F1 | GP Brasile, qualifiche: Verstappen naufraga nelle "scelte rischiose" Red Bull
Nelle qualifiche valide per il GP del Brasile di F1, Max Verstappen rimedia una disastrosa sedicesima posizione, figlia soprattutto di problemi endemici della RB21

Negli ultimi anni non abbiamo quasi mai parlato di una brutta prestazione in qualifica per un GP di F1 da parte di Max Verstappen, specie se dovuta a motivi legati all'attività in pista.
In Brasile, fino ad ora, Verstappen ha mostrato un'enorme insoddisfazione legata alla mancanza di grip e alla conseguente manovrabilità della propria monoposto. Nella sezione sprint del fine settimana, Verstappen ha giocato in difesa, limitando i danni con il quarto posto nella gara disputata nel pomeriggio italiano.
Situazione negativa
Tra la fine della sprint race e l'inizio delle qualifiche valide per il GP, Red Bull Racing (per stessa ammissione del TP) ha provato un esperimento di assetto che si è rivelato controproducente in maniera clamorosa, con Verstappen eliminato in Q1 per la prima volta dal GP di Russia del 2021. E, per la prima volta in carriera in F1, il risultato si basa meramente sul passo qualifica.
Max ha girato tre decimi più veloce del compagno di squadra, Yuki Tsunoda, ma circa un decimo più lento del quindicesimo classificato di manche, Nico Hulkenberg. Dopo aver concluso l'ultimo tentativo solo in sedicesima piazza, Verstappen ha dichiarato:
"Era tutto semplicemente pessimo, non potevo spingere affatto. La macchina andava dappertutto, sbandava molto. Dovevo spesso ridurre il ritmo, solo per avere un attimo di tregua. Questo [assetto, ndR] ovviamente non funziona per le qualifiche. Dobbiamo prima analizzare cosa sta succedendo e capire come sia possibile che la situazione sia così negativa".
Scelte rischiose
Alle parole di Max, fanno eco quelle del team principal Laurent Mekies, che ha commentato l'accaduto, sottendendo cambi di setup piuttosto drastici:
“Ovviamente, nessuno si aspettava una cosa del genere. Siamo insoddisfatti della macchina praticamente da quando siamo arrivati qui e avete sentito le nostre difficoltà durante le prove libere, le qualifiche sprint e la gara sprint. (…) Eravamo in un punto nel quale non potevamo lottare per la vittoria, ma potevamo lottare con il gruppo subito dopo: abbiamo corso qualche rischio in più prima delle qualifiche per cercare di migliorare la macchina, ma il risultato è andato nella direzione opposta”.
A questo punto la domanda principale verte sul cercare quale sia la matrice dei problemi Red Bull Racing visti in Brasile.

Fondamentalmente, Interlagos richiede altezze di marcia posteriori maggiori del solito, ma la RB21 esprime le migliori prestazioni da un'ottimale aerodinamica per l'alta velocità, a patto di viaggiare con un'altezza da terra bassa. Senza di essa, svanisce il vantaggio di deportanza ad alta velocità svanisce, caricare troppo l'ala anteriore genera troppa instabilità e caricare di più dal punto di vista aerodinamico porterebbe ad un'usura troppo elevata del fondo.
Un rompicapo
Intrappolata in questo rompicapo, Red Bull Racing ha probabilmente giocato la carta di una rivoluzione di assetto, come a Monza o a Città del Messico, ma non ha funzionato. Secondo Max Verstappen le possibilità di lottare per il Titolo ora si sono drasticamente ridotte, tuttavia la scuderia dispone di tutta la notte per pensare ad un'ulteriore lavoro sull'assetto, violando il Parco Chiuso e quindi prendendo il via dalla pit-lane.
L'olandese ha dimostrato più di una volta di avere i numeri per ribaltare risultati negativi maturati in qualifica, a patto di avere una monoposto che lo assecondi. Probabilmente, in questo caso, Red Bull dovrà giocare in difesa, tuttavia se riuscisse a dare una monoposto in grado di risalire anche solo verso la quinta posizione, consentirebbe di tenere viva la competizione iridata. E, in quest'ottica, si potrebbe giocare anche la carta del montare nuova componentistica relativa alla PU, che magari potrebbe rivelarsi determinante in uno degli ultimissimi appuntamenti stagionali.
Luca Colombo