Nella giornata di oggi il FIA World Motorsport Council ha pubblicato il calendario aggiornato della stagione 2023-2024 di Formula E. Tra le varie novità, spicca sicuramente quella riguardante la tappa italiana: pur venendo confermato un double header il 13 e il 14 aprile, manca invece l'indicazione della città, con Roma che è stata messa in dubbio per motivi di sicurezza.

I problemi di sicurezza

Il motivo per cui il circuito cittadino dell'Eur è sotto esame è, come detto, la sicurezza. Le maggiori prestazioni delle Gen3 hanno costretto la FIA a rivedere la certezza di una gara che sembrava solidissima. Problema accentuato anche dal violento incidente multiplo avvenuto lo scorso luglio in gara 1. Secondo quanto annunciato nel comunicato ufficiale, "La Formula E sta valutando sedi alternative, compresi i circuiti permanenti, per mantenere un evento nel mercato chiave italiano". In ogni caso, un annuncio in tal senso dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno.

Già due anni fa, in piena pandemia, fu ventilata l'ipotesi che la gara romana fosse a rischio, soprattutto perché il Centro Congressi della Nuvola veniva usato come uno dei più importanti hub vaccinali italiani. In quel caso si pensò di andare a correre a Vallelunga, nella zona di Campagnano, poco sopra la Capitale. Non se ne fece niente, ma lì andò l'ETCR, il campionato elettrico per vetture turismo, in una versione accorciata del circuito. Potrebbe essere il più fattibile, in primis perché così potrebbe mantenere anche la titolazione di "E-Prix di Roma". Ma anche perché altri tracciati non hanno versioni ridotte delle piste più simili a ciò che richiede la Formula E, mentre altri ancora (Pergusa, Varano, Franciacorta, ecc) non hanno le strutture per ospitare un campionato di tale portata. In ogni caso, si parla anche di Imola e Misano. Sempre ammesso che non si vada a correre su altri cittadini, in altre zone di Roma (anche se è difficile trovare un'altra zona eccetto l'Eur che si presti, per via dei monumenti della Capitale) o magari in altre città. Tutte ipotesi per ora, ma scopriremo la verità solo tra qualche settimana.

Le altre modifiche

Per il resto, ci sono state anche altre modifiche al calendario. Riconfermata la gara di Hyderabad, che si correrà il 10 febbraio, pur non essendo presente nella prima bozza di calendario. La novità principale riguarda però l'introduzione del double header dello Shanghai E-Prix, che si terrà tra il 25 e il 26 maggio. La Formula E tornerà a correre in Cina dopo cinque anni, dall'E-Prix di Hong Kong del 2019, prima che la pandemia facesse saltare l'E-Prix di Sanya. L'evento di Shanghai non si correrà però in un tracciato cittadino, ma nel circuito utilizzato dal 2004 al 2019 (e che tornerà nel 2024) dalla F1. Anche questo verrà probabilmente accorciato o modificato. Annullato lo slot del 24 febbraio, mentre non è chiaro cosa accadrà all'E-Prix di Giacarta. La gara indonesiana non figura nel calendario per via "di un periodo di campagna elettorale per le elezioni presidenziali indonesiane che avrebbero potuto avere un impatto sull’organizzazione della gara". Le autorità locali e la Formula E cercheranno comunque di piazzare l'evento in un'altra data rispetto all'originale, ossia l'8 giugno. Questo porta il numero delle gare, per ora, da 17 a 16.

Infine, è mancata forse la modifica più sperata da alcuni piloti: l'E-Prix di Berlino è stato confermato nella stessa data (11-12 maggio). L'evento si correrà quindi nello stesso weekend della 6 ore di Spa del WEC. I piloti impegnati in entrambi i campionati dovranno quindi, irrimediabilmente, scegliere cosa fare.

Alfredo Cirelli