Max Verstappen, vincitore del GP dell'Emilia Romagna a Imola. © Red Bull Content Pool
Max Verstappen, vincitore del GP dell'Emilia Romagna a Imola. © Red Bull Content Pool

Di Gran Premi in carriera Max Verstappen ne ha vinti 59. Buona parte in solitaria grazie ad una vettura nettamente superiore alla concorrenza, e senza mai rincorrere in particolari problemi causati dagli avversari. Gare queste che probabilmente fanno dimenticare la grandezza del pilota olandese. Poi però arrivano gare come quella di Imola, in cui il tre volte campione del mondo vince in maniera sofferta, ricordando ancora una volta perché lui, in questo momento, è il miglior pilota al mondo.

Dal venerdì difficile al sabato glorioso

Il weekend di Imola non è iniziato per niente bene per la Red Bull: venerdì Ferrari e McLaren sembravano imprendibili, e Verstappen si è reso protagonista di diversi errori, tra le Acque Minerali e la Rivazza, segno di una vettura instabile e nervosa. L'impressione  era quella di un fine settimana in salita per i campioni del mondo, e nonostante qualcosa sia cambiato tra venerdì e sabato (grazie anche al collaudatore Jake Dennis che ha passato tutta la nottata al simulatore per passare dati alla squadra), anche nella terza sessione di libere la Red Bull non sembrava essere in forma, cosa confermata anche dall'incidente di Perez nel finale di sessione.

Quando però il cronometro ha ripreso a contare davvero, Verstappen è tornato ad essere Verstappen, conquistando la sesta pole position da inizio stagione in sei gare per pochi millesimi. L'olandese è stato agevolato da una scia fortunata di Hulkenberg, ma anche al netto di questa il manico di Verstappen è stato evidente, visto che Perez è uscito nel Q2 con la stessa macchina. Non contento, nella nottata il pilota della Red Bull è salito al simulatore per correre il suo stint alla 24 ore del Nurburgring virtuale, segno di una dedizione e di una professionalità pazzesca: per Verstappen esiste solo correre, sia nel reale che nel virtuale. Per la cronaca, con il suo team Redline ha vinto anche la gara endurance.

Una vittoria sofferta ma meritata

In gara Verstappen è partito forte, e fino a una ventina di giri dalla fine sembrava profilarsi una classica vittoria alla Verstappen. Invece, alla lunga la McLaren si è ritrovata con una migliore gestione delle gomme, e nel finale Norris ha iniziato a riguadagnare prepotentemente sul leader della gara. La situazione per il pilota della Red Bull si è complicata perché è arrivato al limite dei track limits, e non ha potuto tenere probabilmente il ritmo che avrebbe voluto per respingere l'avanzata di Norris.

Verstappen ha però mantenuto la calma, gestendo al massimo la macchina per tenere dietro l'inglese. Una guida impressionante, che lo ha visto spingere al massimo senza però eccedere i limiti della pista, tenendo a bada Norris. Alla fine la vittoria è arrivata per meno di un secondo, concedendo il DRS soltanto nell'ultimo giro, quando oramai il sorpasso era impossibile. Una freddezza impressionante, per un pilota che oramai si trova poche volte in battaglia, ma che nonostante ciò ogni volta si fa trovare pronto senza commettere errori. Verstappen ha ottenuto una delle più belle gare della sua carriera, dimostrando che anche quando la sua Red Bull non è al top, lui è in grado di fare la differenza.

Alfredo Cirelli