Una gara incredibile con un finale al cardiopalma quello della Moto3 ad Assen che premia per la prima volta in carriera Ayumu Sasaki con l'Husqvarna del Max Racing Team. Il giapponese si è preso la vittoria al termine di un ultimo giro incredibile dove ha saputo resistere agli attacchi della coppia GasGas. Izan Guevara chiude in seconda piazza davanti al leader del mondiale Sergio Garcia che scattava dalla diciottesima posizione. Cade a terra nell'ultimo giro il super rookie David Munioz che stende anche Jaume Masia e induce l'errore John McPhee mentre si trovavano in lotta per la vittoria. A terra nuovamente Dennis Foggia che ora vede la coppia di testa lontana oltre sessanta punti.

LA PRIMA DI SASAKI

Una gara incredibile quella della Moto3 ad Assen con Izan Guevara che comanda la gara per praticamente tutta la gara mentre alle proprie spalle la lotta per il podio si è fatta intensa. A tre passaggi dal termine Ayumu Sasaki attacca lo spagnolo del team Aspar che fino a quel punto era sembrato inattaccabile. Si accende la battaglia per la vittoria che nel gruppo di testa comprende Sasaki, la coppia di piloti Aspar oltre a David Munoz, John McPhee, Tatsuki Suzuki e Jaume Masia. Nell'ultimo passaggio Munoz che già si era contraddistinto nella sua carriera per alcune manovre al limite centra Jaume Masia. I due finiscono a terra, pochi metri dietro probabilmente per riflesso finisce a terra anche John McPhee che era stato autore di una gara spettacolare fino a quel punto.

Lo scozzese del team di Max Biaggi è anche autore del nuovo record della pista assoluto di Assen in 1'41"190. Un tempo più veloce anche del tempo della pole del compagno di squadra. Dalla battaglia ne esce vincitore Ayumu Sasaki che nel giorno del 51esimo compleanno di Max Biaggi gli fa il miglior regalo possibile vincendo la sua prima gara in Moto3. Seconda piazza per Izan Guevara che precede il compagno di squadra Sergio Garcia. Quarta piazza per Tatsuki Suzuki con il team Leopard che nel dopo gara ha presentato reclamo per una possibile uscita dai track limits di Guevara. La direzione gara ha però ritenuto quell'uscita condizionata da una spallata proprio del pilota giapponese del team Leopard. Quinto posto infine per Artigas ultimo del treno che si è giocato le posizioni del podio.

HOLGADO PRIMO DEGLI ALTRI

Nonostante un long lap penalty, causato da una caduta in regime di bandiera gialla ieri, chiude in sesta piazza Daniel Holgado. Il rookie del RedBull KTM Ajo ha vinto la volata del secondo gruppo superando Stefano Nepa, Ryusei Yamanaka oltre a Deniz Oncu e Kaito Toba che chiude la top10. Undicesima piazza per Riccardo Rossi mentre per trovare gli altri italiani dobbiamo scendere in quindicesima posizione per trovare Andrea Migno, penalizzato da due long lap penalty. Diciassettesima piazza per Alberto Surra con l'esordiente Luca Lunetta diciannovesimo davanti a diversi titolari della Moto3. Sono finiti a terra invece Elia Bartolini e Dennis Foggia.

FOGGIA DI NUOVO A TERRA

Una gara complicatissima per il pilota romano del team Leopard, terminata come è già successo troppe volte negli ultimi GP. Scattando dalla seconda fila ha provato a mettersi subito nel gruppo di testa. Una gara che sembrava ben costruita fino a quando non ha dovuto scontare un long lap penalty per aver tagliato l'ultima variante. A questo punto rientrato in dodicesima posizione Foggia si è lanciato all'inseguimento. Nella combattutissima Moto3 è riuscito comunque a riprendersi le posizioni di vertice fino a cinque giri dal termine quando Munoz dopo un ingresso in curva uno lo manda largo e provando a rientrare da oltre il cordolo è scivolato sullo scalino che c'è oltre il cordolo.

Ora il mondiale lo vede ancora in terza posizione ma con ben 67 punti di ritardo da Sergio Garcia e 64 punti da Izan Guevara. Oltre ad essere lontani i primi anche gli avversari iniziano ad avvicinarsi con Sasaki che grazie a questa vittoria ora arriva a soli due punti dal romano mentre Masia si trova a sole otto lunghezze.

Credits: motogp.com
Mathias Cantarini