La maledizione è veramente spezzata: dopo la prima pole in carriera ieri sul bagnato, Carlos Sainz ha conquistato nel giorno della sua 150^ partenza in Formula 1 anche la sua prima vittoria in carriera. Un successo costruito al via e ottenuto con una mossa strategica finale che lo ha messo nelle condizioni ideali per battere una concorrenza agguerrita formata da Pérez, Hamilton e un Leclerc penalizzato dalla safety car.

UNA PRIMA DOLCE PER SAINZ

Dopo una prima partenza nella quale lo spagnolo aveva dovuto cedere il passo a Verstappen, nel secondo restart Sainz ha adottato un atteggiamento decisamente più aggressivo stringendo Max contro il muro e costringendolo a lasciargli campo libero. Al 10° giro con un errore in uscita da Becketts Sainz cedeva la vetta a Verstappen, costringendolo ad accodarsi. Nella fase centrale di gara un Leclerc decisamente più veloce ha preso la vetta, con Sainz secondo e necessariamente tenuto a difendere il compagno da un Hamilton in palla. Solo la Safety Car causata da Ocon al 40° giro ha permesso allo spagnolo di approfittarne per montare gomme soft, decisive prima per il sorpasso su un Leclerc invece su hard usate e poi per la fuga verso una prima vittoria tanto sognata e finalmente arrivata.

La seconda partenza: Sainz affianca Verstappen e mantiene la vetta. Fonte: TW/@RedBullRacing

MIRACOLO PÉREZ, HAMILTON IN VERSIONE THE HAMMER

Sul podio, in seconda posizione, un miracoloso Sergio Pérez, che dopo il contatto al via con Leclerc si è ritrovato ultimo per uno stop obbligatorio per cambiare l’ala anteriore ed è stato protagonista di una grande rimonta coronata con la mossa sotto safety car di montare le soft mentre si trovava quarto. Superati sia Hamilton sia Leclerc dopo una grande battaglia, Pérez ha portato a casa 18 punti cementificando così il secondo posto nel Mondiale e permettendo a Red Bull di limitare i danni.

Completa il podio un magnifico Lewis Hamilton: Mercedes può sorridere per la gara del 7 volte campione del Mondo, tornato a fare per quello per cui lo conosciamo. Oggi ha mostrato di nuovo di essere fortissimo e costante sul passo gara e capace di gestire al meglio le gomme. In un GP nel quale è mancato un protagonista come Verstappen, la Formula 1 ha ritrovato il Lewis Hamilton dei vecchi tempi.

Secondo podio consecutivo per Hamilton. Fonte: TW/@MercedesAMGF1

LECLERC BEFFATO DALLA SC, GARA IN DIFESA PER VERSTAPPEN

Chi ha da recriminare è sicuramente Charles Leclerc, che ha perso un’occasione d’oro per accorciare su Max Verstappen nel Mondiale. Il monegasco aveva la gara in mano fino all’ingresso dalla Safety Car al giro 40 e una scelta discutibile del muretto Ferrari di tenerlo in pista con le Hard si è rivelata – come prevedibile – sbagliata, impedendo al monegasco di difendersi al meglio sulla concorrenza dotata di soft. Peggio è andata a Max Verstappen, settimo e in difesa per tutta la gara.

Se al 10° giro Verstappen si era sfregato le mani per l’errore di Sainz in uscita dal complesso di Maggots e Becketts, due giri dopo è arrivata la beffa per l’olandese che ha dovuto fare i conti con un danno strutturale alla carrozzeria che gli ha fatto perdere dei punti di efficienza aerodinamica. Quella che gli sembrava una foratura e che lo ha costretto a cedere il passo a Sainz e Leclerc invece si è rivelato un danno più importante che gli ha tolto ritmo costringendolo a doversi accontentare di un piazzamento difeso fino all’ultimo su Mick Schumacher.

PRIMI PUNTI PER SCHUMACHER

La top-5 è stata chiusa da Fernando Alonso, con Norris 6°. Detto di Verstappen 7°, una delle storie del giorno riguarda Mick Schumacher, che rompe il suo personale tabù andando per la prima volta a punti (8°) rimontando clamorosamente dalla 19^ posizione. Nono Vettel, 10° Magnussen che completa la zona punti e permette alla Haas di portare a casa punti importanti e di salire in 8° posizione tra i Costruttori scavalcando Aston Martin.

Tra gli altri, domenica disastrosa per casa AlphaTauri. Nella prima partenza, entrambe le vetture sono state coinvolte nel doppio incidente che ha portato all’esposizione della bandiera rossa. Dopo il secondo via, al giro 11, nel tentare l’affondo su Gasly, Tsunoda tocca il compagno di squadra mandando in testacoda entrambe le vetture in curva 3. L’inizio della fine per il team di Faenza che si è ritrovato ultimo, penalizzato di 5” con Tsunoda e poi ritirato con Gasly a metà gara per un danno all’ala posteriore.

Una brutta battuta d’arresto per il team italiano che da una parte non approfitta dello zero di Alfa Romeo e dall’altra parte permette a Haas e Aston Martin di ridurre il gap per il 7° posto in classifica tra i Costruttori.

SOSPIRO DI SOLLIEVO

Lo spaventoso incidente al via che ha coinvolto Zhou Guanyu si è risolto positivamente, con il cinese dichiarato “fit” e tornato in circuito prima della fine. Tutto è bene quel che finisce bene.

Mattia Fundarò