Non è certo stata una buona domenica per la Mercedes a Suzuka, che non è andata oltre il quinto posto con Lewis Hamilton ed il settimo con George Russell. Ciò che fa più discutere però della gara del team anglo-tedesco è la lotta interna dei suoi piloti che ha danneggiato la squadra nell'unica sfida che conta in questo momento: quella con la Ferrari.

MERCEDES PERDE PUNTI

Dopo aver dimostrato di poter essere in lotta per la vittoria nel GP di Singapore, anche a Suzuka ci si aspettava una Mercedes competitiva ed in grado di poter lottare per il podio. In realtà le "frecce nere" non hanno brillato per tutto il week-end, soffrendo soprattutto nelle curve ad alta velocità. Un problema che in parte si era già visto in altre piste simili a Suzuka, come Silverstone, dove McLaren invece aveva già dimostrato di essere forte.

Se la compagine di Woking si è rivelata già più forte della Mercedes su piste di questa tipologia lo stesso non si può dire della Ferrari. La Scuderia, come prevedibile, ha fatto un netto passo indietro rispetto al GP di Singapore, ma complessivamente sembra averne fatto uno avanti nella lotta per il secondo posto, che ormai è diventata un affare a due.

Per ora la Mercedes è avanti in questa sfida, con un vantaggio di 20 punti sulla Ferrari. La "rossa" ha rosicchiato altri 4 punti questa domenica, che non sono tanti ma sono sicuramente utili.

LOTTA INTERNA

Non sono mancate le scintille tra Hamilton e Russell, che si sono dati battaglia in pista senza esclusione di colpi. Una lotta che oltre a far tremare il box Mercedes ha sicuramente penalizzato un po' la gara di entrambi. Dopo aver diversificato le strategie, con Russell che è andato su una sosta, Hamilton si è ritrovato negli scarichi del compagno con gomma più fresca, perdendo altro tempo alle sue spalle.

Nel frattempo si è unito alla festa anche Sainz, con gomme ancora più nuove avendo ritardato ulteriormente l'ultimo pit stop. Una scelta sbagliata dalla Ferrari questa, con lo spagnolo che si è ritrovato alle spalle del duo Mercedes guidato inizialmente da Russell. Dopo le schermaglie precedenti, ai piloti della "stella a tre punte" hanno ordinato di invertire le posizioni, con Russell che ha poi perso la anche quella su Sainz nonostante il DRS aperto.

Insomma, lo stesso trucco applicato da Sainz soltanto una settimana fa per conservare la vittoria, questa volta usato contro di lui ma non con la stessa efficacia. Lo spagnolo non è però riuscito a riprendere Hamilton nel finale, arrivando sotto il secondo di distacco senza tuttavia riuscire ad impensierire l'avversario.

Archiviata già la pratica campionato costruttori da parte della Red Bull la sfida ora è tutta per il secondo posto tra Mercedes e Ferrari. Ma questa seconda parte di stagione ci sta dicendo che la seconda forza di questo campionato non è nessuna delle due...

Carlo Luciani

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