F1 LIVE 🔴 GP Brasile 2025 - Gara

Credits: Pirelli Media Area
Credits: Pirelli Media Area

Il tracciato di Interlagos, con i suoi saliscendi e le sue caratteristiche da pistone vecchio stile che lo rendono unico nel panorama della F1, da sempre premia i piloti più coraggiosi, abili e aggressivi. Il Gran Premio corso domenica non ha fatto eccezione, e, dando un occhio alle spalle dei top, ci sono almeno un paio di risultati che meritano di essere evidenziati. Oliver Bearman e Liam Lawson, infatti, hanno entrambi fatto una grande gara, mostrando ancora una volta tutto il proprio talento. 

Ollie, quando il sorpasso è un’arte

Ormai non è più un segreto per nessuno: Oliver Bearman è un gran pilota. Le belle impressioni avute nelle tre presenze spot del 2024 sono state confermate soprattutto in questa seconda parte di stagione full time con una Haas che si dimostra spesso pimpante nella pancia del gruppo. A Interlagos, l’inglese ha messo in pista un’altra prestazione di livello assoluto, portando a casa un sesto posto che senza ombra di dubbio vale tanto il quarto ottenuto in Messico, e per diversi motivi. La scelta di partire con gomme soft gli ha permesso di lottare sin da subito per mantenere la posizione dal ritorno dei piloti alle sue spalle, con un Gasly per una volta brillante al volante della Alpine. 

Ma la cifra distintiva della gara di Bearman sono stati i sorpassi messi in atto dall’inglese, il primo dei quali al tredicesimo passaggio su Liam Lawson alla staccata della S di Senna. Molto bravo il pilota della Academy Ferrari ad uscire all’ultimo dalla traiettoria, non concedendo nessuna possibilità di risposta al kiwi con una manovra coraggiosa e allo stesso tempo ben ponderata. Un sorpasso veramente bello, quasi d’altri tempi, che ha poi permesso di impostare una strategia a due soste per montare le gomme medie al 17° e al 43° passaggio, mantenendo un passo di gara ottimo e senza commettere sbavature. Da segnalare anche il sorpasso al 49° passaggio su Hulkenberg, che gli ha permesso di istallarsi definitivamente in sesta posizione assoluta. Risultato, questo, che lo porta a 40 punti in classifica, dieci in più del ben più esperto team mate Ocon, che invece sembra faticare a trovare la quadra in questo finale di stagione. Grazie a questo risultato, il team si è portato a due lunghezze nella Classifica Costruttori da una Aston Martin veloce in qualifica ma non altrettanto performante in gara.

Sono molto felice. Penso onestamente che abbiamo eseguito una gara perfetta, è stato il miglior risultato possibile che potessimo ottenere, anche se abbiamo avuto un po' di fortuna con il ritiro di alcune auto. Abbiamo avuto un buon passo, una buona strategia e abbiamo effettuato anche alcuni sorpassi, il che in realtà non è divertente perché aggiunge un po' di rischio. Il Messico è stata una piccola sorpresa, ma mantenere quello slancio con il sesto posto è una sensazione fantastica, e ora abbiamo una grande opportunità in vista delle ultime tre gare.

Lawson, una sosta per i punti

Meno appariscente, se vogliamo, ma altrettanto efficace la gara di Liam Lawson. Si è detto e scritto tanto a proposito del neozelandese, nonostante le sue abilità siano da tempo evidenti a chi segue il motorsport in un certo modo. Quello che è certo, però, è che ha dovuto fare i conti con una difficoltà oggettiva nel riprendersi da un colpo sportivo che avrebbe potuto mettere al tappeto più di un pilota, e cioè la “retrocessione” da Red Bull e il ritorno nelle file del team Visa CashApp RB. In Brasile, Lawson ha mostrato tutte le sue caratteristiche migliori, portando a casa un risultato importante e molto positivo. 

Credits: Red Bull Content Pool
Liam Lawson nelle prime fasi di gara

Scattato dalla settima posizione con gomme soft, ha avuto un ottimo abbrivio al via attaccando e superando Russell, salvo poi dover cedere, dopo la VSC per l’incidente in curva 1 tra Leclerc, Antonelli e Piastri, di nuovo la posizione all’inglese e a Oliver Bearman, come abbiamo visto in precedenza. La scelta di effettuare la sosta al 20° passaggio, uno dopo il team mate Hadjar (ottavo e bravissimo al traguardo), ha permesso a Liam di rientrare in pista in una zona “pulita”, senza dover lottare ruota a ruota con troppi avversari. Questo ha concesso a Lawson di esprimere al meglio una delle sue caratteristiche distintive, e cioè quella di saper gestire le gomme nel modo migliore. Fino alla bandiera a scacchi, Liam è riuscito a non avere nessun crollo e a controllare il degrado delle medie montate al pit stop senza esagerare e senza commettere errori particolari. Gli ultimi passaggi sono stati certamente vissuti col cuore in gola, con il gruppo alle sue spalle che arrivava di gran carriera, peraltro guidato da Hadjar. La bandiera a scacchi, dopo più di 50 giri sulle medie, ha sancito un settimo posto che lo porta a quota 36 punti, in netta ripresa dopo il trauma di inizio stagione. Poco da dire, se non bravo Liam, avanti così. 

La strategia ha funzionato molto bene per noi, e quindi dobbiamo fare i complimenti al team che ha portato entrambe le macchine a punti. La macchina è stata molto veloce per tutto il weekend, e siamo riusciti a far lavorare bene le gomme per fare una sosta sola. È stato sicuramente un buon fine settimana per noi. 

Da sottolineare come l’unico che è riuscito a fare la stessa strategia di Lawson sia stato Nico Hulkenberg, anch’egli a punti, pilota di grande esperienza; ulteriore testimonianza della bontà del lavoro svolto da Liam in gara. Il finale di stagione potrà sicuramente regalare ulteriori soddisfazioni a tutto il team di Faenza, con Lawson e Hadjar che si stanno confermando due talenti assolutamente straordinari in questa F1

Nicola Saglia