente. L’Aprilia campione uscente ha puntato su Laverty per il dopo Biaggi e l’irlandese non tradisce le aspettative della casa di Noale. Sono quindi i due britannici a giocarsi il titolo 2013 e sono anche i più vittoriosi in stagione, entrambi con nove successi. Con due piloti di questo livello il titolo non può far altro che arrivare all’ultimo round disponibile, Jerez. In Spagna i due sfidanti arrivano con umori differenti: Sykes galvanizzato dalla doppietta in Francia, con Laverty due volte sul podio. A Jerez Laverty ha il compito di vincere e sperare in un passo falso di Sykes per portare a casa il titolo. Eugene non tradisce Aprilia e centra una doppietta con anche un sorpasso da leggenda su Melandri, ma il 3° posto in gara-1 ed il 2° in gara-2 consentono a Sykes di portarsi a casa il titolo sfiorato nel 2012. Magny Cours 2012 è vendicata per Sykes.

Stagione 2014

Tom Sykes ci ha preso gusto ed anche in questa stagione è partito con l’obiettivo di lottare per il titolo e bissare quello dell’anno prima. Sulla sua strada si trova però ancora un pilota Aprilia: non più Laverty, ma Guintoli. La lotta quindi è tra loro due per il titolo mondiale, in una stagione che vedrà anche le polemiche interne in Kawasaki per il contatto Baz-Sykes in Malesia. Premessa che porta al round qatariota: in Francia Guintoli ottiene la vittoria in gara-1 ed il secondo posto in gara-2, mentre Sykes centra due quarti posti. Si arriva in Qatar con Sykes in testa al mondiale con 12 punti di vantaggio su Guintoli a 2 gare dalla fine. In gara-1 la vittoria va a Guintoli davanti a Baz e Sykes, con Tom che si ritrova un vantaggio ridotto a soli 3 punti, anche grazie al mancato gioco di squadra di Baz che non ha lasciato passare il suo capitano. In gara-2 vince ancora Guintoli con Rea secondo e Sykes terzo. Sylvain Guintoli vince il titolo piloti 2014 con 6 punti di vantaggio su Sykes.

Il resto è storia recente con il domino incontrastato di Jonathan Rea…

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Marco Pezzoni